
Prima a Palermo, poi a Messina, o viceversa, è poi è arrivato a Catania il caravan serraglio della Protezione Civile regionale, dipartimento direttamente dipendente dalla presidenza della regione siciliana.
Il titolo tra gli atti della burocrazia regionale è: “Programma Operativo FESR Sicilia 2014/2020 Azione 11.2.1 “Informazione e comunicazione” - Attivazione campagne di informazione nell’ambito della strategia di comunicazione del Programma. Campagna di informazione, educazione e sensibilizzazione dei cittadini in tema di prevenzione e riduzione del rischio.”
Quindi “informazione della comunicazione dell'informazione”.
Con la sensibilizzazione e per di più strategica, of course.
Vabbè.
Qualunque cosa vogliano dire, a Catania si sono insediati presso Le Ciminiere di piazzale Asia, hanno montato qualche gazebo, allineato alcuni veicoli e macchinari vari all'esterno e padiglioni con foto immaginifiche all'interno.
In pratica hanno realizzato quello che loro stessi hanno definito il “Villaggio della Protezione civile”.
Senza farsi mancare decine di Volontari schierati a passerella: non pubblichiamo le foto perché li vogliamo davvero troppo bene i Volontari.
Per essere chiari: ai Volontari va SEMPRE il nostro rispetto e la nostra ammirazione, rappresentano la spina dorsale di quel che resta di buono in questo paese, pur con qualche distinguo, e il più delle volte vittime e strumenti, in questo caso del tutto involontari, di operazioni e di affari di ogni tipo.
Non sappiamo se in questa logica entri anche questo “Road Show"”, ma a leggere numeri e motivazioni, qualche dubbio lo abbiamo.
Nella descrizione dell'fantasmagorica iniziativa ideata dal governo regionale, denominata “Pronti all'Azione”, spiegano che la tappa di Catania “chiude il ciclo dei tre road show di presentazione della nuova campagna informativa della Protezione Civile siciliana dedicata alla sensibilizzazione, alla riduzione del rischio e all’aumento della resilienza del territorio.”
E certo, la resilienza ci vuole.
Quanto è costato questo “ciclo” informativo?
Lo abbiamo scovato trovando ben tredici decreti, che pubblichiamo in calce, ma siamo certi che ce ne siano di più e quindi abbiamo depositato accesso agli atti provando a capire meglio, perché non pubblicano gli allegati con contratti e servizi acquistati e per i quali hanno speso la bellezza di quasi 1 milione di euro. Di soldi pubblici, ovviamente.

Chiaro?
Per chi non è avvezzo, riepiloghiamo:
Per i tre appuntamenti di “sensibilizzazione” e “informazione della comunicazione dell'informazione” svolti a Palermo, Messina e Catania hanno speso 999,974 euro, cioè 26 euro meno del milione tondo che forse gli sembrava antiestetico da esporre, tipo i supermercati con i loro prezzi al 99 decimale. Forse così fa meno impressione, a proposito di “comunicazione”.
Ora magari diranno che sono fondi europei e chi se ne frega se si spendono a cavolo: lo hanno già fatto per quelli buttati a Cannes, altra saga ancora non chiarita, e come se non fossero tutti soldi dei cittadini. Vabbè anche su questo.
Comunque, di questo milione hanno assegnato niente meno che 130 mila euro all'"ideazione concept" che con l'accesso agli atti proveremo a capire di che si tratta e di quale genio lo abbia ideato questo concept, ai quali si aggiungono altri 130 mila per la “realizzazione”.
Poi abbiamo 135 mila euro di stampe e ben 125 mila euro per l'acquisto di spazi pubblicitari statici e dinamici. Che saranno dinamicissimi ovviamente, magari volanti.
200 mila li hanno assegnati per la "realizzazione di contenuti digitali, edugame e webnir, che non sappiamo cosa siano ma tanto è.
Infine, appena 100 mila euro per la “formazione volontariato”, che forse sarebbe la cosa su cui investire davvero ma anche questo non si capisce in cosa e come li abbiano formati e magari potremo scriverlo appena risponderanno alla richiesta di atti.
Fatto sta che per questa mirabolante operazione di “sensibilizzazione” hanno speso un bel milione di soldi pubblici, meno 26 euro.
E di queste “operazioni” ce ne sono centinaia, per decine e decine di milioni a carico di ogni tipo di fondo pubblico, regionale, ministeriale, europeo e chi più ne ha più ne può mettere.
Noi non possiamo fare altro che raccontarvelo.
Quando le scopriamo.