Ci sono cose che non si possono fare, che non si devono fare, perché sono brutte, perché minano la credibilità e la reputazione delle istituzioni. Ed è grave.
Non ci vuole particolare intelligenza per capirlo, non ci vuole esagerato senso dell'opportunità per adeguarsi: eppure non ci riescono, anzi probabilmente lo fanno apposta perché sarebbe un'ammissione eccessiva di deficienza affermare di non averci pensato.
L'amministrazione Trantino ha infatti pubblicato in data 4 giugno, comunicandoli alle 16.41, due bandi di concorso pubblico per 108 assunzioni a tempo indeterminato.
La tempistica di questa iniziativa solleva notevoli perplessità, essendo avvenuta a soli quattro giorni dalle imminenti elezioni europee e potrebbe configurarsi come una violazione delle normative vigenti che regolano la comunicazione e le azioni degli enti pubblici durante il periodo elettorale.
In Italia, la legge è chiara nel vietare agli enti pubblici di intraprendere azioni che possano influenzare l'esito delle elezioni o turbare la loro regolare svolgimento.
In particolare, durante i trenta giorni precedenti le elezioni, gli enti pubblici sono tenuti ad astenersi da qualsiasi attività che possa essere interpretata come propaganda o come un tentativo di influenzare gli elettori.
Questo include non solo la pubblicazione di nuovi bandi di concorso, ma anche qualsiasi forma di comunicazione che possa dare un vantaggio elettorale a una parte politica.
Ad affermare l'anomalia, che non è suggestivo ritenere quantomeno inopportuna per non dire spregiudicata, è lo stesso comunicato dell'amministrazione comunale guidata dall'avvocato di Fratelli d'Italia Enrico Trantino.
Infatti si legge: "I due bandi arrivano più di trenta anni dopo le ultime procedure di reclutamento per concorso, a tempo indeterminato, intraprese dal Comune di Catania per il personale del comparto “Funzioni Locali”.
E quindi la domanda, pleonastica: “Hanno aspettato 30 anni e giusto giusto a 4 giorni dalle elezioni li dovevano pubblicare?”
Al di là della facile battuta, che battuta non è, il tema è più delicato di quanto si possa immaginare, per quanto di questi tempi ci stanno abituando a “cose che noi umani non avremmo mai neanche immaginato”, per dirla col mitico Roy Batty.
Il tema è delicato perché non è solo questione di mera opportunità, il che già dovrebbe bastare.
La legge prescrive infatti che tutte le pubbliche amministrazioni, nel periodo che intercorre tra la data di convocazione dei comizi elettorali e la chiusura delle operazioni di voto, non possono svolgere attività di comunicazione istituzionale (legge 22 febbraio 2000, n. 28).
Il divieto riguarda anche la comunicazione effettuata mediante l’utilizzo dei siti web e degli account istituzionali dei social media.
Fanno eccezione al divieto le attività di comunicazione “effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”.
Ora qua di non indispensabile non c'è solo la comunicazione in senso stretto, ma proprio l'atto stesso di bandire dei concorsi a 4 giorni dalle elezioni, ancor di più se, come ammettono loro stessi, hanno atteso ben 30 anni per farlo.
Lo scopo di queste norme, emanate oltre venti anni fa, ai tempi degli ultimi parlamenti e degli ultimi legislatori, è impedire l'utilizzo di funzioni e risorse pubbliche a fini propagandistici.
E cosa c'è di più “propagandistico” che emanare bandi per assunzioni in corso di elezioni?
Il sindaco Trantino ha provato a spiegare, in maniera analoga alla celebre seduta quando dichiarò che in SAC gli negavano gli atti, il suo punto di vista durante il consiglio comunale dello stesso 4 giugno, nel corso del quale le opposizioni hanno sollevato la contestazione su opportunità e legittimità della pubblicazioni.
Trantino ha in realtà confessato su tutta la linea la fondatezza delle obiezioni, ammettendo che questi concorsi si attendevano da 34 anni, confermando che quindi si poteva benissimo aspettare altri quattro giorni.
Ammette anche che l'operazione potrebbe prestarsi ad ipotesi di strumentalizzazione, limitandosi a promettere che sulla legittimità delle procedure ci sarebbe lui a garantire: un pò pochino sinceramente.
Ora, siamo tutti contenti che si possano fare dei concorsi al comune di Catania, ma proprio perché si sono attesi 34 anni si doveva assolutamente aspettarne altri 4 giorni proprio per evitare questa ennesima figura ed i rischi conseguenti.
E infatti, la decisione dell'amministrazione Trantino di pubblicare questi bandi a ridosso delle elezioni europee, che si terranno l'8 giugno 2024, ha sollevato le questioni di opportunità e conformità normativa che adesso si vedrà come finiranno.
La pubblicazione di un bando di concorso in questo periodo potrebbe essere percepita come una mossa strategica per guadagnare consensi tra gli elettori, specialmente considerando che le assunzioni previste riguardano posti di lavoro stabili e a tempo indeterminato come non se ne vedono da trenta anni, come sostengono loro stessi.
Le implicazioni di questa scelta sono molteplici:
Percezione di Propaganda: Gli elettori potrebbero interpretare l'iniziativa come una forma di propaganda elettorale.
Conseguenze Legali: Il Comune potrebbe essere soggetto a sanzioni se si dimostrasse che la pubblicazione dei bandi è in contrasto con la normativa elettorale.
Credibilità dell'Ente: La fiducia nei confronti dell'amministrazione comunale potrebbe essere compromessa, influenzando negativamente la percezione pubblica.
La pubblicazione dei bandi di concorso da parte del Comune di Catania a pochi giorni dalle elezioni europee rappresenta oggettivamente un esempio di cattiva gestione della comunicazione pubblica in periodo elettorale.
È essenziale che gli enti pubblici rispettino scrupolosamente le normative vigenti per garantire la trasparenza e l'equità del processo elettorale.
La fiducia dei cittadini nelle istituzioni dipende anche dalla capacità di queste ultime di agire in modo imparziale e nel rispetto delle leggi: stanno superando ogni limite sopportabile.
Nota per gli eventuali candidati: per ulteriori dettagli sui bandi e per accedere alla documentazione completa, è possibile visitare il sito ufficiale del Comune di Catania, ma in ogni caso fatevi furbi e non credete a chi vi promette cose impossibili oltre che illegali: ditegli si e votate al contrario!
E non riguarda solo questo caso, ovviamente, forse domani ne vediamo un altro…
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