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Della vicenda, definendola surreale per non dire altro, ci siamo occupati quando cominciò, esattamente un anno fa, e per un anno il direttore di Sicra Press e notissimo giornalista professionista catanese Umberto Teghini è stato indagato con richiesta di rinvio a giudizio, cioè avrebbe dovuto subire un processo in piena regola, a causa della denuncia presentata contro di lui da un tale di Acicatena che si chiama Nello Oliveri ed è ancora per qualche mese sindaco di quel paese e si spera i cittadini possano giudicarlo anche per questa ridicola querela, oltre che per aver messo i loro cari morti nelle ...fioriere.
E chissà cos'altro.
E si spera anche che, avendo denunciato nella "qualità" di sindaco di Acicatena, il comune non abbia subito spreco di denaro pubblico, oltre a quello del personale malamente impiegato per scrivere, emanare e pubblicare la delibera di giunta che lo ha autorizzato a questo volgare tentativo di intimidire un giornalista per aver detto quello che era ovvio: se un'amminisrtrazione pubblica si riduce a seppellire i propri concittadini nelle fioriere di cemento di cosa dovrebbe vergognarsi se non di questo? Magari c'è anche altro ad Acicatena, ma intanto questo basta e avanza. Punto.
Ed è quello che ha detto, semplice semplice, il direttore di Sicra Press Teghini in una delle sue ormai seguitissime dirette durante le quali attacca senza peli sulla lingua tutti i poteri, e già per questo è ovvio che ci fa simpatia e capita spesso che le riportiamo nella nostra home page.
Per aver detto quello che chiunque con un minimo di sale in zucca poteva pensare su una storia simile, Teghini finisce quindi "incriminato": vero che per un giornalista ogni querela è una medaglia, ma probabilmente questa di questo Nello Oliveri da Acicatena vale decisamente meno, basti pensare che è talmente spudorata e ridicolmente insultante da arrivare a definire Umberto Teghini "sedicente giornalista": uno che è giornalista professionista dal 1993! Cose da pazzi!
Evidentemente il potere, anche quando è davvero piccino, dà alla testa e quando si è così i danni che si producono alle comunità in cui lo si esercita rischiano di essere esagerati.
Alla fine di questa ridicola vicenda, viene giustamente emanato un comunicato che si riporta integralmente: "il Giudice dell’Udienza Preliminare, con rito ordinario, ha denegato la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal Pubblico Ministero, Dott. Fabio Regolo, nei confronti di TEGHINI Umberto, noto e stimato giornalista Catanese, al quale veniva contestato il reato di diffamazione aggravata per aver asseritamente offeso “l’onore e la reputazione di OLIVERI Sebastiano, Sindaco p.t. del Comune di Aci Catena e quindi dell’amministrazione comunale di Aci Catena” attraverso la pubblicazione di un video con il quale il TEGHINI commentava una notizia di cronaca apparsa sul quotidiano La Sicilia, intitolata “Aci Catena, mancano i loculi e le fioriere diventano tombe”. In data 11/3/2022, TEGHINI Umberto, assistito e difeso dall’Avv. Giuseppe Lipera, è stato assolto dal G.U.P. di Catania, Dott.ssa Dorotea Catena, con formula piena perché “il fatto non costituisce reato”; respinte, altresì, tutte le richieste della parte civile costituitasi in giudizio."
Bene, molto bene, se non fosse per lo spreco di denaro pubblico provocato da una tale iniziativa che, a causa dell'obbligo di esercizio dell'azione penale da parte delle procure, comporta l'avvio di un procedimento che impiega inutilmente e dispendiosamente polizia giudiziaria, cancellieri, magistrati: e questo grazie a gente come questo Nello Oliveri sindaco in scadenza di Acicatena che avrebbe fatto meglio a trovare una soluzione più degna per i morti del suo paese e chissà cos'altro invece che dare fastidio ad un giornalista che ha fatto solo il suo dovere.
A seguire proponiamo ai lettori, ed a quelli di Acicatena in particolare, gli atti di questo procedimento penale, che non doveva neanche inziare ed anzi andrebbe sanzionato per la sua temerarietà: confidiamo porti al suo promotore, che magari pensa di ricandidarsi, la fortuna elettorale che merita!
E nel frattempo lanciamo anche l'augurio che i giornali, tutti, reagiscano unanimente e concretamente quando un loro esponente viene colpito da questa azioni volgarlmente intimidatorie da parte di chi, invece di chiedere scusa per la propria inadeguatezza, esercita l'arroganza di agire persino "nella qualità" di pubblici funzionari: È ORA DI FINIRLA!