
L'anno si chiude con pessime prospettive, a livello nazionale e peggio ancora su quello regionale siciliano.
Il governo Meloni ha deciso di sottrarre quasi 5 miliardi di euro alla Sicilia, un duro colpo per l'isola che sta affrontando una serie di sfide economiche e sociali.
Questo è quanto denuncia la Cgil siciliana in un dossier presentato di recente, intitolato "Governo Meloni quanto ci costi".
Si tratta di un bilancio annuale dei tagli che avranno un impatto devastante sull'economia e sulla società siciliana, e al contempo rappresentano il preludio a una possibile mobilitazione sindacale ritenuta inevitabile e urgente.
Un Replay della Protesta
La Cgil siciliana prevede una possibile ripetizione degli eventi del 7 ottobre che hanno visto mobilitarsi a Roma decine di migliaia di persone, questa volta focalizzati sulla Sicilia, "contro le politiche antimeridionaliste dell'esecutivo nazionale e contro l'inadeguata azione del governo regionale, più interessato a occupare posizioni di potere che a tirare fuori la Sicilia dalla crisi", ha affermato Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia, durante una conferenza stampa.
La Situazione Attuale
La Sicilia si trova in una situazione critica con indici di povertà e disoccupazione elevati, infrastrutture e servizi carenti, e una sanità in profonda crisi.
Questo si traduce in persone che rinunciano alle cure mediche e famiglie che faticano ad arrivare a fine mese.
Tagli Insostenibili
Il dossier della Cgil rivela un quadro desolante per l'isola:
- Taglio di oltre 4,8 miliardi: Questo taglio rappresenta una grave minaccia per la Sicilia, in quanto il governo sembra ignorare la fragilità economica e sociale dell'isola.
- Autonomia differenziata: Se l'autonomia differenziata verrà attuata, la Sicilia perderà un ulteriore miliardo e mezzo l'anno, con gravi conseguenze per la sanità, l'istruzione e la mobilità.
- Decurtazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione: Questi fondi destinati a infrastrutture e coesione sociale sono stati dirottati per finanziare il ponte sullo Stretto, lasciando l'isola priva di risorse vitali.
- Taglio al reddito di cittadinanza: Questo taglio priva la Sicilia di 614 milioni di euro l'anno, un sostegno essenziale per le famiglie bisognose.
- Mancato gettito fiscale: Lo Stato ha omesso di trasferire 150 milioni di euro alla Sicilia.
- Risarcimento dei costi dell'insularità scomparso: I 150 milioni previsti nel Def di aprile per compensare i costi dell'insularità sono scomparsi nella Finanziaria.
Un Futuro Incerto
Secondo Mannino, queste misure del governo porteranno a meno servizi, meno risorse per affrontare le emergenze sociali e infrastrutture interne carenti.
La povertà crescerà, e la situazione peggiorerà ulteriormente nel 2024.
La Realtà Economica Siciliana
Il dossier sottolinea che il reddito medio lordo disponibile in Sicilia è di soli 14.764 euro annui, uno dei più bassi in Italia (la media nazionale è di 19.753 euro).
La Sicilia è anche la seconda regione per la bassa intensità di lavoro, con molte famiglie che lavorano per un numero di mesi inferiore a quanto dovrebbero.
Problemi Sanitari e Infrastrutturali
Il sistema sanitario siciliano è in cattive condizioni, e il governo regionale non ha fatto nulla per migliorarlo.
Inoltre, i trasporti pubblici nelle zone residenziali sono carenti, con oltre il 37% delle famiglie che lamenta difficoltà di collegamento.
Una Narrativa Fasulla
Il governo sta promuovendo una narrazione distorta, mentre la realtà è molto diversa.
Il governo regionale sembra aver perso la voce nell'interesse della Sicilia e dei suoi abitanti.
La Mobilitazione
La Cgil Siciliana annuncia che non intende rimanere in silenzio di fronte a questa situazione critica e annuncia una forte mobilitazione.
Si unirà alle associazioni e alle organizzazioni della società civile per difendere i diritti dei siciliani e combattere contro queste politiche dannose.
L'Appello Nazionale
Christian Ferrari, segretario confederale della Cgil nazionale, sottolinea l'importanza del ruolo del sindacato e l'incomprensibile silenzio del governo regionale.
Ferrari afferma che bisogna cambiare il modello di sviluppo per il Sud e per l'intero Paese e assicurare che le risorse vengano equamente distribuite.
In conclusione, la Sicilia sta affrontando una crisi economica e sociale devastante, e il governo sembra ignorare la sua fragilità.
La Cgil Siciliana e altre organizzazioni si dichiarano pronte a lottare per difendere i diritti degli abitanti dell'isola e porre fine a politiche dannose.
Almeno, questo è l'annuncio.