Progetto da 4,5 milioni di euro per la Spina Verde del viale Moncada. Non tutti sanno che esistono altre due "spine verdi" a Librino: devastate e totalmente sommerse dalla vegetazione. Colpa di un'Amministrazione attenta agli spot, ma totalmente assente nella gestione ordinaria Visto da lì il quartiere assume tutto un altro aspetto: i palazzoni scompaiono quasi alla vista e ci si ritrova immersi nel verde, a passeggiare in vialetti dei quali tutto si direbbe tranne che appartengano al quartiere di Librino. Vi raccontiamo per immagini il quartiere come lo aveva pensato Kenzo Tange, ma come non è mai diventato. Librino è attraversato una fitta rete di piccoli vialetti pedonali, fiancheggiati da piste ciclabili: collegano i complessi con le chiese e gli edifici scolastici. La linea rossa dell'immagine mostra il percorso principale, dal quale si diramano i collegamenti con i complessi abitativi e con gli edifici pubblici. Sono le famose "spine verdi", pensate dall'architetto Tange per rendere possibile il collegamento a piedi o in bicicletta tra le aree di Librino, soprattutto quelle servite solo dai grandi viali. Le spine verdi, tornano oggi alla ribalta: la notizia che da qualche mese è sulla bocca di Sindaco, assessori e consiglieri è che - finalmente - si realizzerà la Spina Verde al viale Moncada. La terza del quartiere, il tassello mancante. La delibera, che finalmente approva il progetto esecutivo, è del 23 dicembre 2014. Impegno di spesa: 4,5 milioni di euro. Ma quella del viale Moncada è solo l'ultima delle tre spine verdi previste: le altre due - Bummacaro e Castagnola - sono state già in parte realizzate: nell'immagine che abbiamo realizzato sono individuate dai cerchi verdi. Peccato, però, che della loro esistenza neanche gli abitanti del quartiere ne siano a conoscenza. Perché? Sono incomplete e degradate. Ad accompagnarci nel tour è Lorenzo Leone, presidente della VI Circoscrizione. Un appassionato del quartiere e un visionario: cerca di descriverci l'utilità e la bellezza dell'opera in sé: "I bambini e le mamme non dovrebbero avere bisogno di prendere l'auto per spostarsi, per raggiungere le scuole" ci racconta "perché questi vialetti collegano tutti i punti importanti". Al contempo, però, ci manifesta le sue difficoltà di presidente. Difficoltà che non nascono dalla vastità della circoscrizione o dalle problematiche di legalità del quartiere. O per lo meno, non dipendono solo da questi fattori. Passeggiamo per i vialetti e le piste ciclabili: la vegetazione ne ha preso possesso rendendoli quasi impraticabili. L'incuria e le intemperie hanno fatto il resto: mancano le grate delle acque reflue (mai posizionate), le mattonelle sono saltate in più punti rendendo impossibile percorrerle a piedi, figuriamoci in bici.
E non si gridi subito al vandalismo e all'inciviltà degli abitanti di Librino, perché qui - se la colpa è da imputare a qualcuno - il dito è da puntare solo ed esclusivamente verso l'Amministrazione Comunale.
"La comunicazione con l'amministrazione centrale è difficile" ci racconta. "Dalle nostre segnalazioni - continua - passano mesi prima di ottenere delle risposte e spesso queste risposte non si trasformano in atti concreti".
In alcuni punti è visibile come l'opera sia incompleta, come nel caso del sottopassaggio dalla zona del Castagnola (delle tre la più completa e utilizzabile) e quella del viale Bummacaro. Giunti al viale Moncada la spina verde si perde nella vegetazione: da qui partirà il nuovo progetto. La domanda è: ha senso un progetto da 4,5 milioni di euro senza il completamento e la messa in sicurezza delle altre due spine verdi?
"Qualcuno, in alcuni tratti, li usa questi passaggi" continua Leone "ma la sera sono inavvicinabili: manca del tutto l'illuminazione".