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Spese pazze all'Ars: 7 rinviati a giudizio, condannato a due anni Leontini

11-07-2016 12:07

redazione

Ars, cateno de luca, Regione Sicilia, export, fetore, cimitero zia lisa,


Arrivano la prima condanna e la prima assoluzione nel processo che ha portato alla sbarra per peculato i capigruppo all'Ars. Insieme a Leontini, Cateno De Luca (Mpa) è l'unico ad aver scelto il rito abbreviato con cui è stato assolto



Il Gup Riccardo Ricciardi ha condannato l’ex capogruppo del Pdl alla Regione siciliana, Innocenzo Leontini, a due anni di reclusione. La pena, che è stata sospesa, è scaturita dalle indagini sulle spese ingiustificate da parte di alcuni parlamentari regionali durante la scorsa legislatura, dal 2008 al 2012.



E' stato invece assolto l’altro parlamentare regionale che ha scelto il rito abbreviato, Cateno De Luca (Mpa). Il pm Maurizio Agnello aveva chiesto la condanna per entrambi a due anni e due mesi.



Nella stessa udienza, il giudice per l’udienza preliminare ha rinviato a giudizio altri 7 capigruppo e ne ha prosciolti 4 dall'accusa di peculato perché il fatto non sussiste. Il processo comincerà il 7 novembre davanti alla terza sezione del Tribunale di Palermo.



Andranno a giudizio Cataldo Fiorenza (Pd e gruppo misto), Salvo Pogliese (Pdl), Rudy Maira (Udc e Pid), Giulia Adamo (Pdl, gruppo misto e Udc), Nunzio Cappadonna (Aps, Alleati per la Sicilia), Livio Marrocco (Pdl e Fli) e Giambattista Bufardeci (Grande Sud).



I quattro prosciolti sono invece Marianna Caronia (Mpa e Pid), Francesco Musotto (Mpa), Paolo Ruggirello (Mpa e gruppo misto) e Nicola D’Agostino (Mpa), quest'ultimo difeso dagli avvocati Roberto Mangano, Nino Caleca, Vincenzo Mellia.



Le reazioni dei deputati. "Non mi aspettavo una decisone simile, e sono molto amareggiato. Vuol dire che spiegherò meglio, di come ho fatto sinora, ad un altro Giudice la mia posizione peraltro identica a quella di tutti gli altri capi gruppo che per le stesse mie accuse sono stati archiviati. Ribadisco di non avere speso un solo centesimo di denaro che non fosse legittimo spendessi. La sola differenza sta nel fatto che quella indennità, perché di questo si tratta per me come per gli altri capi gruppo, io l'ho canalizzata su una carta prepagata mentre tutti gli altri l'hanno percepita sul proprio conto corrente, e non solo i capigruppo ma in certi casi anche l'intero ufficio di presidenza del gruppo parlamentare", ha dichiarato Dino Fiorenza commentando il rinvio a giudizio a suo carico per la presunta irregolarità su un importo pari a 9.000 euro percepito come indennità di capogruppo all'ARS.



"Mi si accusa di come ho speso il mio stipendio, è normale? - ha continuato Fiorenza - La mia preoccupazione potrebbe essere quella di un processo alla politica in senso lato e non a fatti specifici che nel mio caso sono stati ampiamente spiegati, ma la fiducia nella Magistratura prevale sul timore. Adesso mi auguro solo che si faccia presto, perché solo ora ho capito sulla mia pelle cosa vuol dire subire un processo con tempi che rischiano di intaccare tutti gli aspetti di una vita privata e pubblica vissuta da sempre all'insegna del lavoro e dell'onestà".



"Sono sicuro di poter dimostrare la mia estraneità ai fatti contestati".  Lo afferma in una nota l'europarlamentare di Forza Italia Salvo Pogliese che aggiunge: "Rimango fiducioso nella giustizia e proseguo con serenità, al fianco dei siciliani, il mio percorso politico improntato come sempre sui cardini della trasparenza e della integrità per sollevare a Bruxelles le istanze della mia gente."


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