Martedì 27 ottobre 2020, oggi, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte riceverà i rappresentanti di Agis, in seguito alle straordinarie proteste levatesi in tutta Italia contro il recente DPCM, che ha sancito, tra l'altro, la chiusura dei teatri.
Questo incontro rappresenta un evento epocale per il comparto, che in Italia ha sofferto sempre di scarsa considerazione da parte del mondo politico: una eccezionale alzata di scudi da parte non solo dei diretti interessati, ma anche del pubblico ha attirato l'attenzione del Capo del Governo su un settore che sta soffrendo pesantemente le conseguenze della pandemia, anche a causa della cronica mancanza di tutele per i lavoratori precari - artisti e tecnici - e dei modesti finanziamenti per le imprese dello spettacolo.
Da giugno, ovvero da quando è stata consentita la ripresa delle attività di spettacolo, i teatri hanno provveduto ad adeguare le sale agli impegnativi protocolli richiesti dal Governo e dalle Regioni, con elevati costi economici e di risorse umane.
Ora le sale teatrali sono luoghi sicuri per il pubblico: gli spettatori vengono contingentati all'ingresso e all'uscita, si misura loro la febbre all'entrata, è previsto un tracciamento.
Il pubblico deve indossare la mascherina, resta fermo al suo posto distanziato e la sala viene igienizzata dopo ogni uso ad opera di ditte specializzate.
I teatri sarebbero stati pronti anche ad anticipare gli orari di spettacolo, così da consentire il rientro a casa di pubblico e lavoratori entro gli orari del "coprifuoco".
In queste condizioni quale luogo si può considerare più sano e protetto di un teatro, oggi?
Eppure oggi i teatri vengono chiusi.
Non accade per i luoghi di culto, né per i musei e in aereo si continua a viaggiare senza il rispetto della distanza di sicurezza.
Quale logica in tutto questo?
Quale messaggio stiamo mandando ai cittadini e agli spettatori che, con fiducia ed entusiasmo, erano tornati a frequentare il teatro?
Se impediamo al pubblico di partecipare a questo spazio SANO di socialità e di condivisione, cosa resta se non solitudine e depressione?
La solitudine e la depressione sono condizioni che senza dubbio conducono alla malattia.
Per quanto riguarda i lavoratori del comparto spettacolo il protrarsi del blocco delle attività si prospetta disastroso: si era appena rimessa "in moto la macchina" e ora nuovamente è ferma.
Questo stop non rappresenta solo un danno economico per i diretti interessati, quasi totalmente privi di ammortizzatori sociali, ma anche per l'indotto (ristorazione, locazioni, trasporti, pulizie, ecc).
Non si tratta esclusivamente di un danno economico: in questo modo è umiliata la creatività degli artisti e ferito il principio - che dovrebbe essere centrale in una società - per cui la cultura è imprescindibile per il benessere del cittadino e della democrazia.
Nel settore dello spettacolo - settore in cui trovano lavoro centinaia di migliaia di persone - tutti, forse in modo ancora non abbastanza organico, auspichiamo che questa situazione sia l'occasione per ripensare l'intera normativa del comparto, dove le aziende (i teatri) sono sotto finanziate e i lavoratori (artisti e tecnici) non hanno adeguati ammortizzatori sociali.
Laura Sicignano, laureata in Storia del Teatro all'Università Cattolica di Milano, dal 2018 è Direttore Artistico del Teatro Stabile Giovanni Verga di Catania. Dopo essere stata assistente alla regia di alcuni tra i più importanti registi del panorama italiano all'inizio degli Anni Novanta, quali: Santagata e Morganti (Firenze), Elio De Capitani - Teatro dell'Elfo (Milano); Federico Tiezzi–Magazzini (Firenze) e Tonino Conte - Teatro della Tosse (Genova), nel 1994 fonda e dirige Teatro Cargo, per cui firma oltre 40 regie e la maggior parte dei testi. Nel 1999 ottiene per Teatro Cargo il riconoscimento dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, come una delle 15 compagnie giovani più importanti di Italia.
Nel 2002 ottiene dal Comune di Genova la gestione del Teatro del Ponente, dove organizza Stagioni teatrali con ospitalità di rilevanza nazionale.
Nel 2010 concorre al reperimento di un importante sponsor per il restauro del Teatro di Villa Galliera, il teatro più antico della Liguria: da allora dirige e gestisce anche questo secondo spazio. Nel 2008 è ideatrice e produttrice del Festival Collasso Energetico, primo ed unico esempio in Italia di festival dedicato all'emergenza energetica del Pianeta con eventi, conferenze, spettacoli di rilievo internazionale, diffusi in tutta la città di Genova.
Nel 2009 produce un Festival di analoghe dimensioni del precedente, dal titolo Mutazioni, dedicato alle mutazioni del corpo femminile nel XXI Secolo.
Nel 2004 è ideatrice e produttrice dello spettacolo evento Partenze, uno spettacolo in mezzo al mare, per Genova Capitale Europea della Cultura.
Lo spettacolo si svolge a bordo di una gru galleggiante del 1914, raggiungibile solo via mare.
Nel 2008 è ideatrice e produttrice dello spettacolo evento Donne in guerra, in scena a bordo del trenino storico Genova Casella.
Lo spettacolo viene ripreso per 6 anni, a grande richiesta del pubblico.
Come consulente della Fondazione regionale per la Cultura, ha ideato e diretto il progetto per un importante Bando della Compagnia di San Paolo, vinto per il 2013/2014, Rete dei Teatri storici della Liguria.
È stata premiata più volte per i suoi testi e spettacoli in Italia e all’Estero.
(la foto è di Antonio Parrinello)