“NON HO PAURA di essere Donna”, si chiama così la rappresentazione teatrale ideata da ”2inScena" che ha inebriato la città etnea domenica 24 novembre, una data certamente non scelta a caso.
La compagnia si forma nel febbraio 2022 ma vanta più di vent’anni di esperienza nei settori artistici.
Il loro obiettivo?
Certamente diffondere l’arte in ogni sua forma attraverso spettacoli, laboratori e performance dal vivo, attività capaci di coinvolgere ogni tipo di pubblico.
Tanta la verve, energia e forza che trasmettono e che emerge in scena; lo spettacolo, infatti, si è concluso tra applausi, apprezzamenti e tanta commozione.
Un invito a riflettere su una tematica che, purtroppo, colpisce tutti: la violenza di genere. “NON HO PAURA di essere Donna” nasce nell’estate del 2020, in piena pandemia, un periodo veramente delicato e che ha dato tempo ad ognuno di noi di riflettere sulle piaghe sociali odierne che subiamo.
Lo spettacolo racconta la forza della figura femminile; donne che non temono di essere sé stesse, che siano madri, mogli, professioniste o vittime di violenza, capaci di combattere senza mai nascondere fragilità e sorrisi.
Debuttato a Torino nell’ottobre 2021, sono seguite una ventina di repliche spostandosi tra Piemonte, Trentino-Alto Adige e masticando successi su successi. Un eco a cui la Sicilia non è rimasto indifferente; approda infatti sull’isola nel 2023 durante il Catania Fringe Festival.
In tale occasione, infatti, è stato rappresentato quattro volte presso l’“A.L. Centro Studi Laboratorio d’Arte” di Alfredo Lo Piero, portando ad una collaborazione con l’associazione “Officina Teatro Canzone”.
Un invito a riflettere
La serata di ieri si è conclusa con gli assordanti applausi dei partecipanti che hanno amato lo spettacolo portato in sala.
Non poteva chiudersi meglio il prezioso weekend iniziato sabato dove la compagnia per l’occasione ha coinvolto i cittadini catanesi nel laboratorio “Non ho paura di essere Donna Lab” con sei partecipanti, tra cui, per la prima volta, due uomini, un dato assolutamente incoraggiante e che lascia ben sperare, alla compagnia ed alla nostra collettività.
La rappresentazione teatrale si è tenuta presso AL Centro Studi Laboratorio d’Arte in Via Caronda 316/318, Catania.
Sul palco una borsa: simbolo di bellezza, armonia e custode di segreti che ben rappresenta l’universo femminile, fatto di forza da un lato ma anche paure e sogni dall’altro.
Una metafora preziosa che il regista Alessandro Falco e l’attrice Laura Cotza hanno fatto propria per organizzare nel migliore dei modi un viaggio emozionante, svelando la magia e la versatilità dell’essere Donna.
Violenza di genere: in Sicilia cenni – forse – di miglioramento
La Sicilia è una delle cinque regioni d’Italia con il maggior numero di reati di abusi all’interno delle famiglie e tra coinquilini, nonché tra le otto regioni con il maggior numero di reati di persecuzione.
Insomma, dei primati che certamente lasciano l’amaro in bocca e che fanno riflettere.
Tuttavia, il rapporto sulla violenza domestica e di genere, basato sui dati del Ministero degli Interni e di Save the Children, evidenzia una maggiore consapevolezza e denuncia; a quanto pare proprio il caso di Giulia Cecchettin ha dato coraggio alle vittime di violenza di reagire e dire basta ai soprusi.
Nel 2024 la provincia di Catania ha registrato un notevole incremento delle chiamate al numero nazionale antiviolenza 1522; 179 sono i casi segnalati nel primo trimestre e 122 casi nel secondo trimestre, rispetto rispettivamente a 70 e 99 casi di segnalazione avvenuti nello stesso periodo dello scorso anno.
A Catania, vista l’emergenza sociale si stanno provando varie strade; le scuole e le aziende stanno introducendo progetti di educazione all'affettività e pari opportunità, come proposto dalla CGIL, mentre iniziative simboliche come le Panchine Rosse, promosse da enti come Snam, sensibilizzano sull'argomento.