La notizia della scomparsa di Enzo Trantino ha cominciato a circolare nella tarda mattinata e ci ha lasciato turbati.
Nonostante i suoi venerandi novant'anni festeggiati lo scorso settembre, lo abbiamo sempre percepito come una di quelle figure che conosci da sempre e per sempre ti sembra debbano restare all'orizzonte delle cose che ti accadono intorno.
E lo dico perché all'Avvocato, all'Onorevole, al Presidente mi lega uno dei periodi più intensi e formativi della mia ormai non breve ed abbastanza poliedrica esperienza.
Non sta a me infatti celebrare la straordinaria carriera professionale e politica di Enzo Trantino, ricordarne le nove legislature parlamentari, l'incarico nel governo Berlusconi, la presidenza di commissioni parlamentari: c'è chi lo farà meglio di me.
Io posso ricordare quando appena ventenne, giovanissimo liberale, mi trovai a sedere tra gli scranni del consiglio comunale di San Gregorio, collega di quello che era già un gigante, eppure sempre presente e ligio a partecipare a tutte le sedute, con quel rigore che lo ha sempre distinto.
Perché distinto lo era davvero, di una eleganza, fisica ed intellettuale, di una raffinatezza culturale con pochi eguali.
Ed allo stesso tempo di una leggerezza, di una ironia che non ti faceva mai pesare la sua innegabile superiorità rispetto al contesto.
Quella postura, quella generosità nell'eloquio, mi hanno insegnato il rispetto delle Istituzioni, un modo anche di stare all'opposizione sempre attento alla dignità degli altri.
Posso dire che in quei cinque anni ci siamo divertiti in quel consiglio comunale, anche quando facevamo di tutto per far concludere le riunioni in tempo utile per andare a vedere la trasmissione di Renzo Arbore “Quelli della Notte” di cui eravamo entrambi appassionati: mi lanciava un'occhiata indicandomi l'orologio ed io chiedevo il rinvio della seduta.
Abbiamo fatto anche cose importanti per quel comune e quando mi ritrovai assessore allo sport, lui all'opposizione, varammo insieme, bipartisan, la fondazione del San Gregorio Rugby e fu una bella storia, non facile, di passione e sacrificio.
Chi mi legge da anni sa che non indugio in smancerie e non lo farò neanche adesso, ma Enzo Trantino è una di quelle figure che ci mancheranno assai, anche perché sapeva sorridere di se stesso e del mondo grazie anche ad una cultura sterminata ed un'arguzia rara.
Ai figli Enrico e Novella la più affettuosa vicinanza mia e di tutta la redazione di Sudpress.
I funerali sabato 7 dicembre ore 10 Cattedrale di Catania