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La Privatizzazione di AST: Un Fallimento Annunciato? Durissima interrogazione MPA al governo Schifani

28-10-2024 06:00

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Focus, Regione,

La Privatizzazione di AST: Un Fallimento Annunciato? Durissima interrogazione MPA al governo Schifani

Nel calcolo del valore di AST hanno "dimenticato" i ricavi da traffico: come vendere di una mela solo il torsolo...

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Stanno accadendo cose davvero inquietanti in Sicilia, che probabilmente non hanno ancora destato la dovuta attenzione: privatizzazioni di aeroporti, parchi fotovoltaici in zone sensibili, termovalorizzatori mentre si autorizzano discariche, rifiuti all'estero e acqua razionata, gran parte del sottogoverno commissariato e poteri speciali con i quali non concludono niente.

 

Si potrebbe completare per pagine e pagine, ma quello di cui ci occupiamo oggi è il pericoloso epilogo della saga del trasporto pubblico siciliano, con un'azienda regionale che hanno sfiancato sino a far credere ineluttabile e persino salvifica la sua svendita ai privati, come fossero i cavalieri bianchi.

 

Vediamo di che si tratta, ovviamente rimanendo in attesa di raccontarne retroscena e sviluppi.

La Regione Cede ai privati il Cuore del Trasporto Pubblico Siciliano

La privatizzazione dell'Azienda Siciliana Trasporti (AST) si configura infatti come una delle vicende più controverse della gestione del trasporto pubblico locale (TPL) in Sicilia. 

 

La cessione ai privati delle tratte più redditizie e la progressiva smobilitazione dei servizi essenziali hanno sollevato numerose polemiche, culminate con una dura interrogazione parlamentare del Movimento per l'Autonomia (MPA) presso l'Assemblea Regionale Siciliana.

 

È legittimo chiedersi: la scelta del governo regionale di privatizzare l'AST è un atto di necessità o l'ennesima manovra per avvantaggiare pochi, a discapito dei cittadini?

La Crisi di AST: Incompetenza o Strategia?

Un Patrimonio Pubblico Che Sfugge

AST, azienda con un bilancio di circa 100 milioni di euro e oltre 700 dipendenti, è stata per decenni la colonna portante del trasporto pubblico in Sicilia. Ma oggi, dopo aver perso la gestione di diverse tratte a favore di operatori privati, si trova in una crisi senza precedenti. E qui emerge il primo punto controverso:  per quale motivo un'azienda che ha sempre avuto un ruolo essenziale è stata progressivamente smembrata?

AST possiede anche lo strategico scalo aeroportuale di Lampedusa attraverso la controllata AST Aeroservizi S.p.A. 

Nonostante questo potenziale, negli ultimi mesi abbiamo assistito alla cancellazione di migliaia di tratte extraurbane, come quelle destinate agli studenti, e alla cessione delle tratte urbane, che sono state concesse a privati con un contributo aggiuntivo da parte dei Comuni. 

Questa situazione suggerisce che il piano del governo regionale non sia tanto mirato al miglioramento del servizio, ma piuttosto alla svendita di risorse pubbliche per favorire pochi soggetti privati.

 

Collegio Sindacale e Consulenti: Pareri Contrari Ignorati

Nel 2022 il Collegio Sindacale di AST ha dichiarato la crisi d'impresa, malgrado l'azienda avesse ridotto il proprio indebitamento rispetto agli anni precedenti. Interessante però che, sia il consulente Prof. Stagno D’Alcontres che la Ria Grant Thornton (società di revisione), abbiano espresso pareri contrari alla dichiarazione di crisi. A loro avviso, le difficoltà di AST erano più imputabili all'inadeguatezza organizzativa e ai crediti non incassati dalla Regione, piuttosto che a una vera crisi economica. E allora, perché il governo regionale ha insistito su questa strada, ignorando le voci di esperti?

Le Gare d'Appalto: Procedure Opache e Basi d'Asta Sospette

L'Appalto da 819 Milioni di Euro: Valutazione Errata?

Un altro punto di notevole criticità riguarda la recente gara per il TPL. Il valore stimato è stato indicato in circa 819 milioni di euro per 9 anni, ma è emerso che l'importo sarebbe stato calcolato senza includere i ricavi da traffico, una svista di centinaia di milioni di euro. Di conseguenza, la base d'asta si presenta fortemente sottostimata, limitando potenzialmente la partecipazione di operatori interessati e aprendo la porta a monopoli di fatto a beneficio dei soliti noti.

L'interrogazione dell'MPA evidenzia anche la brevissima durata (solo 6 giorni) della fase di consultazione pubblica sui documenti di gara, inclusi un sabato e una domenica. Come può la Regione giustificare un periodo così breve per esaminare una mole tanto vasta di dati, se non con l'intento di escludere il confronto pubblico?

Le Domande dell'MPA: Trasparenza e Tutela dei Lavoratori

L'interrogazione urgente del Movimento per l'Autonomia con primo firmatario il Capogruppo Giuseppe Castiglione ed il presidente della Commissione Trasporti Giuseppe Carta, rivolta all'Assessore Regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti Alessandro Aricò ed al presidente Renato Schifani, solleva questioni cruciali:

Revoca del Bando di Gara: L'MPA chiede se non sia opportuno revocare il bando di gara, a causa dell'erronea quantificazione dell'importo di base d'asta. L'assenza del ricavo da traffico è un errore che potrebbe causare un danno erariale significativo alla Regione.

Tutela dei Posti di Lavoro: Viene chiesto quali interventi siano previsti per tutelare i posti di lavoro dei dipendenti di AST e se siano state garantite misure per proteggere le piccole e medie aziende locali.

Questi interrogativi non sono solo una richiesta di chiarezza, ma una denuncia aperta di un processo che rischia di portare alla distruzione del trasporto pubblico regionale a favore di un monopolio privato.

Conclusioni: Il Governo Regionale a Servizio di Chi?

La privatizzazione di AST appare come l'ennesima strategia miope e fallimentare di un governo regionale che, piuttosto che tutelare il bene pubblico, sembra voler agevolare gli interessi di pochi. L'assenza di un piano industriale credibile e l'opacità nelle gare d'appalto gettano ombre inquietanti sul futuro del trasporto pubblico siciliano.

La domanda finale è secca: quanto ancora i siciliani dovranno pagare per la mala gestione di chi dovrebbe amministrare la cosa pubblica?

L'interrogazione dell'MPA è un primo passo verso una possibile trasparenza, ma il tempo stringe, e la paura è che, come spesso accade, a pagare il prezzo più alto siano sempre i cittadini.

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