Sembrava calato il silenzio sulla difficile vertenza che coinvolge i quasi 400 dipendenti della società di servizi di proprietà della Città Metropolitana di Catania finita in amministrazione controllata dopo aver rischiato il fallimento. Il sindacato CONFALI guidato da Maurizio Grosso ritiene inadeguata la gestione commissariale dell'avv. Maria Viginia Perazzoli che "sta confondendo risanamento con la ristrutturazione, non paga gli stipendi da dicembre, è assente da Catania e si prepara ad attivare una cassa integrazione "ad muzzum" senza aggredire i privilegi che hanno prodotto i buchi di bilancio." Il primo avviso di nuove tensioni si è avuto ad inizio settimana quando CONFALI ha annunciato un'assemblea autoconvocata che avrebbe di fatto bloccato l'attività della partecipata. Protesta sospesa a seguito dell'iniziativa del commissario ministeriale Maria Virginia Perazzoli che aveva indetto un incontro con i lavoratori per giovedì 25. Il sindacato CONFALI ha quindi emanato un comunicato: "CONFALI aveva sospeso la lotta poiché dissuasa dalle prospettive positive annunciateci il 21 gennaio sera da Pubbliservizi. Ma al tavolo del 24, se non ci saranno risposte concrete. circa la realizzazione di un piano di risanamento indolore per i livelli occupazionali, siamo pronti a riprenderla h 24." Sintetizzando le ultime fasi della intricata vicenda: "Un imponente buco di bilancio causato da gestioni non certamente cristalline (vedi l'operazione della magistratura “ il cerchio magico”) ma anche, amministratori non all'altezza del compito, hanno compromesso il futuro della Pubbliservizi SPA e reso traballante quello dei 378 dipendenti che vi lavorano. L'ultima gestione, guidata dal Dott. Silvio Ontario, è stata financo in grado, il 20 luglio 2018, di farsi respingere un concordato preventivo dalla sezione fallimentare del Tribunale di Catania. Le ragioni per cui il concordato è stato respinto sono riconducibili alla incapacità di Ontario di mettere in pratica l' accordo sindacale fortemente voluto da CONFALI e sottoscritto il 18-04-2018, ma sopratutto, in un palese falso in bilancio." Il primo intervento del Tribunale Fallimentare di Catania aveva fatto ben sperare: "Dopo la bocciatura del concordato preventivo, è stato inviato dal Tribunale alla Pubbliservizi, come commissario giudiziario, la Dott.ssa Montana Trezza che, a nostro giudizio, sfidando tutto e tutti, si è resa protagonista dell'avvio di un programma di risanamento (e non di ristrutturazione) che, recependo l'accordo sindacale del 18-04-2018 (aggressione ai privilegi, revisioni delle progressioni verticali effettuate negli ultimi anni; verifica di tutti i superminimi illegittimamente assegnati, avvio di percorsi di riqualificazione e valorizzazione del personale, ricerca di lavoratori disponibili ad esodo, elaborazione della macrostruttura aziendale, ricerca di nuove commesse e diversificazione dell'attività aziendale, pagamento puntuale degli stipendi a partire da agosto 2018), sarebbe statto in grado di salvare e rilanciare la partecipata garantendo i livelli occupazionali." "Purtroppo, - scrive Maurizio Grosso - nonostante noi di CONFALI ci fossimo pubblicamente opposti, nel dicembre scorso, il MISE ha sostituito il Commissario Dott.ssa Trezza con il commissario Avv. Maria Virginia Perazzoli." E qui la denuncia del sindacato: "Dalle prime battute le azioni del nuovo commissario ci sono sembrate volte all'attivazione di politiche di ristrutturazione anziché di risanamento inoltre, abbiamo registrato, vista la sua materiale assenza da Catania, frequentazioni e fiducia in soggetti legati ai disastri delle vecchie amministrazioni e con precise tessere sindacali e politiche. Per non parlare del fatto che a dicembre non ha pagato gli stipendi. Dulcis in fundo. Dopo aver sottoscritto l'11 gennaio 2019, un accordo sindacale che lasciava presagire una positiva ripresa della marcia del neo commissario, ieri, abbiamo appreso che ha individuato “ad muzzum” (invalidi, beneficiari di lex 104, malati, infortunati, persone avanti con l'età ecc.) senza nemmeno discuterne con le parti sociali, circa 70 dipendenti da mandare in cassa integrazione cozzando con il piano di rilancio che deve porsi l'obiettivo di salvate tutti i dipendenti attraverso anche l'ingresso di nuove commesse." Appresa l'azione di protesta, l'amministrazione aziendale ha convocato un incontro che si è svolto giovedì presso la sede della Città Metropolitana, con , circostanza che ha particolarmente indispettito i rappresentanti sindacali valutando questa assenza in un momento così delicato come una vera e propria provocazione. CONFALI ha infatti reagito comunicando " CONFALI ribadisce che "per attivare il piano di risanamento in argomento, praticato anche dal precedente Commissario, dr.ssa Trezza, bisogna aggredire gli sprechi ed azzerare i privilegi, formare e riqualificare il personale, chiedere nuove commesse, ottimizzare il personale sulla base dell'effettiva esigenza dell'ente, ricercare i dipendenti disponibili all'esodo volontario, il tutto, allo scopo di definire la macrostruttura aziendale. E poi, constatati eventuali esuberi, ricorrere alla cassa integrazione. Ci risulta in possesso del neo Commissario, come del Commissario precedente, la disponibilità del nuovo organigramma aziendale elaborato dal Dott. Filippo Privitera che in linea di massima, non prevede tagli di personale, ma notevoli risparmi economici su privilegi e sprechi." "Atteso - conclude Grosso - che il neo Commissario Straordinario avv. Perazzoli ha evidentemente, confuso i meccanismi legati al risanamento aziendale con quelli legati alla ristrutturazione aziendale , tant'è che ieri ha comunicato di voler procedere alla attivazione della cassa integrazione per circa 70 unità lavorative a partire da giorno 30 gennaio, martedì 29-01-2019, il Sindacato CONFALI e i lavoratori che lo vorranno, terranno, nei locali in oggetto e per le ragioni rappresentate in premessa, un autoconvocazione dei lavoratori ai sensi della lex 300/70 contro l'attivazione della cassa integrazione." Una protesta che si annuncia ad oltranza con lo scopo di riaccendere i riflettori su una vicenda che riguarda quasi 400 famiglie e non può risolversi in maniera burocratica o ragioneristica.
esiti non apprezzati dai lavoratori, a partite dal fatto che il commissario straordinario Maria Virginia Perazzoli non era presente alla delicata riunione, facendosi rappresentare dall'avvocato Francesco Andronico
l'autoconvocazione dei dipendenti aderenti a CONFALI e degli altri lavoratori che lo vorranno in segno di protesta contro l'attivazione della cassa integrazione in pubbliservizi. Si terrà presso la sede del Centro Direzionale (area metropolitana) di via Nuova Luce, 67 – Tremestieri Etneo (CT) in data martedì 29 gennaio 2019, ore 9.00."