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Autorità Portuale di Catania nuova condanna, e stavolta si tratta di un appalto. Anzi, affidamento diretto ch

10-12-2024 06:00

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Focus,

Autorità Portuale di Catania nuova condanna, e stavolta si tratta di un appalto. Anzi, affidamento diretto che non potevano fare

Ma insomma...e il porto di Catania resta nelle incredibili condizioni in cui si trova

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Problemi nella gestione dell'Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale: una nuova sentenza

 

 

Ad inizio dicembre abbiamo dato notizia di una condanna che ha colpito l'attuale gestione dell'Autorità Portuale che gestisce i porti di Catania, Augusta, Siracusa e Pozzallo: si trattava dell'annullamento di un concorso pubblico con tanto di conflitti d'interesse relativi a due componenti del comitato di gestione con parenti tra i dipendenti.

 

La recente sentenza n. 03956/2024 del TAR di Catania, pubblicata il 2 dicembre 2024, rappresenta un ulteriore capitolo nella lunga serie di controversie legate alla gestione dell'Autorità di Sistema Portuale (AdSP) del Mare di Sicilia Orientale. La vicenda, che ha coinvolto l'assegnazione diretta di un appalto per la pulizia e il disinquinamento degli specchi acquei portuali, evidenzia problematiche strutturali di trasparenza, imparzialità e rispetto delle normative.

 

La controversia: affidamenti diretti e violazioni normative

L'Autorità di Sistema Portuale aveva affidato, tramite determinazione n. 118 del 22 luglio 2024 (la determina non risulta pubblicata nell'archivio storico dell'albo pretorio, qui il link), un contratto semestrale del valore di 96.000 euro alla società Neotek S.r.l., senza ricorrere a un confronto competitivo tra gli operatori economici. 

 

Questo affidamento è stato contestato dalla cooperativa La Portuale II, che ha sollevato diverse eccezioni di illegittimità:

 

  • Violazione del principio di concorrenza: Secondo il ricorso, l'AdSP avrebbe omesso di consultare almeno 10 operatori economici, come richiesto dall'articolo 187 del D.Lgs. 36/2023.
  • Assenza di trasparenza: Mancata motivazione nell'individuazione della Neotek S.r.l. come unico affidatario, nonostante la presenza di altri operatori qualificati.
  • Errori procedurali: Applicazione non corretta delle normative relative ai contratti pubblici.

 

Le osservazioni del TAR

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto il ricorso contro l'Autorità Portuale, evidenziando come l'affidamento diretto fosse in contrasto con i principi di trasparenza, parità di trattamento e favor partecipationis

 

In particolare, il TAR ha sottolineato:

 

  • Violazione delle norme sui contratti misti: L'AdSP avrebbe dovuto applicare le regole per gli appalti pubblici, nonostante il contratto presentasse elementi sia di appalto che di concessione.
  • Mancato coinvolgimento di operatori economici: La mancata consultazione di almeno 10 operatori, nonostante fossero disponibili sei società potenzialmente qualificate, costituisce una chiara violazione dell'articolo 187 del D.Lgs. 36/2023.
  • Inefficacia del contratto stipulato: La sentenza ha dichiarato inefficace il contratto già sottoscritto tra l'AdSP e la Neotek S.r.l., confermando l'obbligo di riassegnare il servizio con procedure conformi alla legge.

 

La sentenza non si limita a risolvere una specifica controversia, ma solleva interrogativi più ampi sulla gestione complessiva dell'Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale. 

 

Episodi come questo evidenziano una governance che spesso fatica a rispettare i principi cardine di trasparenza e buon andamento amministrativo.

 

Le ripercussioni principali includono:

 

Perdita di fiducia da parte degli operatori economici: Le decisioni poco trasparenti rischiano di disincentivare la partecipazione di aziende qualificate, con conseguenti ripercussioni sulla qualità dei servizi.

Richiesta di maggiore supervisione: Alla luce delle ripetute criticità, appare evidente la necessità di un controllo più stringente da parte degli organi di vigilanza.

Effetti sulla gestione delle risorse pubbliche: Una gestione inefficiente degli appalti può tradursi in un uso inappropriato delle risorse economiche e ambientali.

 

Stanno suonando troppi campanelli d'allarme 

La sentenza del TAR di Catania non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto di criticità già emerse in passato. 

 

Questa decisione  rappresenta un monito per l'AdSP e per tutte le amministrazioni pubbliche, sottolineando l'importanza di adottare pratiche amministrative corrette e trasparenti.

 

Per il futuro, è essenziale che vengano implementate procedure che garantiscano una maggiore partecipazione e imparzialità, al fine di tutelare l'interesse pubblico e valorizzare le risorse del territorio siciliano.

 

Sullo sfondo resta ancora irrisolta la vicenda del project financing da oltre 300 milioni di euro che dovrebbe concedere la gestione di tutti i servizi portuali per 25 anni: la procedura è sospesa e non se ne sa più niente.

 

 


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