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AMTS, autisti protestano in piazza: "Siamo pochi, solo una o due vetture per linea e gli utenti se la prendono

24-09-2024 06:15

Christian Costantino e Giacomo Petralia

Cronaca, Focus,

AMTS, autisti protestano in piazza: "Siamo pochi, solo una o due vetture per linea e gli utenti se la prendono con noi"

Gli autisti passati da 800 a 300, le vetture da 12 per linea ad 1 massimo 2...

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A settembre i trasporti sono stati nuovamente colpiti da uno sciopero, con un doppio stop a livello nazionale e locale che ha interessato i mezzi pubblici nella giornata di venerdì 20. 

 

Lo sciopero nazionale, organizzato dai sindacati Cub trasporti, Sgb, Cobas lavoro privato, Adl Cobas e Usb lavoro privato, ha coinvolto il settore dei mezzi pubblici locali. 

 

Non solo Palermo, Roma, Bologna, etc… Catania, risulta in prima linea con il segretario generale CUB Trasporti Salvo Ventimiglia.

La centralissima Piazza Stesicoro ha quindi fatto da sfondo allo sciopero, avvenuto nella mattinata del 20 settembre scorso, da parte dei dipendenti di AMTS Catania, con tanto di striscioni e fischietti.

 

Quella messa in atto dagli autisti della storica azienda di trasporto pubblico è una manifestazione tanto amara quanto decisa e fiera, rivolta non soltanto alle istituzioni della stessa città metropolitana ma ai governi regionale e nazionale.

 

L'appello è rivolto anche all'utenza ed all'intera città di Catania che deve pretendere dalle istituzioni un servizio più efficiente: “Eravamo 800 gli autisti ed adesso saremo 300 e la maggior parte anziani, prima le vetture per ogni linea erano anche 12, adesso 1 al massimo 2. Ovvio che siamo spesso in enorme ritardo ed i passeggeri salgono sui mezzi inferociti, con i più facinorosi che se la prendono con noi autisti insultandoci o addirittura passando alle vie di fatt. Chiediamo che si intervenga con decisione.”

 

I racconti sulla gestione delle turnazioni di lavoro nonché dei pochi mezzi aziendali a disposizione, sui salari, sulle violenze verbali e fisiche subìte non possono che rispondere tutti a imperativi ben precisi: una migliore sicurezza e, in generale, una maggiore considerazione per questi professionisti (anche per coloro impossibilitati a presenziare in Piazza Stesicoro) e per il loro fondamentale apporto sociale.


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