Poniamo qui qualche domanda perché purtroppo l'ASP di Catania, a quanto pare, interpreta gli obblighi di trasparenza a modo proprio: in pratica dopo il tempo minimo di pubblicazione all'albo pretorio, le delibere letteralmente scompaiono.
Facciamo un esempio facendovi vedere come funziona con alcuni screenshot del sito istituzionale dell'ASP di Catania.
Questa sotto è l'immagine della prima pagina dell'albo pretorio, la parte del sito dove per legge devono essere pubblicati tutti gli atti a pena di nullità in caso di mancata pubblicazione:
Come si vede in alto a sinistra, risultano pubblicate 81 deliberazioni e 227 determinazioni, in tutto 318 atti.
Sono divisi in 16 pagine e vanno dall'ultimo atto del 27 gennaio a quello meno recente che è la determinazione 26 del 13 gennaio.
Quindi, per i 15 giorni in cui si mantiene la pubblicazione, l'ASP ostenta l'atto, anche se il più delle volte privo degli allegati citati.
Dopo di che cala il buio totale, gli atti vengono sottratti alla pubblica conoscenza ed esposti solo per estratto.
Se infatti si va nella sezione “archivio” quello che si trova è questo:
In alto a destra segnala che l'atto sarebbe scaduto e cliccando sul link in alto rimanda a questo:
Chiaro?
Dopo i 15 giorni di pubblicazione gli atti dell'ASP di Catania letteralmente spariscono.
Sarà regolare in base alle norme sulla trasparenza? Boh.
Intanto ce ne siamo accorti perché ci era saltata agli occhi una delibera del 31 dicembre 2024, proprio l'ultimo dell'anno.
L'avevamo messa da parte per approfondire dopo le festività, ma nel frattempo, con il meccanismo di cui sopra, è sparita.
Si tratta della determinazione 5524 del, appunto, 31 dicembre 2024, a poche dallo stappo dello spumante per il nuovo anno.
L'oggetto: “Liquidazione e pagamento di € 593.577,35 alla Società SISIFO Consorzio di Cooperative Sociali”, limitatamente alle consociate: NARCISO, INFOMEDIA , AST4 accreditata/contrattualizzata per le prestazioni sanitarie ADI “cure domiciliari” acconto dell’80% per il mese di novembre 2024.”
Da segnalare che nell'oggetto della determina si legge che le consociate di Sisifo sarebbero le cooperative NARCISO, INFOMEDIA, AST4…in realtà nel corpo dello stesso atto si specifica che le cooperative sono SISIFO Consorzio di Cooperative Sociali”, limitatamente alle consociate : NARCISO, INFOMEDIA, ASTREA e TERZO SETTORE” P.IVA 04799350824.
Chissà come mai questo refuso proprio su ASTREA.
Fatto sta che la fattura viene emessa direttamente dal consorzio Sisifo cui corrisponde la partita iva, e probabilmente le prestazioni dovrebbero essere erogate dalle consociate. Ma questo lo capiremo se si dovessero decidere a pubblicare tutti gli atti.
Ora, se hanno liquidato e pagato quasi 594 mila euro per l'80% delle “prestazioni erogate nel mese di novembre”, come si legge nell'attestato dell'ufficio competente per i controlli, significa che il totale, per un solo mese di assistenza e da parte di uno solo degli enti accreditati, sarebbe di 742 mila euro.
Una bella cifra.
Considerato che si tratta di un servizio importante, particolarmente sensibile e di assoluta pubblica rilevanza, chiediamo sin d'ora all'ASP di Catania di pubblicare, in uno alle delibere di liquidazione, il resoconto delle prestazioni effettuate da tutte le ditte private accreditate e di chiarire le modalità di controllo applicate.
Per il resto ci rendiamo conto di esserci dilungati, quindi su come vengono redatti e compilati i PAI (Piani di Assistenza Individuale) e, soprattutto, come vengono eseguiti, da chi e in quanto tempo rinviamo alla prossima puntata.
Che probabilmente non sarà l'ultima.