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Nessuna violenza sul piccolo Loris. Il Gip sulla madre: "Nega l'evidenza"

12-12-2014 18:14

redazione

Cronaca, omicidio, giunta scapagnini, prodotti contraffatti,

Nessuna violenza sul piccolo Loris. Il Gip sulla madre: "Nega l'evidenza"

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Il GIP di Ragusa ha convalidato il fermo e emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere



Veronica Panarello ha la tendenza a "negare anche l'evidenza. E una prova significativa di questo atteggiamento è un'immagine che la riprende alla guida della sua vettura dove è riconosciuta dal marito Davide Stival in una strada dove aveva detto di non essersi recata". Lo rileva il Gip di Ragusa, nelle conclusione dell'ordinanza con cui convalida il fermo della donna accusata di aver ucciso il figlio Loris.



I reati sono quelli di omicidio volontario aggravato in danno del proprio figlio Andrea Loris Stival e di occultamento del cadavere.



Gli elementi principali posti dall'accusa:


  • Il “pedinamento elettronico” effettuato dalle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private presenti sul territorio comunale di Santa Croce Camerina che ha attestato in modo obiettivo gli spostamenti di Veronica Panarello la tragica mattina del 29 novembre, con particolare riferimento al passaggio dell’autovettura a lei in uso in quel frangente, per ben due volte, in estrema prossimità al luogo di successivo rinvenimento del piccolo Loris, in un arco temporale compatibile sia con l’ora del decesso, come determinato in sede di consulenza medico legale, sia con l’azione di occultamento del corpo esanime.
  • L’assoluta inconciliabilità di tali obiettive risultanze con le dichiarazioni rese più volte dalla stessa innanzi alla Polizia Giudiziaria e ribadite anche in sede di interrogatorio da parte del Pubblico Ministero e del Giudice per le Indagini Preliminari.
  • La compatibilità del mezzo di produzione della morte, per dimensione e forma, con le fascette stringicavo presenti nell’abitazione della Panarello e dalla stessa consegnate, con implausibile giustificazione ed anomala tempistica, alle maestre di Loris.
  • Il fragile quadro psicologico della donna non disgiunto da un vissuto personale di profondo disagio nei rapporti con la famiglia d’origine quale possibile concausa della determinazione omicida.

L’esito degli esami istologici effettuati ha escluso qualsivoglia traccia anche labile, recente o risalente, di abuso sessuale.



***



E' "compatibile la ricostruzione dell'accusa" sull'omicidio fatta dai magistrati, scrive il GIP di Ragusa, Claudio Maggioni, nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere



Gli investigatori non hanno creduto alla versione della donna che ieri durante l’interrogatorio al quale è stata sottoposta nel carcere di piazza Lanza a Catania alla presenza del procuratore della repubblica di Ragusa Carmelo Petralia e del suo avvocato Francesco Villardita aveva confermato la sua versione dei fatti.



La reazione della donna alla notizia è stata sempre la stessa:“Non sono stata io, non ho ucciso io il mio bambino“.



Il padre si è chiuso nel suo dolore, così come tutta Santa Croce Camerina.


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