Una mostra di grande successo, "Fiat Lux", è occasione per riflettere sul ruolo dell'arte contemporanea e dei suoi "sacerdoti" in periodi così complessi come quelli attuali.
Dopo il periodo di incertezza innescato dalla pandemia anche il Museo diocesano di Noto ha ripreso la sua attività con una mostra in cui fa da perno il San Gerolamo proveniente dagli archivi della curia di Noto.
Quest’opera offre lo spunto per una riflessione a proposito del rapporto tra arte e religione divenuto a partire dal XVIII secolo difficile, che pure proprio di recente sembra essersi riavviato.
Ma non solo di questo si parlerà in questo Talk.
La mostra al Museo Diocesano di Noto attualmente in corso è stata inaugurata lo scorso febbraio: in controtendenza con le classiche trappole per turisti che fioriscono su tutta l’isola durante la stagione estiva.
Se è vero infatti che la cultura genera durante la stagione turistica un indotto economico tutt’altro che trascurabile è lecito chiedersi in quale modo far sì che divenga una risorsa per tutti e sempre, superando ogni tipo di speculazione stagionale.
Ospiti della puntata con Aldo Premoli e Pierluigi Di Rosa, gli artisti Francesco Lauretta, Lorenzo Puglisi e la giornalista esperta di eventi culturali Chiara Chirieleison.
CHIARA CHIRIELEISON
(Messina, 1982).
Giornalista pubblicista, laureata in legge e abilitata alla professione di avvocato.
Si occupa di uffici stampa di cultura e spettacolo da quasi vent'anni.
Ha ricoperto diversi ruoli nelle Istituzioni: al Senato della Repubblica, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali come Segretario particolare dell'allora ministro (2019 - 2021) e al Ministero dell'istruzione, come portavoce del Sottosegretario di Stato (2021 - 2022).
Nel 2020 è stata insignita dal Presidente della Repubblica Mattarella, del titolo di Cavaliere (Ordine al Merito della repubblica italiana).
FRANCESCO LAURETTA
Dopo studi tecnici, si trasferisce a Venezia e frequenta l'Accademia di Belle Arti.
Si diploma nel 1989 presentando la tesi su James Lee Byars, artista americano incontrato a Venezia, che influenzerà le prime opere esposte a Torino, dove si trasferirà nel 1991.
Comincia ad esporre opere bianche, sculture monumentali che rasentano il minimalismo, e olfattive.
Espone anche lettere e progetti simili a grandi cartoline su pergamene trasparenti.
Nel 1992 incomincia a riflettere sulle possibilità della pittura, intorno al suo medium, e realizza la prova di un primo quadro che definisce "fotocoppia": la copia fedele di una fotocopia, realizzata con colori ad acqua in bianconero, che riproduce lo scolabottiglie di Marcel Duchamp.
Dopo una prima personale presso la galleria Noire, nel 1993 espone una mostra dal titolo Destinazioni in due spazi contemporaneamente: da Noire e nella galleria di Franca Recalcati.
Ai mobili destrutturati e olfattivi - due enormi quadri sono esposti sospesi a parete per mezzo di un cassetto contenente i petali di 500 rose nere, che sporge da un taglio nel muro - aggiunge due fotocoppie.
Differentemente dalla prima prova, queste sono dipinte su sottili cassetti di legno laccato.
Sono le riproduzioni fedeli di due opere note, Il Cristo in scurto del Mantegna e La grande guerra di Magritte, eseguite copiando le fotocopie delle opere originali, mantenendone la stessa grandezza, con colori ad acqua, intervenendo solo come a correggere parti delle opere, ad esempio cancellando le stigmate del Cristo del Mantegna o dipingendo il volto coperto dalla mela dell'omino con bombetta di Magritte.
Queste due opere, oggi cancellate (bastava un semplice colpo di spugna per cancellare la fatica di un lavoro pesante quale quello della copia minuziosa della fotocopia) diedero il via alla condizione di pittore che poi scoprì definitivamente nella prima personale di pittura vera e propria dal titolo
Valori plastici presso la galleria di Guido Carbone, nel 1999.
Nel frattempo aveva esposto nel 1996 da Care of (Milano) 10.000 soldatini gravidi, e aveva chiuso definitivamente il lavoro con le sculture ingombranti ed immacolate dei primi anni di ricerca con una mostra dal titolo Reliquia (Torino), consistente in 200 tavole dipinte, proiettate nello spazio, unte, bruciate, che formano altari tra sacro e profano.
Nel 2003, torna in Sicilia dove si definisce pirandellianamente pittore, e da quel momento si approfondisce il tormentato rapporto con questo medium che lo conduce oggi a definirsi un “ingegnere” ponendo l'accento non tanto sulla semplice rappresentazione quanto sulla costruzione.
Nel 2007 vince il Premio Agenore Fabbri e si trasferisce a Firenze. Ha esposto le sue opere per mostre personali e collettive in Italia e all'estero.
Ha realizzato video grotteschi, vere e proprie riflessioni sui luoghi comuni degli artisti, e sui rapporti marginali tra arte e territorio.
LORENZO PUGLISI
(Biella, 1971) vive e lavora a Bologna.
E’ autore di una ricerca pittorica caratterizzata dall’utilizzo diffuso del nero per creare uno sfondo di buio assoluto: da qui sprigionano fiotti di luce capaci di definire volumi, volti, parti del corpo, come delle presenze catturate in un’espressione o in un gesto, in un percorso verso l’essenzialità della rappresentazione e denso di rimandi alla storia della pittura.
Negli ultimi anni la sua ricerca artistica si è concentrata su grandi tele riferite ad opere del passato e filtrate dalla sua iconografia, a cominciare dalla mostra Paintings curata da Mark Gisbourne alla galleria Sobering di Parigi nel 2016.
Numerose le mostre personali e collettive in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero, tra questi, il MUDEC di Milano, il CAC La Traverse a Parigi, Il Pio Monte della Misericordia di Napoli, il Kulhaus di Berlino, l’ Historical Museum a Brema, Il Museo Riso a Palermo, la Cripta della Chiesa di King’s Cross St. Pancras a Londra, Villa Bardini a Firenze, The Historical Museum di Brema, la Sagrestia del Bramante a Milano, la Moore House di Norman Foster a Londra.
Nel 2019 una monografia sul suo lavoro è stata da Hatje Cantz (Berlino).
Il libro comprende i lavori più emblematici della carriera dell’artista, con una sezione dedicata a Il Grande Sacrificio, la mostra tenuta in Santa Maria delle Grazie a Milano per commemorare il 500esimo anniversario della morte di Leonardo Da Vinci.
Nello stesso anno il direttore degli Uffizi dr. Eike Schmidt gli ha commissionato un autoritratto per la collezione delle Gallerie degli Uffizi.
Nel 2020 ha inaugurato una mostra nella Basilica di S.Spirito a Firenze con un suo dipinto, Crucifixion, di fronte alla scultura lignea di Michelangelo.
Nel 2021 ha tenuto una esibizione dei suoi lavori al Museo Nazionale della Lettonia a Riga, in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi di Firenze.