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SAC-Aeroporto di Catania, incredibile incendio. L'unica senatrice del movimento di Cateno De Luca ottiene comm

26-07-2023 07:30

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, SAC&CamCom, Focus,

SAC-Aeroporto di Catania, incredibile incendio. L'unica senatrice del movimento di Cateno De Luca ottiene commissione d'indagine parlamentare sulla SAC

Seguiamo con attenzione come le varie componenti politiche ed istituzionali stanno intervenendo sull'incresciosa gestione della SAC di Catania

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Non ce ne voglia la senatrice Dafne Musolino, conosciamo bene il ruolo che ha nel movimento autonomista siciliano “Sud chiama Nord” e di come sia al fianco del leader Cateno De Luca sin dalla fondazione, avendo anche ricoperto il ruolo di sua vice sindaco a Messina.

 

Nel titolo l'abbiamo “sacrificata” per consentire ai lettori una più immediata identificazione e sottolineare quanto possa essere importante che in parlamento nazionale ci sia una rappresentanza, anche minima, degli interessi siciliani e quanto possa essere efficace quando scollegata dalle logiche dei partiti nazionali.

 

In questo caso con la sua iniziativa, Dafne Musolino, unica senatrice del movimento siciliano, è riuscita ad ottenere un primo risultato importante per mettere un punto a quanto sta accadendo intorno alla gestione dell'aeroporto di Catania, il cui incendio è solo la punta di un iceberg di mala gestio da più parti documentata e da troppi anni tollerata.

 

La necessità di aprire un'indagine ispettiva sulla gestione della SAC è stata immediatamente condivisa dal rappresentante del governo Meloni presente in aula, il Sottosegretario Ferrante, e votata da tutti i gruppi parlamentari. 

Adesso sarà importante attendere che la commissione di costituisca e possa agire con i poteri delle commissioni d'inchiesta parlamentari e quindi con quelli più propriamente giudiziari.

 

Una iniziativa che potrebbe spezzare il giochino dei “tavoli” inconcludenti e “sopralluoghi” melensi che stanno facendo solo perdere tempo, magari contribuendo ad inquinare le prove di responsabilità che sono sotto gli occhi di tutto il mondo.

 

A seguire il testo dell'interrogazione, che ha come firmatari anche i senatori Unterberger, Durnwalder, Patton, Spagnolli ed il siracusano del Partito Democratico Nicita, cui segue il resoconto stenografico della seduta d'aula in cui la mozione è stata illustrata dalla stessa senatrice Musolino, cui sono seguiti gli interventi di alcuni dei colleghi a sostegno ed infine la votazione finale con cui il Senato della Repubblica l'ha approvata.

 

Riportiamo integralmente questi atti parlamentari perché sarebbe ora che i cittadini seguissero con maggiore attenzione quello che accade, o non accade, nelle aule delle nostre camere rappresentative, dove si decidono le sorti di ciò che poi, nel bene e troppo spesso nel male, accade direttamente a noi ed alla nostra gente.

 

Se sapessero che li osserviamo, forse combinerebbero meno guai e magari qualcosa di buono come in questa occasione.  

 

 

 

La mozione

Premesso che:

in data 16 luglio 2023, presso il terminal A dell’aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania, si è sviluppato un incendio che sarebbe stato causato, da quanto emerso dai primi rilievi svolti dalle autorità competenti, da un malfunzionamento di uno degli impianti di condizionamento dell’aria;

l’incendio, nonostante il tempestivo intervento dei Vigili del fuoco, ha reso necessario sospendere l’attività con totale interdizione al pubblico dell’intera parte “arrivi” del terminal A e conseguente impossibilità per migliaia di passeggeri, in partenza ed in arrivo, di raggiungere i luoghi di destinazione neppure mediante la riprotezione dei propri voli presso altri aeroporti siciliani (Trapani, Comiso e Palermo);

nonostante le rassicurazioni dei vertici della SAC Società Aeroporto Catania S.p.A., che in prima battuta avevano dichiarato che la riapertura del terminal ed il conseguente ritorno alle normali attività aeroportuali sarebbe avvenuta non più tardi del 18 luglio, la società ha poi rivisto le proprie previsioni sulla riapertura dichiarando che fino al 25 luglio non sarà possibile riprendere le normali attività;

è evidente che vi è stata da parte dei vertici gestionali della società una scarsissima capacità di reazione al sinistro, che ha causato la quasi totale interruzione dei normali servizi dell’aerostazione catanese, aggravata dall’assenza di una comunicazione ufficiale da parte dei vertici societari rispetto al previsto ritorno alla normalità;

considerato, altresì, che:

l’interruzione dei servizi aeroportuali di quello che è il primo aeroporto internazionale siciliano ha provocato, come è facile intuire, oltre a disagi ai passeggeri, costretti a imbarcarsi in veri e propri “viaggi della speranza” in direzione degli altri aeroporti siciliani, anche ingentissimi danni all’intera economia turistica regionale proprio nel momento di maggior afflusso turistico;

il ritardo con il quale è stata gestita la riprotezione dei voli ha evidenziato due gravi carenze: la prima è costituita dall’assenza di un piano regionale di gestione delle emergenze per il sistema di trasporto aereo siciliano, che preveda in modo preciso ed organizzato come il traffico vada ripartito e riorganizzato nell’ipotesi di chiusura di uno o più degli scali siciliani; la seconda è l’evidente fragilità del sistema aeroportuale siciliano, con la presenza sul territorio di due scali maggiori (Palermo e Catania) e due scali minori (Comiso e Trapani) che in atto risultano sottodimensionati o addirittura abbandonati per una pretesa carenza di operatori;

in ultimo, si è appreso che, a seguito di un tavolo tecnico con ENAC ed ENAV, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha annunciato, entro la fine del 2023, l’eliminazione delle limitazioni dell’aeroporto di Reggio Calabria sulla seconda pista, circostanza che, se confermata, consentirebbe di rilanciare lo scalo “Tito Minniti” e renderlo operativo per l’intera area dello stretto di Messina,

impegna il Governo:

1) ad avviare prontamente un’indagine ispettiva presso l’aeroporto “Vincenzo Bellini” di Catania in merito alla gestione dell’emergenza da parte della Società Aeroporto Catania S.p.A., a seguito dell’incendio avvenuto in data 16 luglio 2023;

2) considerata la grave fragilità del sistema di trasporto aereo in Sicilia, a causa dell’insufficiente sviluppo delle infrastrutture aeroportuali e la frequenza con la quale l’aeroporto di Catania sospende l’erogazione del servizio di trasporto aereo per le eruzioni dell’Etna, con conseguenti ricadute per i passeggeri, ad adottare un piano di gestione delle emergenze;

3) in considerazione dell’annunciata rimozione delle limitazioni operative sull’aeroporto di Reggio Calabria “Tito Minniti”, ad assicurare i trasporti al fine di garantire, in ogni caso, la continuità territoriale per la Sicilia.

Ed ecco il resoconto stenografico della seduta del Senato di martedì 25 luglio 2023

Discussione e approvazione della mozione n. 67 sulle criticità nei collegamenti aerei con Catania e la Sicilia (ore 15,07)


PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione 1-00067, presentata dalla senatrice Musolino e da altri senatori, sulle criticità nei collegamenti aerei con Catania e la Sicilia.
Ha facoltà di parlare la senatrice Musolino per illustrarla.

 

MUSOLINO (Aut (SVP-Patt, Cb, SCN)). Signor Presidente, il 16 luglio, presso il terminal A dell'aeroporto Vincenzo Bellini di Catania, si è sviluppato un incendio che, da quello che è emerso e da informazioni frammentarie (certezze non ne abbiamo da nessuno, perché la vicenda si connota per una fumosità anche delle informazioni oltre che dell'incendio in sé), sarebbe stato causato dal malfunzionamento di uno degli impianti di condizionamento dell'aria.
La società che gestisce l'aeroporto ha gestito questa emergenza con un grado di approssimazione che non soltanto ci lascia perplessi, ma ci scandalizza in modo pesante. Infatti, a una iniziale comunicazione secondo la quale l'aeroporto sarebbe stato riaperto dopo qualche giorno, ne è seguita un'altra secondo cui sembrava che avrebbe ripreso ad operare il 25 luglio. È notizia delle ultime ore che probabilmente se ne parlerà non prima dell'inizio di agosto; inoltre, anche in questo caso non abbiamo nessuna certezza, quindi continuiamo a rimanere in questo stato di approssimazione e di assoluta incertezza su quello che accade all'aeroporto.
Signor Presidente, l'aeroporto di Catania, Vincenzo Bellini, è il primo scalo internazionale della Regione Siciliana, ma è anche uno dei più grandi aeroporti e scali internazionali d'Italia.
Pensare allora che un aeroporto chiuda per un qualsiasi motivo - tra l'altro osservo che il Vincenzo Bellini non è nuovo a chiusure, anche temporanee, per i fenomeni eruttivi dell'Etna, che spesso, con le ceneri che si disperdono nell'aria, causano la necessità di interrompere i voli - e che non ci sia un piano di gestione delle emergenze mi sembra davvero incredibile ai nostri tempi, nei quali ovviamente il trasporto aereo è fondamentale.
Questa considerazione, però, non è fine a se stessa e men che mai può essere considerata come una mera lamentela di una cittadina siciliana. Al contrario, è veramente un punto di grande doglianza, alla quale credo che tutto il Parlamento si debba associare e su cui penso che si debba esprimere. (Brusio. Richiami del Presidente). 

Quello che infatti è emerso dalla gestione di questa emergenza è, innanzitutto, un danno incalcolabile per la Regione Sicilia, per il suo turismo, per la sua economia, per lo stato dei servizi degli stessi cittadini siciliani. Non sappiamo quando riprenderanno i voli; a questo si aggiunge un'ulteriore emergenza, com'è stato ricordato anche in apertura di seduta, perché oggi anche lo scalo di Palermo è stato chiuso a causa dell'incendio della discarica di Bellolampo, i cui fumi hanno reso impraticabile l'aeroporto per tutta la mattinata.
Allora, se i due scali fondamentali dell'isola chiudono o hanno necessità di chiudere per qualche ora, com'è successo anche a Palermo, è inimmaginabile che non ci sia un piano di gestione delle emergenze, cioè che non si sappia, in caso di chiusura di uno dei due scali - o anche di entrambi ed è ovviamente lo scenario peggiore, anche se si è verificato, perché purtroppo la realtà supera la fantasia molto spesso - come e dove verranno riprogrammati i voli.
A tutt'oggi, colleghi, chi deve partire da Catania per raggiungere una destinazione non sa se riuscirà a partire da Catania o se, raggiunto l'aeroporto di Catania, non verrà messo su un pullman per raggiungere Comiso o Trapani e partire da lì; viceversa, chi aveva già prenotato voli con atterraggio su Catania non sa se atterrerà su Catania o se, invece, atterrerà su Comiso o su Trapani e da là con un mezzo messo a disposizione dalla Regione Sicilia in maniera anche molto farraginosa, il povero e sventurato passeggero verrà ricondotto a Catania, da dove dovrà fare in qualche modo rientro a casa.
Si tratta di un danno incalcolabile e non quantificabile, non soltanto per l'economia, per tutti i viaggi programmati, per tutte le vacanze che si era pensato di godere in Sicilia e che sono saltate, per quelle famiglie che avevano messo da parte i risparmi per trascorrere un'esperienza in Sicilia. È un danno incalcolabile anche per l'immagine della Sicilia, che appare sempre di più come una terra, non soltanto desolata e isolata, ma anche abbandonata, dove un'emergenza fondamentalmente risolvibile - parliamo di un incendio che ha riguardato un'area circoscritta di 100 metri quadri, stando a quello che emerge - ha determinato il blocco totale del trasporto aereo su tutta la Regione. Ripeto, è un danno incalcolabile.
Proprio per queste ragioni che ho brevemente illustrato, signor Presidente, ritengo che sia necessario avviare un'indagine - lo chiedo con forza al Governo -perché si deve sapere che cosa è successo, ma soprattutto si devono capire quali sono state le criticità e le inefficienze di un sistema che evidentemente non ha saputo gestire un'emergenza. Chiedo altresì che venga adottato un piano di gestione delle emergenze, perché non si ripeta mai più che, in caso di chiusura dell'aeroporto Vincenzo Bellini o quello di Palermo, non si sappia come viaggiare da e per la Sicilia.
L'ultimo punto della mozione riguarda infine l'aeroporto di Reggio Calabria. Il Governo crede fortemente nella realizzazione del Ponte sullo Stretto e va benissimo. Nel frattempo, però, in attesa della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, dobbiamo pensare a rendere davvero la Sicilia un territorio collegato stabilmente con il resto dell'Italia e dell'Europa. Occorre dunque potenziare i mezzi di trasporto per raggiungere l'aeroporto di Reggio Calabria, soprattutto se, come ha dichiarato il Ministro dei trasporti, le limitazioni sull'aeroporto verranno eliminate per cui diventerà finalmente uno scalo attrattivo e capace di gestire l'area conurbata di Messina e di Reggio Calabria. (Applausi).


PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo, al quale chiedo di esprimere il parere sulla mozione e sull'ordine del giorno presentati.

 

FERRANTE, sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, il parere è favorevole tanto sulle premesse, quanto sugli impegni.


PRESIDENTE. Passiamo dunque alla votazione.


MUSOLINO (Aut (SVP-Patt, Cb, SCN)). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.


MUSOLINO (Aut (SVP-Patt, Cb, SCN)). Signor Presidente, esprimo semplicemente apprezzamento per la risposta del Governo nella persona del Sottosegretario e per l'impegno assunto in quest'Aula.


PAITA (Az-IV-RE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.


PAITA (Az-IV-RE). Signor Presidente, innanzi tutto voglio ringraziare la collega Musolino, perché ha sollevato una questione che oggettivamente sta creando notevoli difficoltà a quel territorio; lo ha fatto con competenza e individuando soluzioni che - me lo faccia dire, signor Presidente - probabilmente, molto probabilmente, avrebbero già dovuto essere oggetto di un'iniziativa da parte del ministro Salvini.
Stiamo vivendo una situazione piuttosto complicata nel Paese: nessuno nega il cambio del clima né le difficoltà oggettive di queste ore, però guardate che la rete ferroviaria italiana e gli aeroporti, per diverse ragioni, stanno collassando. Non c'è mai stata nella storia di questo Paese una situazione di tale gravità e difficoltà nel bel mezzo di un momento turisticamente delicato per tutti noi. Ribadisco che viviamo una stagione di rinascita dal punto di vista turistico dopo l'emergenza Covid, che tutti avevamo auspicato fosse davvero di ripresa e alla quale avevamo tutti immaginato di arrivare pronti e con le capacità che il nostro sistema è in grado di mettere in campo.
E invece, abbiamo l'aeroporto di Palermo in difficoltà e in panne, per ragioni legate agli incendi; l'aeroporto di Catania versa nella situazione che ci ha descritto la mozione presentata dalla collega Musolino; nel Paese abbiamo una situazione complessiva che fa davvero venire i brividi in termini di biglietto da visita che stiamo dando al resto del mondo sulla vocazione principale del nostro Paese.
E cosa fa il ministro Salvini? Va a parlare di tutt'altro e intanto ci sta ancora raccontando che realizzerà in tempi rapidissimi il ponte sullo Stretto di Messina. Noi ovviamente siamo a favore e ci auguriamo che il ministro Salvini lo realizzi, ma siccome sono passati dieci mesi da quando siete stati eletti e non vediamo risultati neanche sulle opere più semplici, fateci almeno maturare una qualche perplessità rispetto alla capacità di realizzazione di una delle opere più difficili e imponenti che ci saranno al mondo. Naturalmente, abbiamo sempre detto di essere a disposizione di chi vuole fare, però siamo anche quelli che denunciano quando le cose non si fanno.
Faccio un esempio molto chiaro: in queste ore, sul versante del territorio ligure, ma anche lombardo, abbiamo una situazione di grave difficoltà della rete infrastrutturale, anche dal punto di vista stradale. La Gronda è bloccata (si dice che non ci siano i soldi); la TAV non mi pare che abbia fatto grandi passi in avanti (non so se la collega Fregolent ha visto qualche metro in più di realizzazione dell'opera, ma non mi risulta, visto che è molto attenta a quell'intervento, così come il collega Borghi).
Abbiamo quindi una situazione di stallo complessivo delle infrastrutture. A fronte di ciò, non riuscite a utilizzare il PNRR, perché sugli aeroporti non si può utilizzare e perché sulle ferrovie siete bloccati. Anzi, vi do una notizia: non sono Cassandra, ma da qui a breve vedrete che usciranno tutte le opere cancellate nel piano di RFI e sono moltissime. (Applausi). Tutto ciò mentre il nostro Paese rimane diviso a metà a ogni pioggia e a ogni grandinata. Questa è la verità sul Governo della realizzazione, sul Governo di chi doveva essere pronto e sul rimpallo di responsabilità indecente che abbiamo visto nei giorni scorsi tra il ministro Urso e il ministro Salvini. Un rimpallo di responsabilità che oggi ha portato la collega Musolino a chiedere che, in realtà, il problema venga risolto a livello regionale. Abbiamo due Ministri, abbiamo un Presidente di Regione e il dato di fatto è che quell'aeroporto è ancora chiuso, compromettendo moltissimo il turismo in una Regione fondamentale per il PIL del Paese.
Questa è la motivazione con la quale voteremo molto volentieri la mozione portata avanti dalla collega Musolino. Ci fa piacere che anche il Governo, in qualche modo, abbia dato l'ok. Evidentemente le nostre denunce sono vere e state continuando a fare una graditissima autocritica. (Applausi).
 

TERNULLO (FI-BP-PPE). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.


TERNULLO (FI-BP-PPE). Signor Presidente, rappresentanti del Governo, colleghi senatori, la mozione Musolino affronta oggi un tema di forte attualità, che riguarda la nostra Sicilia. Si tratta davvero di una situazione surreale, che sta generando un danno all'immagine e soprattutto alla qualità del servizio della nostra terra. Il servizio aereo è veramente allo sbando in questo momento, anche perché stamattina è stato chiuso l'aeroporto di Punta Raisi, a causa di un incendio nelle zone limitrofe. Quindi la situazione è davvero grave. L'aeroporto di Catania sta diventando di giorno in giorno sempre più insostenibile, signor Sottosegretario, una vera e propria bomba ad orologeria, che si riflette anche sugli altri scali siciliani, perché non si è ben organizzati e non si è ben strutturati per poter accogliere, oppure per poter effettuare le partenze.
Esprimo però orgoglio, poiché la mozione della senatrice Musolino è stata accolta con parere favorevole da parte del Governo. Certamente la SAC, la società che ha in gestione l'aeroporto di Catania, ora deve dare delle risposte su una più puntuale programmazione della manutenzione, sulle verifiche infrastrutturali e delle infrastrutture stesse. Ora risultano essere al lavoro cinque aziende, impegnate con più squadre nei lavori di pulizia e bonifica al terminal A dell'aeroporto di Catania, per farlo tornare in piena attività operativa. Tra loro c'è anche una società specializzata nel ripristino dopo incendi, che ha già lavorato sul terminal 3 di Fiumicino, dopo l'incendio del 2015.
Certamente bisogna ripristinare la situazione di operatività degli scali siciliani, come ho detto poc'anzi, in un periodo di altissima stagione, con le strutture ricettive che sono piene di turisti. Bisogna evitare danni al sistema produttivo di Catania e della Sicilia orientale, causati dal blocco dei voli e dalla perdita di reputazione dell'aeroporto stesso. Quindi ci auguriamo che venga ripristinata al più presto la piena operatività dell'aeroporto. Va ricordato che la Sicilia è un'isola e, senza i suoi aeroporti, muoversi diventa davvero molto difficile. Peraltro bisogna garantire ai cittadini la continuità territoriale per collegare l'isola al continente e l'incidente ha reso quanto mai attuale la necessità di avviare un piano di investimenti per adeguare le infrastrutture alle esigenze del territorio a livelli europei. I senatori del Gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente-PPE voteranno quindi a favore della mozione a prima firma della senatrice Musolino. (Applausi).


LOREFICE (M5S). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.


LOREFICE (M5S). Signor Presidente, colleghi, membri del Governo, quello che è accaduto il 17 luglio è, come si suol dire, l'ulteriore riprova che il Governo dei migliori, quelli bravi, quelli pronti, non era ancora una volta pronto a risolvere i problemi reali che i cittadini vivono. In tale data si è verificato un incidente in una piccola porzione dell'aeroporto Fontanarossa di Catania, uno scalo di interesse internazionale con un potenziale enorme, che però negli ultimi anni, almeno una decina, non riesce a mettere a terra tutti quelli che sono i progetti e i piani di ampliamento e adeguamento.
La questione non è limitata o localizzata al problema dell'aerostazione Fontanarossa di Catania. Ciò ha fatto emergere in maniera palese, chiara ed inequivocabile che all'interno della Regione Siciliana c'è chi non riesce a programmare in maniera adeguata il miglioramento di quello che è tutto il sistema intermodale e dei trasporti dell'isola.
Qual è il paradosso dei paradossi? Vado così all'uomo del Ponte che ha detto sì a chiacchiere per risolvere i problemi legati alla mia terra. Io vivo almeno due volte alla settimana quello scalo da oltre cinque anni e ho potuto in questo arco temporale toccare con mano come anche la società aeroporti di Catania, che ha vinto anche il bando di gestione dell'aeroporto di Comiso, continui - non so secondo quali logiche, dinamiche o fini oscuri, almeno a me - a tenere sotto scacco tutta quell'area, senza potenziare l'aerostazione o riuscire ad organizzare una gestione adeguata ed ottimale, anche utilizzando lo scalo dell'aeroporto Magliocco, di Comiso. Lo scalo di Comiso potrebbe infatti tranquillamente riuscire con una gestione ordinaria ad alleviare i periodi di picco dei flussi stagionali, come quello estivo, ponendovi rimedio fino a quando la società stessa possa mettere a terra il progetto del grande aeroporto internazionale di Catania.
Abbiamo già proposto anche al Ministro, all'uomo del Ponte, di provvedere nel giro di poco tempo, almeno a potenziare la rete ferroviaria, raddoppiando gli Intercity per Roma e per Milano, sgravando al contempo il grande traffico legato anche agli scali di Napoli, Roma, Pisa e Milano. Invece no, a otto giorni ancora l'uomo del Ponte ci dice che domani farà un tavolo e che forse oggi avremo qualche novità.
Signor Presidente, chiaramente noi voteremo a favore della mozione al nostro esame. Mi permetto anche di dire ai colleghi e all'Aula che non appena torneremo a parlare anche dello cosiddetto spacca Italia di Calderoli il tema del trasporto aereo e dal collegamento delle isole sarà importantissimo. Abbiamo inserito nella scorsa legislatura anche il tema dell'insularità in Costituzione e dobbiamo essere consequenziali.
 Un'ultima notazione all'Assemblea; siamo in procinto delle ferie estive, tenete
lontano l'uomo del Ponte dal Papeete e dai mojito. (Applausi). 

 

POTENTI (LSP-PSd'Az). Domando di parlare per dichiarazione di voto. 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.


POTENTI (LSP-PSd'Az). Signor Presidente, nell'ascoltare gli interventi dei rappresentanti delle opposizioni, mi sono incuriosito di questa nuova modalità molto generalista di affrontare i problemi del Paese; un po' quello che è accaduto prima mentre il ministro Calderoli stava tentando di spiegare principi e criteri di funzionamento del nuovo progetto di responsabilizzazione dei territori.
Qui siamo in una situazione più o meno paritetica e mi dispiace che quello che qualcuno prima chiamava l'uomo del Ponte, cioè il ministro Matteo Salvini, pochi giorni fa abbia spiegato tecnicamente che cosa significa gestire un aeroporto e quali siano le responsabilità alle quali è chiaramente chiamato ad adempiere, ai sensi del codice della navigazione, il soggetto tenuto a gestire una struttura aeroportuale.
Il gestore aeroportuale, con tecnica e perizia, dovrebbe garantire l'efficienza e l'operatività dell'aeroporto stesso, con regolarità e sicurezza. Quindi a lui sono rimesse tutte le azioni non solo e non tanto per garantire che ci sia una prevenzione rispetto agli incidenti, ma anche per superare le situazioni di crisi. In particolare, l'aeroporti di Catania è affidato - lo si ricordava prima - ad una società per azioni partecipata da vari soggetti pubblici. Nello specifico, ci troviamo chiaramente d'accordo con i contenuti e con le conclusioni della mozione che è stata presentata. Certamente un'indagine ispettiva - guarda caso - è quello che in altra maniera il ministro Salvini poche ore fa ha anticipato di voler tenere presso il Ministero. La finalità mi pare sia chiara: quella di capire le responsabilità rispetto a delle competenze ministeriali che sono anche quelle di rilasciare un titolo concessorio. Ricordo infatti che gli aeroporti con le dovute differenze, sono gestiti come le spiagge: c'è un bando di gara e c'è un soggetto che ha la responsabilità di gestire, attraverso un titolo concessorio. In particolare dopo il rogo del 16 luglio, come sappiamo, nel terminal A si sono verificate delle cancellazioni e si sono purtroppo dovuti dirottare dei voli su altri scali e in questa occasione si è parlato del potenziamento, ad esempio, dell'altro aeroporto importante nella limitrofa Regione Calabria. Non posso ovviamente non ricordare le parole che sono state usate poco fa e lo vorrei fare cercando invece di chiarire quello che il MIT ha espresso chiaramente, con l'obiettivo di accelerare il ritorno alla normalità. Da parte del Ministro è stato confermato il pieno spirito collaborativo, anche se - lo ricorda il ministro Salvini e lo dicevo anch'io all'inizio - la competenza diretta sulla gestione dell'aeroporto di Catania non è ovviamente del Dicastero da lui guidato e neppure del Dicastero guidato dal ministro Urso, intervenuto anch'egli in maniera veemente circa quelle che correttamente devono essere delle assunzioni di responsabilità. Entrambi i Ministeri cercheranno, peraltro, di coadiuvare, di capire e di fornire dei criteri direttivi su quelle che potrebbero essere delle azioni opportune per evitare il ripetersi di questo tipo di eventi.
Vorrei anche ricordare - forse nessuno l'ha ancora detto - che quello di Catania è un aeroporto particolare anche per una situazione un po' unica al mondo, ovvero quella di trovarsi accanto a un vulcano che spesso determina delle conseguenze per le sue espressioni piroclastiche, determinando la sua chiusura.
Noi del Gruppo della Lega siamo favorevoli a questa impostazione della mozione e peraltro riconosciamo assolutamente l'esigenza di rivedere il sistema aeroportuale del Sud potenziandolo. In questo siamo vicini al ministro Salvini, che ha anticipato la sua disponibilità per venire incontro alle difficoltà mostrate dalla società che ha in gestione l'aeroporto. (Applausi).


NICITA (PD-IDP). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.


NICITA (PD-IDP). Signor Presidente, siamo molto contenti della disponibilità del ministro Salvini a occuparsi del tema, ma va detto che in alcuni casi ci sono dei doveri e non soltanto delle disponibilità. Piacevolmente, peraltro, abbiamo anticipato in diverse interrogazioni la necessità di occuparsi sia delle questioni di emergenza dell'aeroporto di Catania, sia precedentemente della questione del caro voli che riguarda soprattutto la Sicilia.
La Sicilia è un'isola.
Questo significa avere la consapevolezza di quanto costano le alternative, di come si vive, di come si soddisfano i bisogni essenziali quando basta un piccolo evento a generare un'enorme fragilità. Noi veniamo da ventiquattr'ore nelle quali a Palermo una donna è morta perché non ha potuto essere soccorsa a seguito degli incendi; l'aeroporto di Palermo è stato chiuso per alcune ore; stamattina l'aeroporto di Catania era attrezzato, peraltro con una ottima disponibilità del personale che va a ringraziato, come se fosse un momento di grandi vaccinazioni, un momento pandemico, un momento di emergenza, di grande caos. Tutto questo esattamente nel momento in cui il turismo è al pieno della sua forza, della sua onda, e nel momento in cui tante persone partono dalla Sicilia e vengono in Sicilia magari con alcuni risparmi, dato il fatto che questi voli costano così tanto, per fare qualche giorno di vacanza.
Cito tre storie che mi sono arrivate: la prima è quella di Omar, che ha il problema che ormai il ritardo che è stato generato nel suo itinerario di viaggio gli rende molto più costoso il viaggio per cui vorrebbe rinunciarvi; tuttavia nello stesso tempo gli hanno detto che se cancella il volo gli potrebbero essere attribuite delle penali; alla fine, quindi, sta decidendo di partire nonostante abbia dei costi per ridurre gli extracosti che la rinuncia al viaggio gli comporterebbe. Un gruppo di turisti inglesi si è trovato ad atterrare a Trapani anziché a Catania; sono usciti per cercare una navetta, hanno visto delle navette che stavano a mare, ma nessuno li ha informati che si trovavano in un'altra città. A Palermo è successa la stessa cosa: alcuni personaggi hanno offerto viaggi privati da Palermo a Catania con dei costi molto esosi. Questo significa oggi essere in Sicilia quando basta un piccolo evento, per quanto importante, a cambiare la mobilità all'interno dell'isola. Questo è un allarme grave che va raccolto. (Applausi).
Noi approviamo il tema proposto nella mozione in discussione, ma la Sicilia viene dimenticata da questo Governo. La Sicilia è il luogo nel quale la Presidente del Consiglio, il Ministro degli affari esteri e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti hanno avuto l'offerta di dirette televisive in occasione delle scorse elezioni amministrative, ma quando c'è da affrontare con urgenza questi temi occorre farlo. C'è bisogno di istituire un fondo adesso, c'è bisogno di dare soccorso alle persone che hanno avuto danni alle infrastrutture, alle imprese, agli stessi cittadini che hanno bisogno di essere rimborsati, ma ciò non sta avvenendo.
Noi siamo d'accordo con l'idea che debba esserci un piano di emergenza che sia operativo per tutte le emergenze che riguardano la mobilità in Sicilia e non soltanto gli aeroporti, tuttavia vorremmo anche chiederci se dobbiamo applicare alla questione siciliana il parametro che questa mattina la presidente del Consiglio Meloni ha applicato rispetto alla richiesta del salario minimo, in merito al quale si è chiesta perché quando abbiamo governato noi non ci abbiamo pensato. In tal caso, siccome la Sicilia è da tempo governata dalla destra, ci domanderemmo perché non ci avete pensato prima, visto che il Governo si è detto disponibile ad approvare questo piano. Mi verrebbe in mente il titolo di un romanzo di un siciliano, Leonardo Sciascia, intitolato «A ciascuno il suo», ma preferisco un altro suo romanzo da un titolo evocativo, «La Sicilia come metafora». Non vorremmo che il disastro che la Destra sta realizzando in Sicilia si estenda man mano al resto del Paese. Non ne abbiamo bisogno; abbiamo invece bisogno di interventi seri, di impegni concreti. La Sicilia in particolare è in grandissima difficoltà in queste ore. Serve uno sforzo, un impegno finanziario importante di questo Governo, un sostegno significativo perché si stanno realizzando danni complessivi che interessano i cittadini siciliani, ma anche i cittadini che hanno scelto di andare in Sicilia per un periodo di vacanza, che in questi giorni stanno vivendo un vero incubo.
Chiediamo di più oltre a questa mozione; chiediamo di più al Governo. Non è possibile rilasciare semplicemente una dichiarazione scandalizzata sulla gestione dell'aeroporto, come ha fatto il ministro Urso. Vogliamo di più: c'è un Governo; che gestisca anche questa emergenza. (Applausi).


POGLIESE (FdI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
 

POGLIESE (FdI). Presidente, colleghi, rappresentante del Governo, la mozione presentata dalla collega Musolino credo abbia l'indiscusso merito di affrontare una tematica di grande attualità e molto delicata, quale certamente è quella dell'incendio che si è verificato il 16 luglio scorso presso il terminal arrivi dell'aeroporto Vincenzo Bellini di Catania. Un evento assolutamente imprevisto e imprevedibile, che ha determinato enormi disagi a centinaia di migliaia di passeggeri, con il contestuale enorme danno economico arrecato al sistema economico-produttivo della nostra Regione, in particolare al comparto turistico, che in questi ultimi anni ha registrato un tasso di crescita a doppia cifra, con un record assoluto di arrivi e di pernottamenti.
L'aeroporto di Catania-Fontanarosa Vincenzo Bellini - come è stato ricordato - è il quinto aeroporto italiano, con oltre 10 milioni di passeggeri, e in questo periodo vedeva transitare oltre 40.000 passeggeri al giorno. Non sta a me certamente attribuire eventuali responsabilità, anche perché è in corso un'inchiesta della procura etnea; ma con la stessa franchezza dobbiamo dire che qualcosa evidentemente non ha funzionato anche se non è questo né il momento, né il luogo all'interno del quale potersi confrontare su questa tematica.
Questa vicenda ha altresì evidenziato - lo dobbiamo dire con chiarezza - la fragilità del sistema infrastrutturale siciliano, all'interno di un contesto in cui con altrettanta schiettezza dobbiamo dire che si registrano nette inversioni di rotta, laddove il Governo Meloni, il ministro Salvini e il vice ministro Bignami hanno puntualmente esternato un progetto di miglioramento infrastrutturale della nostra Regione, che riguarda 28 miliardi di euro (contrariamente a quello che ha detto il mio amico e collega Nicita). Penso agli investimenti sulla rete ferroviaria Messina-Catania-Palermo di 10,8 miliardi; penso alla metropolitana di Catania, che arriverà all'aeroporto e che arriverà altresì fino a Paternò e a Adrano; penso alla Catania-Ragusa da 1,5 miliardi di euro; penso altresì al Ponte sullo Stretto, che finirà di rappresentare il sogno proibito dei siciliani.
Quanto accaduto credo abbia evidenziato l'assoluta necessità di nuovi investimenti infrastrutturali all'interno dell'aeroporto di Catania, ma credo di poter dire, senza timore di smentita, che abbia evidenziato anche l'assoluta necessità di investimenti aggiuntivi all'interno dell'aeroporto di Comiso, che - come il collega Sallemi sa meglio di altri - può svolgere una funzione fondamentale all'interno del sistema infrastrutturale della Sicilia sudorientale, anche alla luce di alcune peculiarità presenti all'interno dello scalo etneo, laddove i fenomeni eruttivi dell'Etna talvolta ne determinano la chiusura.
Mi auguro quindi che si possa tornare gradualmente alla normalità, grazie anche alla sinergia tra Governo nazionale e con il governo regionale. https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/print/0/hotresaula/0/0/doc_dc-ressten_rs
20/58
25/07/23, 21:05 ShowDoc Preannunzio pertanto il voto favorevole del Gruppo Fratelli d'Italia. (Applausi).
PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo della mozione n. 67, presentata
dalla senatrice Musolino e da altri senatori. (Segue la votazione).


Il Senato approva. (Applausi).

 

E adesso, attendiamo.


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"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"

 

Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza." 

 

E noi ridiamo!











































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