In aula il dibattito del Consiglio Comunale
Il Consiglio Comunale presieduto da Sebastiano Anastasi ha dato luogo ad un lungo dibattito sull'atto di indirizzo del PUG, il Piano Urbanistico Generale adottato lo scorso quattro ottobre dalla Giunta Comunale guidata dal sindaco Enrico Trantino.
Il PUG è stato redatto ad hoc dagli uffici preposti all’Ufficio Urbanistica coordinati dall'ing. Biagio Bisignani e comprende fondamentalmente due tomi che offrono, oltre alla parte tecnica, una monumentale ricostruzione storica che merita certamente un dettagliato approfondimento.
Il primo tomo riguarda la pianificazione urbanistica e l'altro che espone le strategie di sviluppo da porre in essere affinché la città di Catania possa finalmente subire quella che è stata definita una svolta storica.
Un'occasione veramente importante per approfondire una questione molto delicata che coinvolge tutta la città.
Il dibattito in aula viene introdotto dal vicesindaco Paolo La Greca che ha fatto una sorta di cronistoria della città di Catania, ripercorrendo l'attuazione del Piano Piccinato, uno strumento urbanistico ancora vigente, adottato dal Consiglio Comunale nel 1964 ed entrato in vigore nel 1969 con delega della Regione Siciliana.
Il Professore Paolo La Greca a tale scopo ha fatto una distinzione — supportata da foto — fra la città del 1964 e quella del 2024, evidenziando come le esigenze siano chiaramente diverse.
La Consigliera Serena Spoto ha sottolineato come negli anni Sessanta il boom economico facesse sorgere l’esigenza di edificare per offrire soluzioni abitative ai cittadini in continua crescita. Ma nel 2024 la situazione è completamente opposta, dato che il numero degli abitanti è in netto calo.
Una città sempre meno green
Sul punto Orazio Grasso, nel corso del suo intervento, ha sottolineato il continuo spopolamento cittadino: sono sempre meno le persone che rimangono in città.
Non si allude solamente alle questioni lavorative, ma anche alla mancanza di servizi e comodità.
Infatti, se da un lato si assiste ad uno spopolamento cittadino, dall'altro vi è un incremento dell’hinterland catanese, in particolare nei paesi etnei.
Cosa spinge il cittadino a lasciare la città dove è nato e cresciuto?
Sicuramente la mancanza di servizi e un costo della vita sempre più elevato in una città non sempre vivibile al 100%.
Del resto, Il Sole 24 Ore ha recentemente stilato la classifica delle città green in Italia; non stupisce che l’ultimo posto sia stato assegnato alla città etnea.
Che si avviino quindi gli interventi pensati e promossi dagli organi competenti, e che il PUG assolva a queste funzioni per rendere la città più sostenibile.
Limiti volumetrici e aumento degli spazi verdi sono i primi passi da compiere per affrontare la questione suolo zero.
È stata introdotta anche la questione Waterfront, ponendo la domanda: abbattimento Archi della Marina, sì o no?
Secondo alcuni, gli archi non costituirebbero una barriera per la città, a differenza del porto, che merita un’apertura alla città per favorire una nuova viabilità, così come il mulino di Santa Lucia, che andrebbe invece abbattuto.
L'inizio di una nuova era?
Il nuovo piano, chiamato Catania 2030, è molto ambizioso e si focalizza su una visione della città che tiene conto di principi cardine quali identificazione, obiettivi strategici e la priorità a uno sviluppo urbano sostenibile.
L’Agenda ONU 2030 ha posto degli obiettivi a cui ogni città deve conformarsi.
Il Professore La Greca ha sottolineato già all'inizio del suo intervento che Catania merita — affinché quanto detto non rimanga una mera promessa — un processo rigenerativo a tutti i livelli, studiato ad hoc.
Un piano che tenga conto delle difficoltà presenti a Catania, tra cui la deleteria distinzione evidente tra città e periferie.
Il PUG potrebbe favorire la vita dei propri abitanti proiettandoli verso un contesto innovativo.
Bisogna adottare le strategie urbanistiche individuate nel programma amministrativo del nuovo quinquennio enunciato dal sindaco Trantino: qualità urbana, mobilità e costruzione delle infrastrutture verdi, elevati a pilastri di questo intervento innovativo. Solo così si potrà restituire alla città di Catania il rango di importante realtà europea.