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Il business degli immigrati, "una manna dal cielo"

01-03-2022 08:00

redazione

Il Mediterraneo in miniatura,

Il business degli immigrati, "una manna dal cielo"

In Italia vengono ospitati numerosi stranieri provenienti da paesi disagiati per cercare di migliorare le proprie condizioni di vita....

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In Italia vengono ospitati numerosi stranieri provenienti da paesi disagiati per cercare di migliorare le proprie condizioni di vita. Ciò, purtroppo, non è assicurato poiché si trovano spesso a dover affrontare una cruda realtà: il pregiudizio. Gli immigrati sono spesso considerati responsabili delle crisi economiche. Ma è davvero così? 


di Mario Presti e Angela Presti

 

I primi ad essere saziati dal lucroso business degli immigrati sono le organizzazioni mafiose locali, presenti in Africa, principalmente libiche, che gestiscono il traffico dei migranti e che hanno trovato questa attività più redditizia rispetto al traffico di stupefacenti, come scrisse Saverio Lodato:un carico di migranti frutta più di un carico di eroina”.

Secondo i risultati dell’indagine condotta dai Medici per i diritti umani (Medu), riepilogati dal Corriere della Sera, è stato scoperto che il costo del viaggio dalle varie zone dell’Africa fino al barcone si aggira tra gli 825 e i 3750 dollari, cui si aggiungono i 2000 dollari per il trasporto marittimo.

Se si considerano i 123 mila sbarchi in Europa nel 2021, di cui 67 mila solo in Italia (secondo i dati del Ministero dell’Interno), per una stima di 4000 dollari a migrante, l’affare annuale si aggirerebbe intorno ai 490 milioni di dollari. L’Italia negli anni ha versato soldi e mezzi navali alla Libia nel tentativo di rafforzare il controllo militare marino e limitare le partenze dalle coste africane senza, tuttavia, riuscire a ridurre le interferenze delle ONG. Purtroppo il guadagno sulle vite umane è rimasto inalterato.

La novità, secondo qualcuno, è stata la complicità celata dello Stato Italiano, mettendo a disposizione le navi della marina militare, dapprima solo quelle italiane attraverso la c.d. operazione “Mare Nostrum”, e poi chiedendo il coinvolgimento delle altre flotte militari quali in particolare quella spagnola e tedesca.

L’emergenza migranti è diventata gestione ordinaria attraverso il fare sistema.


Affare, tuttavia, meno profittevole in confronto al business che ruota intorno alle politiche dell’accoglienza italiana. I migranti, una volta identificati e sottoposti ad uno screening sanitario negli Hotspot, possono avviare o meno la procedura per la richiesta d’asilo ed essere poi accolti nei centri di seconda accoglienza. La rete del Sistema Accoglienza Integrazione (SAI) - prevede tutte quelle attività di inserimento sociale e l’assistenza materiale, legale, sanitaria e linguistica dei richiedenti asilo - ha promosso un totale di 851 progetti territoriali con riferimento al mese di gennaio 2022 per accogliere tra ordinari, minori non accompagnati e persone con disagio mentale o disabilità per un totale di 35467 posti finanziati (dati del sito ufficiale SAI) cui vanno aggiunti i Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS): strutture reperite dai Prefetti a seguito di appositi bandi di gara e allestite al fine di sopperire alla mancanza di posti nelle strutture ordinarie di accoglienza – attualmente sono più di 5000 sul territorio nazionale con una capacità maggiore di 80 mila posti (secondo i dati del MI).

Lo Stato versa tra i 35 e i 45 euro al giorno per ogni migrante accolto. È stato scoperto che gli Istituti spendono 27 euro - per i servizi igienici, i pasti, i vestiti, il pocket money, le spese di gestione - e guadagnano un utile di 8 euro al giorno per migrante, somma che aumenta se questo è un minorenne.

Il guadagno mensile, quindi, si aggirerebbe tra i 240 e 540 euro e aumenta se l’istituto riceve anche la beneficenza.


Come diceva Giovanni Falcone: “Dove ci sono i soldi c’è la mafia”. Le indagini della Procura di Roma, riportate in un articolo del il Fatto Quotidiano, hanno svelato che l’emergenza immigrati è “un sistema studiato per far arrivare i soldi pubblici ai gestori amici che si dividono il mercato". E il mercato dei fondi statali per i centri di accoglienza per gli immigrati è immenso. Gli inquirenti parlano della possibilità di trarre profitti illeciti immensi”. Come si evince dall’intervista di Aleteia al Direttore Progetti del Centro Astalli Bernardino Guarino: nell’ottica di una perenne emergenza si certificano cose che normalmente non sono ammesse poiché vengono meno i controlli.


È il caso dell’inchiesta Odevaine, che nel 2014-15, ha messo luce il c.d. “Sistema Odevaine” di gestione dell’emergenza immigrati. Come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla gip Flavia Costantini: “ La gestione dell’emergenza immigrati è stato ulteriore terreno, istituzionale ed economico, nel quale il gruppo riconducibile a Buzzi si è insinuato con metodo eminentemente corruttivo alterando per un verso i processi decisionali dei decisori pubblici, per altro verso i meccanismi fisiologici dell’allocazione delle risorse economiche gestite dalla P.A.”.
Per la “cupola” di Roma l'emergenza immigrati era una miniera d'oro: i fondi statali per i centri d'accoglienza sono un «piatto ricco» e il sodalizio criminale ipotizzato dagli inquirenti avrebbe fatto in modo che parte di questi finanziamenti finissero nelle tasche delle cooperative amiche.


 È proprio accoglienza o ….business?

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