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È oggi l'evento dell'Arte Contemporanea di questa estate 2020: in scena a Noto, in Teatro

17-07-2020 03:13

Pierluigi Di Rosa

Cultura&Spettacolo, operazione gòrgoni,

È oggi l'evento dell'Arte Contemporanea di questa estate 2020: in scena a Noto, in Teatro

Quello che stanno combinando Aldo Premoli e Davide Bramante, con i loro "super friends" e qualche sindaco e assessore illuminati, probabilmente non ha

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Quello che stanno combinando Aldo Premoli e Davide Bramante, con i loro "super friends" e qualche sindaco e assessore illuminati, probabilmente non ha precedenti: una sorta di bulimia espressiva che sta coinvolgendo il top dell'Arte Contemporanea con una serie di mostre-evento che hanno già trasformato il triangolo Palazzolo Acreide-Noto-Siracusa in uno spazio magico dove si respira Cultura, Amicizia, Passione, voglia di "Bon Vivre". A noi questa cosa piace assai: bravi! Oggi, venerdì 17 luglio 2020 dalle 19, alla faccia della superstizione, è la volta di un vernissage più unico che raro: quella bomboniera che è il Teatro Tina Di Lorenzo a Noto si trasforma in cult-gallery che ospiterà le opere di ben 11 artisti che rappresentano la créme dell'Arte Contemporanea di una generazione tutta siciliana ma che va in giro per il mondo.



Sono stanchi, lo sappiamo, Aldo e Davide con tutti quelli che li stanno collaborando, sembrano bambini meravigliati da loro stessi, stanno facendo un lavoro pazzesco con l'allegria degli entusiasti, coniugata con le manie dei perfezionisti: non è facile allestire una mostra classica, di arte contemporanea poi è sempre una sfida: mettere insieme 10 artisti diversi e per di più in un Teatro chiuso per pandemia rischia di apparire una follia, un azzardo assoluto. Una scommessa contro la depressione.



Di quelle che non si possono perdere perché abbiamo troppa voglia di cose belle, di ragionare sulle cose della vita, di questi tempi assurdi, approfittando delle visioni degli artisti, anche quando non le capiamo a primo acchito.



Un progetto che ha sùbito ottenuto l'adesione del sindaco di Noto Corrado Bonfante e dell'assessore alla Cultura Giusi Solerte, con il direttore artistico Salvo Tringali, che hanno ben chiaro come la Cultura possa costituire un volàno formidabile per catturare quel turismo di prossimità di alto standing che muove un'economia sana e duratura, in attesa che riparta quello internazionale sempre a caccia di nicchie di eccellenza: "il Futuro".



E così il Teatro Tina Di Lorenzo di Noto accoglie eccezionalmente, per la prima volta nella sua storia lunga 150 anni, una mostra. Non nel foyer, come spesso accade in Italia e non solo, ma sul palco, nella platea e in tutti gli altri spazi disponibili tra velluti rossi e stucchi dorati di uno splendido esempio di architettura di fine Ottocento.



Si intitola “Foyer Davide Bramante e friends. I nuovi siciliani” la mostra che riunisce la migliore espressione dell’arte contemporanea siciliana. Sono infatti tutti sicilianissimi - anche se soltanto alcuni residenti sull’Isola - gli artisti presenti con le loro opere a partire da venerdì 17 luglio alle 19 al teatro di piazza XVI Maggio 1 a Noto. In esposizione - in un fitto dialogo tra pittura soprattutto, fotografia e altre tecniche artistiche - opere di: Davide Bramante, Stefano Cumia, Francesco De Grandi, Emanuele Giuffrida, Giovanni Iudice, Francesco Lauretta, Loredana Longo, Ignazio Mortellaro, Filippo La Vaccara e William Marc Zanghi con l’intervento sonoro di Michele Spadaro.


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Si legge sul sito di


San Sebastiano Contemporary

: "Il Teatro non aveva mai accolto mostre in precedenza, lo ha fatto eccezionalmente questa estate 2020 a fronte di una programmazione interrotta a causa del maledetto virus. Si tratta dunque di un’occasione straordinaria anche per questa eccezionale pattuglia di artisti – solo in parte residenti sull’isola – ma tutti sicilianissimi. Il curatore della mostra ha inoltre sollecitato un intervento sonoro dell’ingegnere del suono MICHELE SPADARO, il più giovane tra loro. La sinestesia è uno degli aspetti prediletti nel dialogo tra le arti e con un teatro nato originariamente per ospitare musica lirica si sposa alla perfezione.Tuttavia gli altri artisti qui sono esclusivamente artisti visivi, tutti colleghi e amici di Bramante che non è nuovo a iniziative del genere: senza tema di smentita sono poi


i migliori di questa generazione di NUOVI SICILIANI

.


“ Da sempre mi sono circondato – in maniera istintiva, senza alcuna pianificazione o strategia da artisti – che hanno i miei stessi sogni, gli stessi desideri e alla fine anche la stessa provenienza. Artisti che hanno assaporato gli stessi profumi della nostra terra. E’ stato poi facile e in fondo bello incontrare di nuovo fuori dall’isola chi come me – un passo al giorno, tutti i giorni, è andato avanti. Li ho incontrati nelle gallerie e nelle fiere d’arte e nei dibattiti di ogni parte del mondo…siamo partiti in mille, ma ora siamo rimasti in molti meno…”

Quello che descrive qui Bramante è


il profilo di una generazione

. Alcuni di loro sono “usciti” dall’isola: è il caso di Lauretta (Venezia, poi Torino e quindi Firenze), Cumia e La Vaccara (Milano); Loredana Longo che si divide tra Milano e Catania, Bramante stesso che da Torino è ritornato a Siracusa; De Grandi viaggia moltissimo ma sta a Palermo esattamente come Zanghi e Mortellaro: Iudice e Giuffrida hanno scelto rispettivamente di gravitare a Gela e Ragusa… persino Spadaro, il giovane sound designer si è mosso su Londra per ritornare appena è stato possibile ad Aci Castello.


Che cosa espongono in questa mostra?

Bramante un artista che pure ha scelto il medium fotografico come mezzo espressivo sintetizza così le opere raccolte:


“C’è ancora tanta pittura in Sicilia, un media a cui più volte da più parti è stato fatto il funerale, ma che al contrario è vivo e vegeto. Dopo Lucio Fontana – che aveva programmaticamente “bucato il pallone” – sulla morte della pittura sono state scritte pagine infinite… e invece no, intorno a quel pallone magari più grande, magari più piccolo, ovale o bislungo si sono sviluppati una serie infinita di giochi”.

Il che non significa che lui, Mortellaro o Loredana Longo debbano essere considerati qui fuori contesto. Al contrario. Utilizzano media diversi dalla pittura ma non le si oppongono come era accaduto negli Anni Sessanta con l’Arte povera o nei Settanta con le sue forti componenti ideologiche; nemmeno si ritraggono di fronte al suo ritorno pervaso da forti componenti decorative tipico degli Ottanta; così come nessuno di loro, pittore o altro pare interessato alla ostentazione, al cinismo, allo sberleffo Anni Novanta.


In nessuno degli artisti qui esposti senti finzione e alla fine conservatorismo e restaurazione. A questa generazione importa poco di conformarsi a questo o quel cliché imposto dalla moda del momento. L’arte contemporanea – quando è davvero arte e non strizza l’occhio al commercio più bieco – al contrario oltrepassa le mode. Non è un antidoto ai guai del mondo, non è un farmaco e quasi sempre non produce alcuna consolazione.A questa generazione di artisti interessa principalmente il fare, molto meno commentare o celebrarsi.


Un percorso comune però c’è e ha alla base il desiderio di riuscire a vivere (sì esattamente a “campare” ) con la propria arte. Cosa non sempre scontata, anzi sempre difficile se vuoi rimanere coerente con il tuo lavoro, se sei poco incline ai compromessi e alle ruffianate di cui è pieno il cosiddetto “mondo dell’arte”. Ecco questi


NUOVI SICILIANI

sono certamente (anche) accomunati da questo.


“Fortunatamente gli artisti non hanno bisogno di grade disponibilità di cose materiali per essere felici. Hanno invece sempre bisogno però di svegliarsi e ogni giorno mettersi a progettare. Davanti a una tela, a un mucchietto di creta, a un foglio o a qualsiasi altro materiale abbiano a disposizione”

sottolinea Bramante. In questo sono speciali e anche un po’ folli. Immaginate cosa significa andare a alla ricerca ogni giorno di un nuovo progetto per riuscire a respirare? Nella storia dell’arte e della cultura in generale esistono le cosiddette “generazioni di mezzo”. Sono quelle che fanno più fatica, a volte vengono schiacciate da eventi traumatici (crisi economiche, conflitti politici, pandemie, mutamenti di orizzonti geografici) e tuttavia riescono a realizzare lavori sorprendenti, e hanno il coraggio di mettere in discussione la loro ricerca precedente… Permettetemi una citazione conclusiva. James Baldwin in La prossima volta il fuoco scrive


“Spetta agli uomini liberi apprendere la natura del mutamento, ed essere capaci e disposti a cambiare. Non parlo del mutamento che avviene in superficie, bensì di quello che avviene nel profondo. Mutamento nel senso di rinnovamento, dunque, che però diventa impossibile se si credono costanti cose che non lo sono: la sicurezza, per esempio, o il denaro o il potere. Crederlo equivale ad aggrapparsi a chimere, dalle quali si può solo essere ingannati, così che ogni speranza – e ogni possibilità – di libertà scompare”.

Se non lo fanno gli artisti, quelli veri, allora non lo può fare proprio nessuno.


“Foyer Davide Bramante e friends. I nuovi siciliani” a cura di


Aldo Premoli

è promossa da


San Sebastiano Contemporary - Casa Bramante

con il sostegno del


Comune di Noto e della Fondazione Teatro Tina Di Lorenzodi Noto

e con il contributo determinante della Onlus


Mediterraneo Sicilia Europa

che ha scelto la Sicilia come punto di partenza per lo svolgimento di tutte le attività ispirate ai principi di mutualità, democraticità, spirito comunitario, interazione e integrazione sociale.


Mediterraneo Sicilia Europa,

fondata da Emma Averna e Aldo Premoli nel 2016, si prefigge infatti di contribuire al superamento delle discriminazioni di razza, censo, cultura, religione e orientamento sessuale. Compie la sua opera attraverso il reperimento di fondi, prevlentemente privati, per finanziare progetti in due aree specifiche che rappresentano anche le “anime" dei due soci fondatori: l’area per il sociale, che prevede il finanziamento di progetti a sostegno di giovani residenti e migranti in condizioni di difficoltà e di povertà estreme nella città di Catania. E quella culturale che finanzia progetti culturali per la società civile come mostre d’arte, pubblicazioni, convegni, spettacoli teatrali e cinematografici.


Dopo il vernissage di venerdì, la mostra sarà visitabile


tutti i giorni dalle 10 alle 13

e


dalle 15 alle 18

fino a lunedì


7 settembre

.


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