
Al centro dell'inchiesta, diretta dalla Procura di Siracusa, la mancata indizione di un referendum popolare, che aveva come obiettivo l'abbassamento del valore del gettone di presenza dei consiglieri comunali La Polizia a Priolo Gargallo, nel Siracusano, ha notificato un provvedimento di conclusione indagine a carico di 9 persone. Al centro dell'inchiesta, diretta dalla Procura di Siracusa, la mancata indizione di un referendum popolare, che aveva come obiettivo l'abbassamento del valore del gettone di presenza dei consiglieri comunali. In particolare, i membri della Commissione Consiliare di Vigilanza, con decisione del 23 marzo 2013, avrebbero escluso il promotore del referendum dalla possibilità di avere un incontro con l'organismo, per discutere e chiarire l'iter del referendum consultivo stesso. Tale delibera, stando a quanto accertato, sarebbe stata assunta in violazione dello Statuto e del Regolamento per l'istituzione di referendum consultivi del Comune di Priolo Gargallo. Secondo quanto accertato dagli investigatori, si sarebbe impedito al promotore del referendum di partecipare al procedimento e si sarebbe contribuito ad impedire la prosecuzione dell'iter per l'indizione del referendum popolare. Ciò avrebbe arrecato, intenzionalmente, un danno al promotore stesso, privandolo del diritto a partecipare al procedimento, nonché ai cittadini priolesi, impedendoli di esercitare il loro diritto di voto rispetto alla materia oggetto del referendum. Il mancato referendum, secondo gli investigatori, ha permesso ai consiglieri (fra cui gli stessi membri della commissione) di poter continuare, senza doversi confrontare con l’opinione pubblica e la volontà dell’elettorato, a percepire un gettone di presenza indebito, perché quantificato in misura superiore al limite previsto dalla normativa.