Sono anni, decenni, che la festa del Primo Maggio rappresenta una provocazione, una sorta di insulto oltraggioso di una classe dirigente incapace e spesso arraffona nei confronti della maggior parte di cittadini, che perdono ad ogni passaggio diritti, potere d'acquisto, certezze e dignità.
A Catania, se possibile, la situazione del “Lavoro” è ancora più grave, una bomba sociale pronta ad esplodere ad ogni occasione.
Questa giornata di parate e concerti anestetizzanti vogliamo dedicarla ad un simbolo di quanto sta accadendo e che si sta consumando nell'indifferenza generale e nella colpevole inadeguatezza di chi propone “soluzioni” che creano confusione su confusione: PUBBLISERVIZI.
Ormai un simbolo della cialtroneria imperante, una società che non c'era nessun motivo che fallisse, per risanare la quale bastava un minimo di onestà e capacità gestionale ed invece è stata mandata al massacro, con tutti i suoi lavoratori, 331 persone ad oggi, sulla pelle dei quali si sta giocando una partita indegna dell'intelligenza di un cretino.
L'abbiamo seguita passo passo questa saga, spesso anticipando gli avvenimenti e dando voce a chi ha tentato di tutto, con coraggio, avvertendo che era in atto una gestione commissariale inadeguata che avrebbe provocato danni irreparabili: è così è stato.
Documenti alla mano, bisogna dare atto al Consiglio di Amministrazione, nominato col solo mandato di presentare il concordato preventivo, che ha fatto di tutto e, soprattutto, ha prodotto una quantità impressionante di corrispondenza e documenti in cui avvertiva di tutte le criticità: mai ascoltati e spesso neanche ricevuti dagli organi competenti che avevano la responsabilità di risolvere una vertenza che si è trasformata in tragedia.
Per questo, proprio in occasione di questo Primo Maggio, diamo la parola al presidente della società ormai fallita Pubbliservizi Giuseppe Molino, che esprime tutto il rammarico per una conclusione tanto annunciata quanto evitabile:
Anche i lavoratori di Pubbliservizi, sono 331, vivono momenti di fortissima apprensione, con le ultime notizie che vedrebbero, nel caso del passaggio alla nuova Azienda Speciale appena costituita, ben 116 esuberi e non si capisce con quali criteri e, soprattutto, perché considerato che non c'è ancora un piano aziendale ed i servizi da svolgere sarebbero gli stessi di prima se non di più:
In questa lunga battaglia, a distinguersi per tenacia ed anche lucidità, il sindacato Sifus-CONFALI con la Segretaria Nazionale Lucia Inzirillo, che non ha fatto mancare le denunce ma anche con continuità e trasparenza comunicato quanto accadeva e adesso rende note le ultime novità:
Sempre il Segretario Inzirillo fa un breve cenno in occasione del Primo Maggio sulla situazione del lavoro a Catania: “Non c'è niente da festeggiare!
E lancia un allarme, l'ennesimo, sul sistema di gestione dei rifiuti a Catania ed in particolare su quanto sta accadendo all'appalto Lotto Centro, dove ancora non è stato assunto il personale necessario e pare si stiano assegnando somme straordinarie per effettuare …servizi ordinari…:ci torneremo a brevissimo.
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