
di Simona Scandura In ogni struttura sanitaria il paziente che viene visitato, medicato e dimesso lascia alla stessa un'infinità di rifiuti. Piastre, tamponi, garze piene di sangue o altro materiale che vengono raccolti in appositi contenitori per essere poi trasportati da ditte specializzate e smaltiti. Ma come vengono eliminati questi rifiuti speciali pericolosi in Sicilia? Dopo la denuncia fatta dal presidente di Confambiente Gaetano Monastra, sulla superficialità di coloro che dovrebbero vigilare sulla gestione dei rifiuti e dopo l'allarmante direttiva emanata dall'assessore alla Sanità Lucia Borsellino, con la quale invitava le direzioni sanitarie ad una scrupolosa vigilanza, emergono incresciosi dubbi sulla gestione dei rifiuti sanitari. Una nuova denuncia- diffida giunge quindi da parte del presidente di Confambiente che conferma un clima di incertezze, confusione, pressappochismo e superficialità nella gestione dei rifiuti sanitari che, oltre ad essere la più complessa, è anche una delle più pericolose. Il Presidente Monastra ha inviato una diffida ai vertici della direzione sanitaria dell'Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Papardo-Piemonte di Messina, chiedendo una verifica sulle inadempienze della ditta calabrese che si occupa dello smaltimento dei loro rifiuti sanitari. La ditta in questione è la Albano A&C che gestisce lo smaltimento dei rifiuti anche dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo e della struttura Ospedaliera di rilievo nazionale e di alta specializzazione Civico- Di Cristina- Benefratelli- di Palermo. Secondo Monastra, sarebbe stato utilizzato un escamotage, fuori legge, che riguarderebbe la sola sterilizzazione dei rifiuti sanitari, senza certezza sulla conclusione della filiera e l'effettiva distruzione del materiale, piuttosto che l'incerenimento previsto in impianti debitamente autorizzati e richiesti nel capitolato d'appalto, pena l'esclusione dalla gara. Il dubbio sarebbe oltre a quello legale, anche quello legato alla salute pubblica. Dove vanno a finire i rifiuti sterilizzati? Tra i rifiuti in questione, quelli semplicemente sterilizzati, ci sarebbero anche quelli con codice CER180103 ovvero come si legge nel catalogo europeo dei rifiuti: "scarti generali di origine umana (garze, tamponi, piastre ecc...) microrganismi, colture cellulari di origine umana. Oggetti da taglio contaminati da materiale di origine umana. Rifiuti di vetro e plastica contaminati da materiale di origine umana". Secondo Gaetano Monastra, la sterilizzazione effettuata dei rifiuti oltre ad essere in difformità rispetto al capitolato speciale d'appalto e oltre ad andare contro la direttiva dell '11 agosto del 2014, emanata dall'assessore Lucia Borsellino, altererebbe la par condicio competitorum tra gli altri concorrenti. Ma quello che maggiormente preoccupa è che la vicenda si pone in netto contrasto con la disciplina di tutela della salute pubblica. Nessuna certeza quindi sullo smaltimento dei rifiuti sanitari nelle tre strutture ospedaliere in questione. Sembra che la superficialità regni sovrana in un settore che dovrebbe più degli altri garantire trasparenza e scrupolosità. Il Presidente di Confambiente Monastra attende la verifica da parte delle strutture sanitarie nei confronti della ditta aggiudicataria, assicurando che si tratta solo dell'inizio di una serie di denunce volte a tutelare gli interessi legittimi degli associati a Confambiente ma soprattutto la salute pubblica, messa a rischio da procedure che rischiano di sacrificare alla speculazione l'interesse generale. VIDEOINTERVISTA http://youtu.be/1Ryj_bCPl7s