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Duello Schifani – Fondazione Dragotto: le inchieste, l'imbarazzo e il divorzio

23-06-2025 06:00

Giacomo Petralia

Cronaca, HOMEPAGE IN EVIDENZA,

Duello Schifani – Fondazione Dragotto: le inchieste, l'imbarazzo e il divorzio

Alcune inchieste stanno scuotendo i Palazzi della politicanza siciliana e alcuni tremori si sono già visti al concerto organizzato dalla Fondazione Dragotto.

Durante la domenica appena trascorsa, la notizia che ha più ingolosito svariate testate giornalistiche riguarda un vero e proprio divorzio, avvenuto nella serata di venerdì 20 giugno sugli spalti dello Stadio Renzo Barbera di Palermo, tra il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e il patron dell’azienda Sicily By Car, Tommaso Dragotto, nonché presidente dell’omonima Fondazione.

 

Ironia della sorte, la separazione tra il governatore e l’imprenditore si consuma con in sottofondo le note dei più grandi successi di Gigi D’Alessio, chiamato, insieme ad altri colleghi (ma più “friends” che semplici “colleghi”) ad incantare gli ospiti dello stadio palermitano; il concerto è un’iniziativa organizzata proprio dalla Fondazione Tommaso Dragotto, allo scopo di raccogliere fondi per la realizzazione di un poliambulatorio pediatrico, nei locali dell’ex Istituto Materno Infantile di Villa Belmonte.

 

Il punto di ebollizione scatta ad una critica lanciata dallo stesso re dell’autonoleggio, Dragotto, sul palco in cui prende vita l’evento: secondo l’imprenditore, infatti, fino al momento dell’ideazione dell’iniziativa in questione, le istituzioni si sono dimostrate piuttosto distanti dal tema.

 

A questo punto, Schifani, visibilmente infastidito, cambia addirittura posto e nega il saluto a Marcella Cannariato, moglie di Dragotto, vicepresidente della Fondazione e nominata di fresco nel consiglio di indirizzo del Teatro Massimo. Una nomina tanto fresca quanto già scomoda, giunta proprio dal Presidente della Regione.

 

L’effettiva replica al vetriolo non tarda affatto ad arrivare.

 

Con una nota ufficiale, pubblicata sabato 21 giugno, Palazzo d’Orleans tuona: “La Regione, pur stigmatizzando quanto avvenuto ieri sera, dal momento che nel corso dell’evento di beneficenza organizzato allo stadio di Palermo dalla Fondazione Dragotto per la raccolta fondi, non è stato fatto alcun riferimento all’iniziativa condivisa con la Regione e con il Policlinico, conferma il proprio impegno in virtù dell’alto valore sociale e sanitario del progetto e auspica, per il futuro, il pieno rispetto degli impegni assunti dalla Fondazione Dragotto.”

 

Il botta e risposta spinge quindi sull’acceleratore: “Sono piuttosto stupito di quanto apprendo tramite nota ufficiale, in quanto sul palco è stata chiaramente nominata la convenzione con l’Assessorato Regionale alla Sanità e con il Policlinico Paolo Giaccone, entrambi espressione di diretto riferimento della Regione Siciliana” - e Dragotto, rincarando la dose, scrive ancora - “Non ravvedo quindi alcuna dimenticanza da parte nostra [...] Forse sarebbe molto più opportuno per la prossima volta che il presidente Schifani stesse più attento e non lasciasse il concerto molto prima del suo termine.”

 

Di fronte a insinuazioni di questo tipo, Schifani invia un’altra nota e chiarisce altresì la sua posizione: “Durante l’evento di ieri sera allo stadio di Palermo non è stato in alcun modo menzionato il ruolo diretto della Regione Siciliana, né la convenzione sottoscritta. È un dato di fatto, non un’opinione [...] Sono rimasto fino alla fine, pur scegliendo di assistere allo spettacolo con discrezione, nelle retrovie, e non nei posti in prima fila. Le insinuazioni al riguardo sono fuori luogo e irrispettose.”

 

Ma la fine di quella che, fino a qualche tempo fa, appariva come una solida unione è minata dalle indagini che stanno attualmente scuotendo i Palazzi della politicanza siciliana e che, tra i più tremolanti, vedono personaggi come il Presidente dell’ARS e pupillo del partito Fratelli d’Italia, Gaetano Galvagno, e Marcella Cannariato.

 

Proprio lei, la moglie di Tommaso Dragotto, il re dell’autonoleggio.

 

Di tutto ciò, però, lasciamo la parola alle nostre pagine. E il parere a voi, che le leggerete nei prossimi giorni.

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