Ricordare il segno indelebile che Monsignor Gaetano Zito ha regalato all'intera Città di Catania. Questo era l'obiettivo - assolutamente raggiunto - della cerimonia di commemorazione che si è tenuta nel pomeriggio - assolatissimo - di sabato scorso. Nell'incredibile cornice del patrimonio Storico e Architettonico dell'Istituto Ardizzone Gioeni; tra interviste, musica e dibattiti culturali, ciò che è andato in scena è stato un vero e proprio momento di "coesione cittadina". E, come sappiamo, a Catania è un qualcosa di veramente raro; che è proprio il caso di documentare.
L'atmosfera era quella delle grandi occasioni, e siamo sicuri che è stata percepita e vissuta come tale.
Si capiva fin dal nostro arrivo, quando ancora le suore guidate da Suor Maria Trigila si apprestavano a distanziare le sedie e ad etichettarle con il nome degli ospiti. O quando gli operatori del presidio della Misericordia si preparavano a garantire la sicurezza "sanitaria" dei futuri partecipanti; oppure ancora quando i tecnici sistemavano il proiettore e i collegamenti audio per l'inizio del grande evento.
A ricevere gli ospiti ed avviare la celebrazione i "padroni di casa", il Commissario Straordinario dell'IPAB Ardizzone Gioeni Giampiero Panvini con l'assessore regionale alla Famiglia Antonio Scavone che ha portato i saluti del presidente della regione Nello Musumeci, impegnato in una difficile missione a Lampedusa.
Tutti eravamo in attesa di un momento importante, e in qualche modo memorabile. Anche perchè ricordare la figura di Gaetano Zito non era certo qualcosa di semplice.
Direttore dell’Archivio Storico Diocesano, Direttore della Biblioteca del Seminario arcivescovile e dello Studio Teologico per oltre un trentennio.
Docente - di Storia della Chiesa e di Metodologia dello studio e della ricerca prima, e poi di Archivistica speciale nel Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Catania; storico di fama internazionale, Vicario Episcopale per la cultura dell’Arcidiocesi di Catania.
Come omaggiare una figura del genere? Come si è tentato di render giustizia a tutti i suoi importanti contributi alla comunità?
Ve lo abbiamo già raccontato in vari modi, attraverso la nostra diretta streaming, e anche grazie agli articoli di qualche giorno fa.
Quello di cui non vi abbiamo parlato - almeno fin ora - è stata l'emozione che abbiamo visto durante le varie fasi della cerimonia.
E' stato l'orgoglio che abbiamo scorto negli occhi di Luigi Ronsisvalle, amico di vecchia data di Monsignor Gaetano Zito, mentre veniva intervistato nella primissima fase della cerimonia dal nostro direttore Lucia Murabito.
E' stato la solennità con cui l'Arcivescovo Salvatore Gristina ha "dato il placet" al taglio del nastro della sala intitolata alla memoria di Monsignor Gaetano.
E' stata la voce rotta dall'emozione di Abdelhafid Kheit, Imam di Catania e Presidente della Comunità Islamica Siciliana, nel ricordare gli ultimi momenti del suo amico fraterno.
E' stata l'ammirazione e la stima che il sindaco di Catania Salvo Pogliese, accompagnato dal Capo di Gabinetto Giuseppe Ferraro, ha lasciato trasparire dalle sue parole.
E' stata la gioia e l'amore che le diverse suore che ci hanno dato il piacere di essere intervistate hanno mostrato mentre ricordavano gli insegnamenti e i doni di Monsignor Zito.
E' stata la cura e l'attenzione con cui è stata preparata - da Emiliano Abramo (Comunità Sant’Egidio), Rosario Gisana (Vescovo di Piazza Armerina), Don Massimo Naro (Teologo, docente Facoltà Teologica di Sicilia), Kheit Abdelhafid (Presidente Comunità islamiche di Sicilia) - la conferenza culturale scelta come chiusura della cerimonia.
Presente anche una nutrita delegazione dell'Opera Diocesana Assistenza con il direttore Santo Nicosia in rappresentanza del Commissario Vescovile Adolfo Landi, trattenuto a Palermo da impegni istituzionali e che con Zito ed i Monsignori Alfio Russo e Barbaro Scionti condussero e vinsero la dura battaglia per restituire l'ente assistenziale ai catanesi. Suor Annamaria in rappresentanza delle monache di San Benedetto di cui Monsignor Zito fu a lungo padre spirituale. Perché tutto questo è importante? Perchè abbiamo così tanto calcato l'accento su questi aspetti? Perchè per un istante siamo stati tutti uniti, con le stesse idee nella mente e nel cuore. l’Accademia di Belle Arti di Catania, il Conservatorio Musicale Vincenzo Bellini, la Comunità Sant’Egidio, l’ODA, il Centro Sportivo Italiano, l’USMI, l’UCOII, i Cavalieri del Santo Sepolcro, l’Unione Stampa Cattolica, il Gruppo Famiglie Monte Po. Ospiti e partner dell'evento dai più differenti "credi politici" e anche religiosi, provenienti dai più svariati ambiti di appartenenza. Mille realtà diverse - anche difficili da leggere tutte insieme - eppure unite, a dimostrazione del fatto che Monsignor Gaetano Zito è stato davvero in grado di "mettere d'accordo tutti"
Le immagini della manifestazione di Donato Scuto: