Santa Maria di Licodia dovrà attendere ancora parecchio per vedere conclusi i lavori di rigenerazione di quelle aree dismesse a contorno del tracciato ferroviario, da tempo in disuso, della Ferrovia Circumetnea: a stabilire ciò è il Municipio di Adrano.
Il comune adranita, infatti, è il soggetto attuatore – individuato nel contesto della Città Metropolitana di Catania – degli importanti interventi di recupero di diverse aree urbane interessate dall’ormai “fu” linea ferrata, grazie ai Piani Urbani Integrati (PUI); per tale ragione, questo comune aveva già ricevuto un finanziamento, in ottica PNRR, per un importo pari a ben 14 milioni di euro.
In effetti, le aree urbane in questione – che, oltre ad interessare Adrano e Santa Maria di Licodia, coinvolgono anche altri comuni dell’hinterland catanese, come Biancavilla, Paternò e Ragalna – scalciano al prospetto di una loro “reincarnazione”! Queste zone sarebbero pronte a diventare dei percorsi ciclopedonali o, in ogni caso, degli esempi di buona riqualificazione di territori che guardano ben volentieri alla mobilità sostenibile e, in generale, all’inclusività.
Purtroppo, però, questi tentativi di reincarnazione cercano di proseguire ormai da diversi anni, incespicando non poco.
Nel giugno 2021, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, sollecita un tavolo tecnico alla Prefettura di Catania, lamentando lungaggini burocratiche sull’intervento di recupero delle linee ferrate ancora di proprietà dell’FCE: in questa occasione, il primo cittadino auspica che il comune biancavillese possa presto essere titolare delle aree “il cui mancato utilizzo si traduce in una situazione di costante degrado.”
A questo punto, la Prefettura del capoluogo etneo concede 30 giorni alla Ferrovia Circumetnea, il tempo necessario per bonificare le aree oggetto degli interventi.
Poco meno di un anno dopo, a fine marzo 2022, i sindaci di Adrano, Biancavilla, S. Maria di Licodia, Paternò e Ragalna si incontrano nelle stanze del Municipio adranita, così da formalizzare il progetto collettivo di riqualificazione delle suddette aree urbane dismesse: qui, si lancia ufficialmente una richiesta precisa alle autorità competenti e, cioè, un finanziamento da 20 milioni di euro con fondi PNRR.
In particolare, grazie a questi interventi, Biancavilla potrà procedere con la realizzazione di un parcheggio scambiatore in zona “Casina”, potendo contare su 3 milioni e mezzo di euro in risorse economiche; invece, con poco più di 5 milioni, Paternò potrà provvedere alla rigenerazione dell’ex Velodromo Salinelle, impianto sportivo vittima di vandalismo e abbandono da tempi immemori; Ragalna, infine, potrà diventare un polo per il trasporto intermodale tra la stessa Paternò e Licodia.
Anche la precisione del cronoprogramma è ben decisa e plurale: l’avvio dei lavori è fissato per giugno 2023, mentre la conclusione dell’intero progetto è definita per settembre 2026.
Nel maggio del 2022, i cinque primi cittadini ricevono la lieta novella: certo, i loro comuni non riceveranno 20 milioni di euro, ma “solo” 14 milioni, per l’appunto.
In qualità di soggetto attuatore e quindi di “capofila”, la città di Adrano non potrebbe non esultare comunque: un traguardo niente male per un comune costretto ad adottare il piano di riequilibrio finanziario pluriennale già dal 2018 e che, perciò, non avrebbe potuto gestire spese del genere neanche per il proprio singolo territorio.
Lo scorso 30 maggio, però, la scure della proroga si abbatte sulle speranze di quei cittadini – specialmente quelli licodiesi, in questo caso – ansiosi di vedere finalmente riportate alla vita le zone dismesse, disseminate nel comprensorio: tramite la determina sindacale n°30, firmata dal primo cittadino adranita Fabio Mancuso, il termine della conclusione dei lavori è infatti posticipato al 31 dicembre 2026.


Ma se, per Adrano e per Biancavilla, l’effettivo avvio dei lavori comincia solo intorno alla metà di maggio 2025, pare esserci ancora una forte incertezza su Santa Maria di Licodia, su Ragalna e su quando l’ex Velodromo Salinelle di Paternò potrà ricominciare a splendere: nello stesso periodo, l’incertezza sulle tempistiche è talmente ampia da spingere il gruppo consiliare paternese di Fratelli d’Italia a presentare un’interrogazione all’indirizzo del sindaco Nino Naso.

Giustamente, a che scopo puntare ad una mobilità dolce, lenta, se ci pensa già la burocrazia?