
Riguardo la segnalazione del Codacons sulla presunta violazione della privacy dei pazienti, a seguito della quale l’associazione ha comunicato che il problema si sarebbe risolto, risponde Francesco Luca, direttore sanitario dell’Asp di Catania che smentisce tutto.“Non c’è mai stata un’unica password per tutti i medici di base dell’assistenza di primaria, ma ognuno ha la propria. Dunque non si è mai verificata la possibilità per un medico di avere accesso alle informazioni dei pazienti degli altri”. Sudpress ha domandato chiarimenti sulle password ad alcuni medici di base che vogliono restare anonimi: l’unica cosa che sanno è che le password vengono cambiate periodicamente, quindi ognuno avrebbe la propria, ma si farebbe fatica ad effettuare l’accesso al sistema proprio per le continue modifiche AGGIORNAMENTO, LA REPLICA DEL CODACONS AL DIRETTORE SANITARIO DELL'ASP “La password è personale e nominale, questo significa che se un medico si appropria di quella di un altro ed entra nel sistema commette ovviamente una violazione, perché è in questo modo che ha accesso ai dati dei pazienti non suoi –spiega il direttore sanitario dell’Asp-. Ma in questo caso è il singolo che compie l’illecito. Non c’è mai stata un’unica password per tutti e quindi nemmeno la disponibilità di accesso ai dati di tutti i pazienti in maniera indistinta da parte dei medici di base di assistenza primaria”. “Inoltre –dichiara Luca- il Codacons ha fatto inspiegabilmente marcia indietro per non perdere la faccia comunicando giorni dopo che il problema si era > risolto senza spiegare come”. A tal proposito dal comunicato inviato dal Codacons si legge infatti che: “In tempo reale è stato risolto un gravissimo problema di lesione dei dati sensibili dei pazienti. Pare che a seguito della segnalazione del Sindacato Medici Italiani e dell’esposto del CODACONS al garante per la protezione dei dati personali, il programma Forma-analisi in uso presso il Dipartimento del Farmaco dell’Asp di Catania sia stato modificato e non è più possibile per i medici accedere ai dati dei pazienti non loro”. Per chiarire ogni dubbio l’Asp si è rivolta alla società informatica Technosoft riguardo il programma in uso, la quale ha inviato all'azienda sanitaria provinciale l'esito dei controlli. In questa nota viene precisato che l’accesso e l’utilizzo dei dati contenuti in Farma-analisi è regolamentato da un sistema di credenziali personali e riservate che vengono concesse dall’Asp agli operatori sanitari preposti al controllo delle prescrizioni nonché ai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.

“Il Codacons, tra l'altro, in base a cosa fa le sue affermazioni? -si è domandato il direttore sanitario dell’Asp-. Ci siamo meravigliati nell’apprendere dai loro comunicati che dopo il loro intervento tutto si sarebbe sistemato, peccato che non c’era nulla da sistemare e noi . Ciò mi fa pensare che si sono accorti del polverone sollevato e hanno fatto un passo indietro”.
non abbiamo comunicato a nessuno l’esisto dei controlli della società informatica
Di seguito pubblichiamo un aggiornamento con la "Il Codacons rimane sorpreso e meravigliato dalle dichiarazioni del Dott. F. Luca, direttore sanitario ASP Catania, che dimostrano una tale superficialita' nell'affrontare la questione, da sfiorare quasi il ridicolo. Se non fosse che la serieta' della vicenda non lo permette. Evidentemente, nella foga di attaccare la nostra associazione, che come noto lotta da anni per una sanita' piu' efficiente e vicina ai cittadini, non è stato compresa l'essenza della contestazione mossa al sistema Farma-Analisi, anzi probabilmente non e' stato nemmeno letto con attenzione quanto dichiarato dal Codacons, peraltro con lo stesso contenuto di una missiva del SMI (Sindacato Medici Italiani), inviata qualche giorno prima. Nessuno ha infatti mai affermato infatti che i medici di famiglia accedessero con una unica password uguale per tutti. È stato invece segnalato che ogni medico, accedendo con le proprie credenziali, in maniera incredibile ed inspiegabile aveva accesso ai dati sanitari anche di assistiti non a proprio carico. Invece di ironizzare con il Codacons riguardo ad una nostra presunta "marcia indietro", il Dott. Luca ed il suo staff farebbero bene da ora in poi ad evitare queste figuracce che minano la credibilità di un sistema che dovrebbe tutelare la privacy dei cittadini. Sarebbe stato più corretto che il Dott. Luca invece avesse ammesso la svista che prontamente, grazie all'intervento dello SMI e del Codacons che ne ha raccolto la denuncia iniziale, è stato oggi corretta. Ma non ce lo aspettiamo..." Avv. Giovanni Petrone Presidente Regionale Codacons
replica del presidente regionale del Codacons Giovanni Petrone