Volevamo chiudere il capitolo vetri spaccati pensando fosse un caso isolato, sperando fosse una tantum e sperando, soprattutto, non fosse una piaga tutta catanese; eppure tocca dare ragione a quelle che più che voci di corridoio sono fatti concreti.
Abbiamo ricevuto segnalazioni, fotografie, abbiamo parlato con i commercianti della zona che non hanno fatto altro che confermare quello che sta avvenendo nella zona della Civita: ragazzi che rompono i vetri delle macchine per racimolare spicci, cd, cappotti… tutto ciò che genera moneta per acquistare droga.
Ne abbiamo parlato nell'articolo che trovate QUI.
Prima di dire le classiche banalità alla "più controlli, più polizia e più telecamere" dobbiamo fermarci un attimo e analizzare la nostra amministrazione, il tessuto socioeconomico e le esigenze di questa città completamente incancrenita.
Negli ultimi (ad occhio e croce) 15 anni abbiamo visto crescere in modo esponenziale il numero di turisti che affollano il centro, tuttavia, dietro ai numeri da capogiro celebrati (e pregati) con orgoglio dall’amministrazione, si nasconde una realtà ben più complessa: quella di un turismo “mordi e fuggi” che, lungi dal portare una crescita economica concreta, rischia di trasformare la città in una specie di città souvenir senz’anima, lasciando i cittadini catanesi completamente al margine.
Ma è un turismo che arricchisce?
Il turismo mordi e fuggi, per sua stessa definizione, porta un elevato numero di visitatori per periodi di tempo molto brevi, un paio di giorni, perché per sua stessa natura il turista fugace spende poco, fagocita tutto quello che può al prezzo più basso e, semplicemente, scappa via. Questo si traduce in crocieristi e gruppi organizzati che arrivano la mattina, consumano un arancino, scattano quattro foto alla pescheria e ripartono in poche ore, lasciando dietro di sé poco più che una scia di rifiuti, proprio come loro.
Le casse dei commercianti faticano a reggere la concorrenza dei grandi operatori turistici, non beneficiano quindi di questi flussi e, allo stesso tempo, l’aumento della pressione turistica fa lievitare i costi della vita, a partire dagli affitti, rendendo il centro storico sempre più inaccessibile per i residenti, cioè a noi tutti. Complice l'amministrazione che pare inebriata e ubriaca dai numeri di turisti che atterrnao nel nostro aeroporto, sembra ignorare che il turismo di qualità si misura non dalla quantità dei visitatori, ma dalla loro capacità di contribuire e di scambiare informazioni con il resto dei cittadini.
Mentre l’amministrazione si concentra quasi esclusivamente sul turismo come farmaco per tutti i mali della città, i problemi strutturali di Catania rimangono irrisolti. I catanesi, quelli che vivono la città tutto l’anno, sono abbandonati.
Veniamo al secondo punto, ovvero, se l'amministrazione pensa solo al turismo, tratterà da turisti i suoi cittadini.
Qui non ci dilungheremo molto, basterà una foto:
E la frase finale del sindaco che conferma tutto ciò che abbiamo detto:
Si potrebbe pensare a dei benefit a chi arriva in bici: colazioni/ cocktail gratis, parcheggio gratuito (ma non arrivi in bici?), convenzioni sul noleggio bici, SPECIALMENTE PER TURISTI.
Se capiamo bene: vengono dilaniati milioni per una pista ciclabile che è uno scempio, nell'arteria più congestionata di Catania, con i ciclisti che cammineranno letteralmente nelle nuvole di fumo, per delle colazioni, dei cocktail da offrire a dei turisti che porteremo in una delle spiagge più inquinate d'Italia?
"Ma tutta sta pappardella cosa c'entra con i vetri spaccati delle macchine?"
Beh, dopo le numerose e funzionali piste ciclabili che abbiamo, pian piano ci abitueremo ad archiviare le macchine e girare solo in biciletta ed i vetri spaccati saranno solo un lontano ricordo, ma -ahinoi- si sa, cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia… peggiora!
[catenaccio di una biciletta schiavettato e rotto dopo un posteggio di pochi minuti]