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Cavalieri del Lavoro: il catanese Giuseppe Basile l'unico siciliano nominato dal Capo dello Stato

02-06-2025 06:00

redazione

Cronaca, Secondo speciale,

Cavalieri del Lavoro: il catanese Giuseppe Basile l'unico siciliano nominato dal Capo dello Stato

Ogni 2 giugno viene conferita la più alta onorificenza per chi costruisce con il lavoro il progresso del Paese

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Ogni 2 giugno, Festa della Repiubblica, vengono resi noti i nomi dei nuovi insigniti dal Capo dello Stato del titolo di Cavalieri del Lavoro, la più alta onorificenza per chi costruisce con il lavoro il progresso del Paese: rigore assoluto nella selezione e una storia imprenditoriale che ha radici profonde.

 

Giuseppe Basile: la Sicilia che costruisce

Tra i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro del 2025, l’unico siciliano è Giuseppe Basile, amministratore unico del Gruppo Basicem.

Una storia imprenditoriale che parte da lontano: l’azienda venne fondata negli anni '50 dal padre per la produzione di prefabbricati in cemento.

 

Basile entra in azienda negli anni ’80 e imprime una spinta decisiva alla crescita, diversificando e ampliando le attività:

nel 2001 fonda Adicem, operativa nel commercio di prodotti edili e termoidraulici;

nel 2016 acquisisce Messider, storica azienda catanese della siderurgia.

 

Oggi, il gruppo Basile è fornitore qualificato di materiali da costruzione per grandi opere pubbliche e private:

Porto di Catania;

Metropolitana di Catania;

Interporto di Catania;

Autostrada Olbia-Sassari;

Nuova sede ex Ilva di Taranto.

Con circa 85 dipendenti diretti e un indotto ancora più ampio, Basile incarna appieno il senso dell’onorificenza ricevuta: una visione imprenditoriale ancorata al territorio ma capace di competere su scala nazionale.

 

Un riconoscimento che premia il lavoro, non la visibilità

Giuseppe Basile non è un volto noto alle cronache, ma è protagonista di quella "Italia che fa" spesso lontana dai riflettori, eppure essenziale per costruire infrastrutture, dare occupazione stabile e praticare un modello d'impresa etico.

 

La selezione più severa dell'intero ordinamento onorifico italiano

Ogni anno, in coincidenza con la Festa della Repubblica del 2 giugno, il Presidente della Repubblica conferisce un massimo di 25 onorificenze al Merito del Lavoro.

Si tratta di uno dei più antichi e prestigiosi riconoscimenti del nostro ordinamento: istituito nel 1901 da Vittorio Emanuele III, rappresenta l'apice del riconoscimento civile per imprenditori e imprenditrici che abbiano dedicato la propria vita al lavoro, all'etica d'impresa e al benessere collettivo.

 

Chi può diventare Cavaliere del Lavoro?

I requisiti sono tassativi e rigidamente verificati:

Condotta civile e sociale specchiata;

Almeno 20 anni di attività continuativa con autonoma responsabilità;

Adempimento impeccabile degli obblighi tributari, previdenziali e assistenziali;

Nessuna attività economica lesiva dell'interesse nazionale;

"Singolare benemerenza nazionale" dimostrata con contributi allo sviluppo economico e sociale del Paese.

 

Un processo di nomina articolato e trasparente

Il conferimento è regolato dalla legge 194 del 1986 e passa attraverso il lavoro del Consiglio dell’Ordine al Merito del Lavoro, presieduto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy.

Quest'organo è composto da 23 membri: 8 designati dalla Federazione dei Cavalieri del Lavoro, altri da Confindustria, Confcommercio, Confagricoltura, ABI, ANIA e vari Ministeri.

Dopo il vaglio del Ministro per lo Sviluppo Economico, solo i profili più meritevoli arrivano sulla scrivania del Presidente della Repubblica, che seleziona i nomi finali con un proprio decreto.

 

La cerimonia al Quirinale

La consegna delle insegne è un evento solenne: avviene ogni ottobre nella Sala dei Corazzieri del Quirinale, alla presenza delle massime autorità dello Stato e dei Cavalieri del Lavoro già insigniti.

 

Il valore della responsabilità sociale e della cultura d'impresa

Essere Cavaliere del Lavoro non è un traguardo simbolico.

Chi ne fa parte aderisce a un vero codice etico: promozione del merito, corrette relazioni industriali, welfare aziendale, impegno per il bene comune.

Una responsabilità individuale che si traduce anche in una forza collettiva: quella della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, organismo che favorisce il dialogo tra istituzioni, imprese e società civile.

 

Un messaggio che vale più di mille convegni

In un'epoca in cui il lavoro è spesso svilito o precarizzato, l'onorificenza di Cavaliere del Lavoro ribadisce che è ancora possibile coniugare profitto e responsabilità, crescita economica e sviluppo umano.

 

Ora c'è da confidare che questi imprenditori catanesi, al di là di fatturati e titoli, decidano una maggiore presenza civica sul territorio, che possano contribuire anche con l'impegno a sostegno di iniziative culturali e sociali al miglior benessere comune. Anche questo è fare impresa, anzi è la vera Impresa.

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