
Giuseppe Mazzone, nonostante l'età ancora giovane, appena 68 anni, era considerato nell'ambiente giornalistico siciliano un vero decano, noto per la dedizione con cui si è sempre impegnato nella formazione di intere generazioni di giornalisti.
A lungo a capo della redazione catanese del Giornale di Sicilia, ha poi diretto Sestarete TV e BlogSicilia.
I funerali sabato 29 agosto alle ore 15.30 Chiesa Cuore Immacolato viale Vittorio Veneto 309.
Sudpress esprime alla famiglia il suo cordoglio per la grave perdita con il ricordo che segue del suo amico e allievo Roberto Nanfitò.
"Facevo parte anche io di quella pattuglia, di giovani cronisti “ d’assalto” che, negli anni ’90, Giuseppe Mazzone, allora Capo Redattore del Giornale di Sicilia di Catania, forgiò con il suo rigore professionale.
Ricordo ancora oggi le sue parole, quando tornavo in redazione per consegnare un servizio, che da autentico Maestro di giornalismo, mi insegnava come redigere un articolo: “dove è la notizia?" mi apostrofava con il suo tono burbero, ma nello stesso tempo, quando riteneva che l’articolo era fatto bene si complimentava.
Erano anni difficili anche allora, e la Pubblica Amministrazione non era certamente una “casa di vetro” come dovrebbe essere.
Giuseppe Mazzone, si fidava dei giovani cronisti, e ci esortava a cercare le notizie sin dentro i suoi gangli più remoti per snidare le zone “ grigie”.
In occasione di uno dei tanti “scoop” realizzati attraverso una serie di inchieste giornalistiche che riguardavano il mondo del lavoro, venni attaccato duramente da alcuni “Burosauri”, che volevano la mia testa per aver scoperchiato un “vaso di pandora”.
In quella occasione, Giuseppe Mazzone rassicurò la Direzione del Quotidiano sulla veridicità della notizia, e mi chiese di continuare la mia inchiesta giornalistica, che ebbe come risultato il trasferimento di due Dirigenti pubblici, ed una lettera di solidarietà di alcune Organizzazioni Sindacali per il lavoro svolto, che ancora conservo gelosamente.
Ma al di là dei tanti ricordi, che affollano la mia mente, c’è ne è uno che desidero rievocare, quando venne a trovarmi in Ufficio presso la Autorità Portuale di Catania, in visita di cortesia, lo presentai ad un mio collega, dicendo che era stato il mio Maestro, e lui di rimando aggiunse : “che l’allievo aveva superato il Maestro”.
Non era certamente così.
Il mondo del giornalismo perde un grande collega di razza, ed il mondo della cultura, un critico teatrale colto e attento.
Rimarrai per sempre nei miei ricordi più cari.
Con profondo cordoglio.
Il tuo allievo.
Roberto Nanfitò