
Da qualche giorno tra i 5 mila abitanti del comune di Camporotondo Etneo è scattata la preoccupazione a seguito di voci, confermate da sopralluoghi delle autorità, che vedrebbero il loro territorio individuato per ospitare un centro di accoglienza migranti.
L'idea sarebbe di utilizzare il famigerato centro sportivo della Città Metropolitana mai entrato in funzione.

Delle preoccupazioni dei suoi cittadini si è fatto subito interprete il sindaco Filippo Rapisarda, che lamenta addirittura il fatto di non essere stato neanche avvertito o consultato su questa iniziativa.
La polemica si sposta, come normale che sia, sul piano politico ed a prendere posizione il partito nazionale “Noi Moderati”.

“Le perplessità del sindaco di Camporotondo etneo, Filippo Rapisarda, rispetto all’ipotesi di attivazione di un centro di accoglienza per migranti nello stesso centro della provincia di Catania sono ampiamente condivisibili, se non altro per il mancato coinvolgimento di quella che è la massima autorità cittadina”. Così l’on. Marco Forzese, coordinatore provinciale a Catania e membro del comitato direttivo nazionale di “Noi Moderati”, pronto a sostenere la causa dello stesso sindaco Rapisarda nonché dell’intera cittadinanza di Camporotondo etneo.
"Siamo stati sempre pronti a coniugare il verbo dell’accoglienza – ha aggiunto l’on. Forzese - e su questa linea, che poi è quella tracciata dal nostro presidente, on. Maurizio Lupi, continueremo a muoverci. Non possiamo, però, non raccogliere il grido d’allarme che arriva da Camporotondo e, in particolare, il disappunto mostrato, direi in maniera più che legittima, dal primo cittadino per via del mancato coinvolgimento in un progetto che, per permearsi dei criteri di serietà ed eventuale fattibilità, non può prescindere dalla presenza delle istituzioni locali in ogni tappa di quel procedimento che, sfido chiunque a dimostrare il contrario, è partito male già nel momento in cui non ha tenuto conto dei cosiddetti “fondamentali”, ovvero l’ascolto del territorio dove dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, andare ad essere attivato non un parco giochi, ma un centro di accoglienza per migranti, con tutto ciò che ne consegue. Contestualmente, siamo certi che il Prefetto terrà conto delle doglianze del sindaco di Camporotondo e della comunità che rappresenta”.