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Processo "Spese pazze" all'Ars: condanna in primo grado per il sindaco di Catania

23-07-2020 19:30

redazione

Cronaca, Focus,

Processo "Spese pazze" all'Ars: condanna in primo grado per il sindaco di Catania

AGGIORNAMENTO E REAZIONI con qualche confusioneLa prima dichiarazione del sindaco Pogliese

Gli effetti della sentenza vengono proposti con qualche confusione da parte di alcuni organi di stampa che fanno intendere una decadenza immediata del sindaco di Catania a causa della interdizione perpetua dai pubblici uffici, che in realtà è una pena accessoria che scatterebbe soltanto a sentenza definitiva, mentre il rischio più attuale è che scatti la sospensione per 18 mesi prevista dalla legge Severino che, tuttavia, potrebbe anche subire valutazioni diverse.

Nel caso di sospensione, le funzioni passerebbero al vice sindaco Bonaccorsi.

Sono in totale cinque i deputati Ars condannati oggi dal collegio della terza sezione del Tribunale di Palermo presieduto da Fabrizio La Cascia.

 

Oltre al sindaco di Catania Salvo Pogliese, il Tribunale ha condannato in primo grado anche Rudy Maira (ex capogruppo all'Ars dell'Udc), Cataldo Fiorenza (ex Mpa, imputato come capogruppo del Gruppo misto), Giulia Adamo (ex Forza Italia, imputata per il Gruppo misto) e Livio Marrocco (ex di Futuro e Libertà).
Unico assolto Giambattista Bufardeci, ex capogruppo di Grande Sicilia.

 

L'inchiesta, partita nel 2014, aveva portato a circa 80 avvisi di garanzia recapitati ad altrettanti deputati e dipendenti regionali. Una prima analisi dei documenti portò poi i giudici ad escludere i casi che riguardavano l'uso dei fondi dei gruppi regionali all'Ars per il pagamento degli stipendi dei dipendenti. E alcune posizioni vennero subito archiviate.

 

L'accusa per chi restava era di aver usato i fondi dei gruppi parlamentari per spese personali.

Accusa che ha coinvolto tra gli altri anche Salvo Pogliese: la difesa del sindaco aveva argomentato spiegando che le spese contestate erano in realtà un modo per recuperare somme anticipate con fondi privati proprio per il pagamento dei dipendenti.

La motivazione non ha evidentemente convinto i giudici, almeno in questo primo grado.

 

Sulla città, adesso, pende quindi la spada di Damocle della sospensione: in applicazione alle Legge Severino, infatti Salvo Pogliese potrebba subire la sospensione dalla carica di sindaco per 18 mesi durante i quali, a reggere il Comune di Catania dovrebbe essere il vice sindaco Roberto Bonaccorsi.


Basilio Catanoso: "A Salvo Pogliese va rinnovata fiducia e stima, a fronte di una  incredibile condanna e di conseguenze legate a una legge incostituzionale come la Severino, palesemente in violazione dell’articolo 27 della Costituzione (riconosce sino al Terzo Grado la presunzione di innocenza). 

Le condanne sono, pertanto, tali al terzo grado di giudizio e siamo certi che già in appello verrà riconosciuta la piena estraneità di Pogliese, “reo” di aver anticipato denaro proprio al Gruppo di appartenenza, e averne ripresa una parte, restando comunque creditore di una somma ingente. 

Fatti risibili che sono usati ipocritamente dai soliti profittatori politici, fra i quali anche quelli responsabili del dissesto al Comune di Catania, le cui responsabilità nei confronti della nostra Sicilia e della Nazione sono di ben altro spessore, in negativo. 

Voglio tranquillizzare chi dirigente del Partito Democratico parla di una Catania che rischia di rimanere “acefala”: a differenza loro, il nostro non è il progetto di un singolo, ma una Amministrazione corale, la cui azione di risanamento proseguirà senza indugio. 

Si vada avanti, come prevede la legge, rispettando il mandato popolare, in attesa di rivedere il Sindaco fra pochissimi mesi al proprio posto, quello deciso dai cittadini catanesi."


Il Sindaco di Catania Salvo Pogliese“Non posso nascondere enorme amarezza e grande delusione per una sentenza che trovo assolutamente ingiusta. Ma da uomo delle istituzioni la devo accettare e rispettare. Nella mia vita mi sono sempre comportato da persona perbene e onesta interpretando i ruoli, che i catanesi e i siciliani mi hanno affidato, con grande generosità, passione e infinito amore per la mia terra e per la mia Catania a cui sono visceralmente legato. Lo stesso amore che due anni fa' mi ha portato a lasciare un prestigioso ruolo al parlamento europeo per servire la mia città (in dissesto e con 1.580.000 di euro di debiti ereditati ), con una contestuale decurtazione della mia indennità dell'80% e rinunziando alle tutele giuridiche che quel ruolo mi avrebbe garantito. L'ho fatto perché sono assolutamente certo della mia correttezza etica e morale. Ho affrontato il processo con grande dignità, con documenti alla mano, e con decine di testimoni che hanno puntualmente confermato la correttezza del mio operato e l'assoluta "unicità" di chi ha anticipato ingenti risorse personali per pagare gli stipendi e il tfr dei dipendenti del proprio gruppo parlamentare e le spese di funzionamento, cosa mai accaduta all'Ars e in qualsiasi altro parlamento. Prendo atto con grande delusione che ciò non è bastato a convincere chi doveva giudicarmi. Auspico che l'appello a questa ingiusta sentenza sia quanto prima, affinché possa finalmente trionfare la giustizia e si possa dare la giusta rivincita a chi da oltre trent'anni, insieme a tanti amici e simpatizzanti, è stato sempre in prima linea per i valori dell'etica e della morale pubblica”.


Movimento 5 Stelle Catania: "La condanna del sindaco di Catania Salvo Pogliese impone una seria riflessione alla politica catanese. Un primo cittadino condannato per un reato così grave e per la gestione non corretta di soldi pubblici, quindi dei cittadini, non può rappresentare una comunità importante e prestigiosa come quella catanese. Adesso, per effetto della legge Severino potrebbe essere ma sarebbe più opportuno - in attesa dell'appello e di nuovi gradi di giudizio - un passo indietro da parte del sindaco, dando così la parola agli elettori che sono sempre più sfiduciati da una politica che si presenta come nuova ma che ha sempre gli stessi vizi del passato".

Angelo Villari, Segretario provinciale PD Catania: “La sentenza di condanna arrivata oggi non consente tentennamenti. Il sindaco di  Catania Salvo Pogliese compia un atto di responsabilità e si dimetta subito dall’incarico, evitando di ingessare per 18 mesi l’amministrazione della Città.

Chiamiamo a raccolta tutte le migliori forze politiche e sociali cittadine per lanciare da subito una proposta di reale riscatto di questa città. Lo dobbiamo a Catania e ai catanesi. Come Partito Democratico riteniamo che Catania abbia il diritto di scegliersi immediatamente la propria guida attraverso libere elezioni”.

Marco Falcone, commissario Forza Italia:“Fin dall'inizio siamo stati al fianco del sindaco Salvo Pogliese, l'uomo giusto per giocare e vincere la sfida del rigore, del risanamento e del rilancio della città di Catania. Questa è una strada ormai ben tracciata e che sta già dando i risultati attesi, una strada che certamente non si interrompe oggi. Siamo di fronte a una sentenza che auguriamo al primo cittadino di poter ribaltare al più presto in sede d'appello, facendo valere le proprie ragioni. Al sindaco e all’uomo Pogliese va tutto il convinto sostegno di Forza Italia a Catania e provincia. Il nostro movimento, così come l'intero centrodestra etneo, è chiamato a stringersi saldamente attorno al progetto di buongoverno che insieme stiamo costruendo giorno dopo giorno”. 

Emiliano Abramo, coordinatore regionale Democrazia Solidale: "Forte è la preoccupazione per i catanesi e per Catania, già colpiti dal dramma sanitario ed economico che ha colpito tutti, specialmente i più poveri, determinato dalla pandemia Covid-19, al quale si aggiungono le conseguenze del dissesto finanziario che Pogliese correttamente ha dichiarato.
Nell'augurare al sindaco di chiarire nei gradi di giudizio successivi la sua posizione lo invito a fare prevalere l'interesse per la città e a consumare le scelte che il suo senso di responsabilità riterrà opportune.
Nel frattempo, come tanti cittadini, attendo con fiducia l'esito che chiarirà la responsabilità del dott. Enzo Bianco e della sua amministrazione nell'aver determinato il dissesto finanziario che ha impoverito la nostra collettività.

 

Nello Musumeci, Presidente della Regione siciliana: “Al sindaco di Catania Salvo Pogliese voglio far pervenire il mio personale pensiero di amicizia. Egli è una persona che si è spesa con affetto per la propria città, senza pensare un solo istante a lasciare il Parlamento Europeo per immergersi in una difficile impresa. Oggi la Città sta affrontando un percorso di risanamento, al quale il Governo della Regione non ha fatto mai mancare il proprio sostegno. Si rispetta sempre ogni sentenza, ma proprio il rispetto delle sentenze e dello Stato di diritto mi impone di augurare a Salvo, con l'amicizia di sempre, di poter il prima possibile vedere riconosciute le proprie ragioni”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

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