Prossimamente, alle 10.30 del 22 novembre, il MAAS (Mercato All'Ingrosso Agricolo Siciliano) ospiterà l'assemblea dei soci, durante la quale verrà presentato e discusso il bilancio di esercizio del 2022, e siamo quasi ne 2024.
Non molti sanno cosa sia il MAAS, eppure è una importante partecipata pubblica regionale, con un bilancio di milioni di euro, dipendenti, centinaia di utenti e gestisce appalti di una certa rilevanza, alcuni in scadenza a breve.
L'appuntamento del 22 è scivoloso, già rinviato nelle scorse settimane su richiesta del socio di maggioranza, la Regione, che ha preteso alcuni chiarimenti su bilancio e relazione di accompagnamento, ma non si sa se li ha ottenuti.
L'assemblea, presieduta appunto dalla Regione Siciliana, in virtù del suo 95% di azioni possedute, del valore di oltre 23 milioni di euro, avrà il compito di approvare il bilancio, nominare il collegio sindacale e, ultima novità, anche un componente del CdA a causa delle recenti dimissioni di uno di loro, che poi è il commissario regionale di Forza Italia e fedelissimo del presidente Schifani, Marcello Caruso.
Sebbene il Codice Civile e lo statuto impongano che tale assemblea si svolga entro un massimo di 180 giorni dalla precedente scadenza (quindi doveva essere convocata entro il 30 giugno), arriva quasi a Natale ed il ritardo lascia supporre che qualche intoppo ci sia.
Altra anomalia, forse anche più pesante, riguarda il collegio sindacale, che essendo in prorogatio da oltre 3 anni suscita curiosità, e magari l'assemblea dei soci sarà la sede più opportuna per chiarire i motivi di questo perdurante ritardo nel rinnovo, che rischia anche di configurare un conflitto d'interessi, considerato che proprio i revisori avrebbero dovuto convocare l'assemblea dei soci essendo il CdA in ritardo, ma al contempo avendo interesse a procrastinarne la riunione mantenendo così ruolo e indennità. Strano cortocircuito.
Tuttavia, si presume che ci siano giustificazioni valide anche dietro a questa proroga, oltre che al ritardo della convocazione, nonostante al momento non risultano specificate.
Delicato anche il terzo punto all'ordine del giorno, scaturito dalle dimissioni da consigliere di amministrazione di Marcello Caruso, che apre così il confronto tra le parti politiche e le componenti private, che dovranno adesso giocarsi una difficile partita per sostituirlo: a chi toccherà?
Vedremo, sappiamo che si stanno muovendo in tanti e dall'esito si potrebbe capire qualcosa sui futuri equilibri di potere in città.
Durante l'assemblea, i soci, sia pubblici che privati, saranno chiamati anche a deliberare impegni pluriennali e alienazioni di asset, apparentemente non più strategici, con ragioni che, al momento, non sono del tutto specificate nelle relazioni di accompagnamento.
Questo perché la situazione finanziaria, con il suo carico di debiti, risulta delicata.
Il MAAS, ha infatti recentemente ottenuto l'omologazione dell'accordo di ristrutturazione del debito da parte del Tribunale di Catania, e adesso si trova ora di fronte a nuove sfide non semplici.
Nel progetto di bilancio inviato ai soci emerge l'impatto dell'EMERGENZA UKRAINA sulla fornitura del gas, con significativi effetti sulla produzione di energia elettrica.
L'azienda, che gestisce mercati all'ingrosso, è chiamata a garantire la catena del freddo e ha quindi registrato aumenti considerevoli dei costi energetici, raddoppiati nel corso del 2022.
Sebbene il raddoppio dei costi dell'energia sia stata l'unica variabile significativa dell'incremento del valore della produzione nell'anno oggetto di esame, ci si auspica che si dedichi la stessa attenzione anche alle difficoltà economiche nel settore ortofrutticolo nazionale e locale.
I mercati all'ingrosso, gestiti dal MAAS, stanno infatti risentendo della crisi dei consumi, con un aumento delle superfici servite dalle catene della grande distribuzione che ne ha ridotto la valenza commerciale.
Il rapporto annuale delle cooperative ha evidenziato un calo del 15% delle vendite nel reparto ortofrutta a volume, tradotto in una diminuzione del 15% dei prodotti acquistati dai consumatori.
Benché ciò non impatti direttamente sul conto economico del MAAS, influisce sui suoi affittuari, che, vedendo calare i loro redditi, potrebbero faticare a far fronte agli impegni finanziari, di cui il MAAS rappresenta il principale costo.
La governance, scelta dalla politica regionale, è quindi chiamata a dimostrare autorevolezza e competenza nel gestire le sfide economiche e operative del MAAS.
Gli occhi sono puntati sull'assemblea dei soci, dove ci si attende che vengano presentate soluzioni concrete per garantire un futuro sostenibile della società, impedendo che si risolva nell'ennesimo carrozzone fallito e costituisca invece quel volano di supporto ad uno dei settori economici più rilevanti del nostro territorio.
Seguiremo con la dovuta attenzione anche questa.