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Strisce blu: l'ultima, grande e tragica storia d'amore di S. Maria di Licodia

02-11-2024 06:00

Giacomo Petralia

Cronaca, HOMEPAGE IN EVIDENZA,

Strisce blu: l'ultima, grande e tragica storia d'amore di S. Maria di Licodia

A far scattare il grande ma tragico amore, un Cupido forse bendato ma ben preciso: una S.R.L. di Cosenza.

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C’è poco da discutere: è l’Amore il sentimento più potente che esista.

 

Esso è l’unico realmente capace di far sedere tutti nella stessa barca, senza badare a banali distinzioni come il colore della pelle o la grandezza delle ricchezze, facendoci invece navigare lungo le soffici e dolci acque dell’irrazionalità.

 

Nell’esatto momento in cui il Cupido bendato ci colpisce con una delle sue frecce impazzite, il nostro essere umani si amplifica a dismisura: amiamo, gioiamo, piangiamo, disperiamo e addirittura odiamo per Amore.

 

Delle volte, però, l’effetto afrodisiaco delle punte di freccia non è abbastanza e quelle che appaiono come bellissime storie d’amore finiscono ancor prima di cominciare davvero.

 

L’infatuazione

È la mattina di giovedì 2 settembre 2021 quando, dal municipio della cittadina di Santa Maria di Licodia, l’allora sindaco Salvatore Mastroianni può finalmente festeggiare l’avvio del nuovo servizio di sosta a pagamento lungo le vie del paese.

 

Si tratta, a tutti gli effetti, di un traguardo più che sudato, giunto solo dopo diverse settimane passate all’insegna di vittoriosi annunci, pubblicati dallo stesso primo cittadino sui social, poi tassativamente smentiti da “problemi di natura tecnica del servizio”, come quelli relativi ai software dei parchimetri installati.

 

A partire da inizio settembre, però, le difficoltà sembrano già un lontano ricordo: Mastroianni non deve più preoccuparsi dei problemi di natura tecnica, ma solo dei suoi concittadini.

 

I licodiesi, infatti, come in una carovana, salgono a bordo dei propri veicoli per spopolare in fretta e furia le strade decorate dalle fresche strisce blu, in cerca di fortuna o, quanto meno, di parcheggi gratuiti.

 

Ma, d’altronde, imprevisti di questo tipo possono soltanto impallidire a confronto con ciò che Mastroianni pena per portare le strisce blu nel piccolo comune del catanese: una lotta estenuante con un infido nemico, una vera e propria nemesi, ossia il comandante (ora in pensione) della Polizia Municipale del paese, Placido Aricò.

 

In effetti, l’attrazione del sindaco nei riguardi delle strisce blu, e quindi i dissapori con Aricò, nascono già diverso tempo prima: l’istituzione degli stalli a pagamento sul territorio licodiese viene infatti deliberata in un Consiglio comunale di fine 2017, ma lungaggini burocratiche e dimenticanze creano degli intoppi.

 

“Bisognava preparare il bando” racconta a tal proposito Mastroianni, durante un altro Consiglio comunale datato luglio 2020 “ma non avevamo esperienza di questo tipo. Proprio per questo è stato fornito come punto di partenza il bando adottato ad Adrano. Siamo andati alla Centrale Unica di Committenza (C.U.C.) di Bronte, i cui funzionari ci hanno consegnato una carpetta con i documenti presentati dal comandante Aricò, che erano poco esaustivi e privi addirittura di una lettera d’accompagnamento e protocollo.

 

Parole forti per le quali non si fa attendere la replica di Aricò, che infatti risponde “Ammetto che per dimenticanza non ho allegato la lettera di trasmissione, ma ho consegnato tutto alla C.U.C. di Bronte per espletare la gara e, aggiungo, per me la pratica era completa […] Ho ritenuto che il bando fosse perfetto così com’è stato consegnato ai dipendenti della Centrale unica di committenza.”

 

Tanti sembrano voler boicottare la passione tra il sindaco Mastroianni e le strisce blu ma, alla fine, da soli contro il mondo, riescono a vincere sull’invidia e sulla sfiducia. Forse, però, non proprio da soli.

 

L’innamoramento

Dunque, l’amore resiste malgrado le tante difficoltà. Ma di chi sono le frecce che hanno permesso di farlo scattare? Chi è il Cupido bendato di questa storia?

 

Tra le righe del bando di affidamento per la concessione del servizio di gestione dei parcheggi a pagamento, pubblicato dal comune di Santa Maria di Licodia nel febbraio 2021, si legge il nome di battesimo del Cupido nonché vincitore e gestore dell’appalto dalla durata di 72 mesi, ossia “laBconsulenze s.r.l.

 

L’articolo 3 di tale bando chiarifica, fin da subito, in che modo si compongono le 6 aree di sosta disposte sul territorio licodiese: in particolare, sono previsti 380 stalli di colore blu, a delimitare le aree a pagamento, e 589 stalli di colore bianco, a garantire il parcheggio libero.

 

LaBconsulenze mostra subito la propria generosità: a controllo degli stalli a pagamento istituiti, la società mette assieme una squadra composta da quattro ausiliari della sosta, assunti con tanto di contratto part-time a tempo determinato, che si aggiungono alla forza lavoro composta dai quattro vigili urbani a disposizione del comune. Fa nulla se la proporzione di otto lavoratori per 380 strisce blu sparse per la cittadina appare sbilanciata.

 

Questo sodalizio è duraturo anche dopo l’entrata in municipio di Giovanni Buttò, eletto successore di Totò Mastroianni alle elezioni comunali del giugno 2022, anche se mai con i risultati (e i ricavi) sperati.

 

Col passare del tempo, però, questo Cupido mostra di avere un certo “caratterino”.

 

La disillusione

Nonostante si descriva con modestia, riportando sul proprio sito web ufficiale di essere solo un “gruppo leader in Italia nelle consulenze alla Pubblica Amministrazione”, laBconsulenze è invece molto di più.

 

Come si legge nei documenti pubblici registrati alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma, la società a responsabilità limitata viene formalmente costituita il 20 novembre 2009 da alcuni imprenditori del cosentino.

 

Con sedi in diverse province italiane, tra cui Roma, Cosenza e Genova, e un capitale sociale che ammonta a più di tre milioni di euro, laBconsulenze è attualmente spartita fra tre soci: il 99% delle quote va infatti alla Imperium Holding s.r.l., il cui Presidente del Consiglio di amministrazione è Barbara Chiappetta, mentre il restante 1% lo dividono Martina e Azzurra Maria Chiappetta, parenti di Salvatore Chiappetta, consigliere dell’impresa.

 

Più che altro, a risultare impressionante è il dettagliato oggetto sociale di laBconsulenze, cioè le attività (sufficientemente determinate, possibili e lecite) che essa prevede di svolgere da quando è stata istituita: oltre tre pagine di oggetto sociale, che vanno dalla “liquidazione e riscossione dei tributi”, alla “gestione di aree di sosta a pagamento con o senza custodia dei veicoli” fino a “servizi di call center a favore di enti pubblici e/o privati, in maniera diretta o in subappalto.”

 

Non c’è che dire: davvero dei preziosi factotum per la Pubblica Amministrazione. Anche loro, però, di recente trovano degli ostacoli sul proprio cammino.

 

A maggio 2022, dal comune di Smirra si leva un grido d’aiuto: “l’autovelox fa troppe multe”. Il municipio di questa cittadina in provincia di Pesaro aveva infatti affidato l’appalto della gestione di un autovelox proprio a laBconsulenze, con risultati che vanno ben oltre le aspettative. Probabilmente pure troppo.

 

“Pensavamo di toccare quota 108mila euro annui di incasso dalle sanzioni” confessa in questo caso la comandante della Polizia locale, Francesca Catullo, Invece in due mesi e mezzo siamo già a 800mila euro di introiti. Questo ci ha travolto di lavoro e di preoccupazioni, e sono già arrivati i primi otto ricorsi al giudice di pace. […] Avendo già accertato 27 mila sanzioni in due mesi e mezzo, la ditta LaBconsulenze srl, proprietaria dell’autovelox, ha già maturato il diritto a ricevere 324mila euro, indipendentemente dal buon esito della multa.”

 

A seguito di questo episodio, l’appalto viene revocato.

 

Nel settembre 2024, il Tribunale del Riesame di Cosenza conferma il sequestro preventivo degli autovelox T-Exspeed V 2.0, prodotti da Kria s.r.l. nonché commercializzati e utilizzati proprio da laBconsulenze.

 

La motivazione alla base del provvedimento si fonda sul fatto che tali rilevatori di velocità, installati lungo le strade di circa 13 località italiane, non erano stati omologati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma soltanto approvati, elemento osservato anche dalla Corte suprema di Cassazione.

 

Come se non bastasse, durante le indagini eseguite da una squadra di polizia giudiziaria di Cosenza, viene appurata anche l’assenza del prototipo del sistema di rilevamento, indispensabile per accertare la legittimità delle violazioni rilevate da questi sistemi.

 

La rottura

Già da prima dell’estate 2024, gli ausiliari incaricati al controllo non prestano più attenzione all’oggetto d’amore tanto desiderato dall’ex sindaco Mastroianni, fino a sparire del tutto, diventare ombre e poi vento. Lasciano, però, tutto il lavoro ai soli parchimetri, tutt’oggi ancora attivi.

 

Al contrario, le auto e le moto dei licodiesi riprendono a riposare, indisturbate, ad ogni angolo delle vie, come se nulla fosse davvero accaduto. Come se il tutto fosse stato un brutto sogno.

 

Dopo anni di “m’ama-non m’ama”, di amore e di sfiducia, di gridi e di silenzi, la tragica storia tra Santa Maria di Licodia e gli stalli a pagamento sembra oramai davvero agli sgoccioli, se non addirittura finita, almeno ufficiosamente.

 

Ma, chissà, forse in realtà ci si sbaglia. Forse è vero ciò che dicono le canzoni: “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi… e poi ritornano”.

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