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Aeroporto di Catania, il sindacato CUB Trasporti denuncia la GH Catania: "Cassa integrazione come bancomat, ca

07-06-2021 07:00

redazione

Cronaca, Focus,

Aeroporto di Catania, il sindacato CUB Trasporti denuncia la GH Catania: "Cassa integrazione come bancomat, caporalato e clientelismo"

"Una condotta aziendale cinica: dipendenti costretti a lavorare per sole 2 ore al giorno che non bastano neanche a pagarsi le spese per andare al lavoro"

La GH Catania srl è una società che appartiene ad un gruppo di rilevanza nazionale, GH Italia, che in vari scali aeroportuali offre servizi ai passeggeri, servizi di rampa, controllo del carico e operazioni di volo, sportello biglietteria, aviazione esecutiva ed altro.

Da qualche tempo si registrano tensioni crescenti con il personale e adesso questo comunicato pesantissimo, con cui il sindacato nazionale denuncia l'utilizzo improprio degli ammortizzatori sociali, la strana vicenda di somme addebitate ai dipendenti senza che sia chiaro il motivo e persino casi di caporalato nella gestione dei turni di lavoro presso la sede catanese. 

 

Il comunicato del sindacato CUB Trasporti:

"Da circa un decennio, in GH Catania S.r.l., assistiamo a un ricorso “smodato” e infondato agli ammortizzatori sociali, che ricorda tanto l’utilizzo del bancomat.
 

Come se ciò non bastasse, dall’aprile del 2014 è stato anche preteso dai lavoratori un “contributo alla crisi aziendale” con una decurtazione del 5% della retribuzione per 19 mensilità sulla base di un presunto pronunciamento favorevole della maggioranza dei lavoratori a seguito di apposito referendum indetto dalle altre oo.ss., i cui atti sono stati recentemente chiesti formalmente dalla Cub Trasporti a GH Catania che non ha fornito alcuna risposta, né tanto meno li ha mai esibiti.
 

Nel momento in cui scoppiava la pandemia da Covid-19, ed era in corso la fruizione della “solidarietà” quale ammortizzatore sociale, l’azienda e gli altri sindacati si affrettavano a firmare l’ennesimo accordo della vergogna, quello della cassa integrazione in deroga del marzo 2020, ritenendo loro, peraltro erroneamente, che tale ammortizzatore sociale non prevedesse l’integrazione da parte del Fondo di solidarietà del Trasporto Aereo (la Cub Trasporti sostiene invece che il Fondo, misura integrativa di sostegno al reddito degli aeroportuali, spettasse anche in tale occasione e pertanto ha già avviato i ricorsi all’INPS e adirà le vie legali).
 

Tale accordo veniva siglato in fretta e furia per consentire all’azienda di sospendere la “solidarietà”, al fine di poterla utilizzare per un altro anno ancora una volta finito il periodo di CIGD, ma tale previsione non si è potuta poi tradurre in fatti concreti per la sopravvenienza della nuova normativa (Legge 30 dicembre 2020, n. 178) per eventi riconducibili all'emergenza  epidemiologica da Covid-19.
 

Appaiono, pertanto, evidenti due aspetti: il primo riguarda la considerazione con cui sono tenuti i lavoratori e la loro condizione economica anche da chi ne dovrebbe rappresentare gli interessi foss’anche solo per compiti d’istituto, e il secondo è invece emblematico di come, negli anni, il core business di GH Catania siano diventati gli ammortizzatori sociali e non più le attività di handling che, peraltro, a differenza di altri competitors, da tempo non registrano alcun aumento di volume.
 

Un’ulteriore conferma di quanto precede, è la decisione aziendale avallata dalle altre oo.ss. con accordo del 30 ottobre 2020,  di far lavorare parte del Personale per 2 ore al giorno in palese violazione con quanto previsto e regolato dal CCNL di Categoria e dalle norme di legge che regolano il servizio.
 

Si tratta di una gravissima sperequazione architettata dalla compagine azienda/sindacati che penalizza ulteriormente i lavoratori già duramente provati dalle ristrettezze economiche, i quali non riescono a compensare l’esborso sostenuto per recarsi a lavoro e ciò nonostante una nota trasmessa a GH Catania da Cub Trasporti ponesse la questione della regolarità dell’impiego del Personale per 2 ore lavorative giornaliere, chiedendo anche quali fossero i criteri di individuazione dei lavoratori e dell’attribuzione delle ore, a cui l’azienda non ha mai dato alcun riscontro. 
 

La condotta aziendale cinica e incurante che vorrebbe far pagare solo ai lavoratori le conseguenze sociali di una crisi senza precedenti, lo scorso febbraio si “arricchiva” di un ulteriore atto formale con il quale GH Catania trasmetteva ai propri dipendenti una “lettera per crediti” in cui comunicava le condizioni debitorie nei confronti della stessa azienda per anticipo CIGD nel 2020 e FSTA negli anni 2017-2020 (quello relativo agli anni della “solidarietà”). 
 

Davvero una bella faccia tosta se si considera che ai lavoratori non è stata ancora corrisposta, dopo anni, la seconda metà dell’una tantum scaturente dall’ultimo rinnovo contrattuale pari a  €700,00, che ai lavoratori sono state trattenute quote riferite alle cessioni del quinto dello stipendio mai versate ai relativi istituti di credito, i quali hanno avviato azioni di recupero delle somme loro dovute a danno dei lavoratori stessi del tutto ignari di quanto fosse avvenuto alle loro spalle e, infine, che ai lavoratori sono state trattenute somme da destinare al Fondo Pensione Complementare Nazionale PrevAer e a altri fondi anch’esse mai versate a partire dal 2018.
 

Insomma, una condizione che, volendo essere eleganti, ricorda tanto la tipica espressione fiorentina “avere il braccino corto”, ma anche quella di “avere la memoria corta”.
 

In questi ultimi giorni, invece, è iniziato il “teatrino” delle ferie estive.
 

Lo scorso 26 maggio si è tenuta una riunione tra l’azienda e le altre oo.ss. in cui i responsabili aziendali hanno informato che da metà giugno si prevedono picchi di traffico simili a quelli dello stesso periodo nel 2019, anno in cui l’aeroporto di Catania ha raggiunto i 10 mln di passeggeri, che ciò nonostante non intendano sospendere la CIGD (contrariamente a quanto ha già fatto Aviation Services e a quanto ha annunciato di voler fare Aviapartner dal 1° luglio), che si rende perciò necessario il “congelamento” delle ferie estive, cioè niente ferie al Personale nei mesi di giugno-luglio-agosto-settembre.
 

L’incontro si sarebbe concluso con un “nulla di fatto” ma con l’impegno di organizzare una nuova riunione nei giorni successivi.
 

Nel frattempo, lo scorso 31 maggio, tre oo.ss. su quattro hanno comunicato la loro “ipotesi di accordo; N.2 settimane di ferie” (scritto proprio così: con il punto e virgola).
 

La quarta ha fatto sapere ai “suoi” via chat che “l’azienda deve dare due settimane di ferie da giugno in poi … discorso chiuso … stop … (il resto omettiamo di riportarlo per ragioni di decenza)”. 
 

Come sempre accade in questi casi, si sono succedute voci di ogni genere e tipo attribuite a questo o quell’altro responsabile aziendale e/o sindacalista secondo cui si prefigurerebbero i seguenti ulteriori scenari: 
N.1 sola settimana di ferie; 
N.1 settimana di ferie + N.1 settimana di CIGD (cioè due settimane di libertà dal servizio, delle quali soltanto una pagata come ferie);
N.2 settimane di libertà dal servizio come CIGD (quindi pagate come ammortizzatore sociale);
nessuno dei tre scenari precedenti ma solo CIGD.

 

Considerato che a oggi non ci sono novità, l’ipotesi più verosimile appare quella che GH Catania voglia implementare la pratica di una sorta di caporalato, peraltro già avviata con le “2 ore”, nella quale si confonde lo sfruttamento con la produttività, in cui c’è chi decide chi lavora e chi no (il “caporale”) sulla scorta di un utilizzo indiscriminato del proprio potere e su logiche clientelari, e chi lavora lo fa senza pause, acqua o qualcosa da mangiare, ma anche senza ferie perché l’azienda non intende pagarle, e con un turno di servizio fatto “oggi per domani” in dispregio delle previsioni di legge e di contratto.  
 

Ovviamente, per le ragioni fin qui esposte la Cub Trasporti nei prossimi giorni adirà gli Organi preposti perché quanto accade in GH, negli aeroporti di Catania e di Comiso (dove in quest’ultimo scalo l’azienda e un sindacato hanno anche stabilito un turno “spezzato”), non può e non deve più passare sotto silenzio.
 

La Cub Trasporti sarà al fianco di chi, con il proprio lavoro, vuole essere attore di un cambiamento necessario per la riaffermazione dei diritti, per il miglioramento delle condizioni di lavoro, per la riappropriazione di ciò che gli spetta senza dover mai rinunciare alla propria dignità.
 

Gli aeroportuali catanesi hanno ormai capito che è proprio questo il momento di non avere paura ma di avere coraggio." 

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