Lavori di demolizione iniziati nel gennaio 2021
"Oggi si è avuto modo di sbirciare il cantiere della piazza che sta sorgendo sui resti del padiglione dell'ex Ospedale Villermosa. Si è rimasti atterriti.
Se la ricostruzione a maglia quadra curata dal Duca di Camastra ha consentito l’edificazione di palazzi nobiliari in spazi di ampio respiro, fra cui lo splendido edificio del Vaccarini o Battaglia che sia dell'ex Ospedale Santa Marta sullo sfondo, lasciando con ciò segni di antico splendore, le arraffazzonate riqualificazioni tentate oggi lasceranno ai cittadini ed ai turisti la misura della ignoranza, superficialità e incompetenza di chi l'opera ha realizzato."
Comincia così la lettera agguerrita inviataci da un lettore che, giustamente, lamenta quello che sta accadendo nello spazio dell’ex Santa Marta, progetti anacronistici e di dubbio gusto.
Continua: "L'amministratore deve garantire il benessere dei cittadini e promuovere lo sviluppo delle attività economiche, in particolare il turismo, per riqualificare la città. Questo richiede un ambiente accogliente e armonioso che lasci ai turisti un ricordo positivo e li spinga a tornare. La riqualificazione deve considerare due principi: l'ambientazione storico-artistica e l'aspetto climatico."
In linea di massima, è giusto abbattere un luogo che non ha nessun futuro, nessuno scopo e, soprattutto, nessun interesse storico.
Ma con i tempi che corrono e l’attenzione per il cambiamento climatico, il verde e le politiche di sostenibilità, non è una buona mossa colare milioni di metri cubi di cemento per farci una piazza di dimensioni faraoniche.
Girano alcuni render di come saranno i progetti futuri, ma di verde se ne vede davvero poco.
Immaginate un piccolo bosco in mezzo alla città, dove i cittadini possono accedervi tranquillamente, senza spazi di vendita, senza altri negozi, ristoranti, ecc... Solo alberi.
Se non vogliamo farlo per i cittadini, facciamolo per non essere in classifica come: “Ultima città per verde urbano.”
Questa piazza diventerà un altro piccolo polo commerciale o lasceremo agli alberi (ed a noi) un po’ di spazio stavolta?
Ci piace sempre citare quel tragico luglio dello scorso anno, quando mancò per 72 ore l'energia elettrica in tutta Catania a causa delle temperature elevate del suolo e di tutti i climatizzatori messi (incoscientemente) a temperature da polo nord.
Uno spazio verde, per quanto piccolo, aiuta a diminuire la temperatura di una città.
Concludiamo con una provocazione che, per quanto ironica e iperbolica, ha in fondo di verità:
Possiamo avere più ristoranti che parchi? Più negozi che prati? Più centri commerciali che alberi?
Ogni albero in più in questo futuro spazio sarà una vittoria per tutti.
Ecco qui alcuni dei rendering di come dovrebbe venire, cemento più cemento meno:
[foto in copertina: NewSicilia].
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