
Qualche giorno fa il CODACONS ha lanciato un appello pubblico alla “società civile” catanese, ammesso che esista, ed a quanti di opinione libera sono ancora presenti all'interno della comunità accademica affinché si vigili sul procedimento elettorale che a breve (entro maggio) porterà alla nomina del prossimo rettore.
Un appello che abbiamo condiviso e sul quale ci faremo parte diligente, seguendo con grande scrupolo quanto già sta accadendo: alcuni episodi inquietanti sono già avvenuti proprio in questi giorni e ne daremo conto prossimamente.
“Università Bandita” è in piena attività e sta ancora utilizzando i concorsi già in fase di espletamento come arma di ricatto e minaccia: ripeto, a breve i dettagli…
Intanto raccogliamo l'intervento più che autorevole di una personalità nota e stimatissima dalla comunità dei nostri lettori e non solo, il cardiologo clinico Beppe Condorelli, che all'insegnamento, ai suoi studenti ed ai pazienti ha dedicato e dedica la sua vita e non ha mai accettato la deriva raggiunta dalla “sua” università ed in particolare dalla facoltà di Medicina, sui cui apriremo presto i dovuti focus sulla qualità degli insegnamenti, sulla consistenza delle scuole di specializzazione e sul racconto di molti medici e specializzandi che hanno esperienze interessanti da proporre. (PDR)
Intanto, l'intervento del Professore Condorelli:

Caro Direttore,
il gran giorno si avvicina, si aprono le danze e le orchestrine iniziano a suonare facendo da colonna sonora alla rappresentazione teatrale delle grandi manovre per la sostituzione di Priolo, persona che stimo moltissimo come docente ma non altrettanto come rettore.
Mi trovo spesso a parlare con i miei compagni di corso ( i laureati del 1972) e con altri coetanei delle sorti tristissime di questa università superata persino da Messina che, ai miei tempi, veniva considerata "scarto".
Parliamo dei tempi in cui i catanesi laureati in legge erano in Italia i primi in tutti i concorsi, specie in Magistratura.
Dei tempi in cui nella Facoltà di Lettere insegnavano docenti del calibro del prof. Cataudella e Giancotti per non menzionare altri; delle Facoltà di Chimica, Fisica, Matematica che sfornavano fior di laureati.
Ed infine della "mia" Facoltà, quella di Medicina e Chirurgia dove nacque la Cardiologia Italiana, dove furono docenti il Professore Giovanni Maria Rasario, mio Direttore di Clinica Medica e autore di libri sui quali si formarono generazioni di medici di tutta Italia sino alla fine degli anni ’70.
La Facoltà che fu dei Professori Attilio Basile, Biocca, Provenzale, Di Maria, Chirurghi di grandissimo valore.
Del Pediatra Professore Russo, fondatore a Catania della Clinica Pediatrica e con il quale per anni collaborai come segretario di una commissione da Lui presieduta.
Clinico attento, che ogni giorno visitava i piccoli pazienti con paterna attenzione: a Lui mi legano dieci anni di collaborazione in commissione, e l'onore della Sua amicizia.
Il degrado iniziò a partire dai primi anni novanta e non si è mai arrestato, con l’eccezione di alcune facoltà scientifiche che mantengono un certo prestigio.
Non posso non pensare ai ristoranti ed alle pizzerie chiuse che espongono il cartello di “Prossima apertura sotto (!) nuova gestione”.
Anche la nostra università dovrà riaprire sotto nuova gestione ed il nuovo gestore dovrà affrontare il problema della ricostruzione; se i nostri lettori vogliono farsi un’idea della situazione attuale, facciano riferimento ai reportage televisivi sulla Striscia di Gaza. Macerie.
Certamente il nuovo Rettore non deve, ribadisco non deve, provenire dalla facoltà di medicina, nelle classifiche l’ultima d’Italia e del mondo.
Troppi gli intrallazzi documentati dai Magistrati ( Università Bandita ), intrallazzi che anche se non sempre penalmente rilevanti, lo sono certamente dal punto di vista etico-morale.
Sento parlare della candidatura del professore Pierfrancesco Veroux; è un bravissimo chirurgo, e lo dimostrano la qualità degli interventi che fa.
Professionalmente lo stimo, ed avendo vissuto in ateneo per mezzo secolo conoscendo quindi uomini e cose, non è facile ottenere la mia stima.
Penso che il professore Veroux sia molto più utile nelle sale operatorie continuando a salvare vite umane.
Perché, come è più facile per un cammello passare nella cruna di un ago piuttosto che per un ricco entrare in Paradiso, è più facile salvare una vita umana che il nostro ateneo.
L’esistenza e la “proliferazione” dell’Università Kore di Enna sono la prova di quanto dico; perché una Kore, nei tempi che furono, sarebbe stata impensabile.
Caro Direttore, come sempre SUD scende in campo; mi auguro che anche quella che viene chiamata società civile, con le diverse associazioni che la compongono, si faccia sentire.
Il nuovo Rettore non è dell’ateneo. E’ di tutti noi.
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