Su La Repubblica oggi in edicola Emanuele Lauria fa un lungo e dettagliato reportage su quanto sta avvenendo in occasione del rinnovo delle Camere di Commercio in Sicilia ed espressamente scrive di “veleni sul voto”. Scrive il giornalista di Repubblica che “Il giallo degli iscritti fantasma anima l’elezione delle nuove Camere di commercio. Nuove e rafforzate, perché la riforma nazionale le ha trasformate in organismi extra-provinciali e, di conseguenza, in ancor più rilevanti centri di potere. La corsa alla guida di queste macro- strutture si è già trasformata in una battaglia senza esclusione di colpi.” Nel corpo dell’articolo si da anche notizia di una indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Catania. Già qualche settimana addietro avevamo dato notizia di presunte anomalie nella condotta del commissario straordinario Alfio Pagliaro, mentre ora viene fuori che ci sarebbero due associazioni che, pur tradizionalmente non presenti nelle province di Catania, Siracusa e Ragusa, tuttavia avrebbero fatto registrare un singolare boom di iscritti. Si tratta di Euromed e Fapi, le quali avrebbero iscritto nell’area di competenza della nuova Camera di Commercio centinaia di ditte, assolutamente incredibile come dato rispetto ai dati nazionali. Sembrerebbe, poi, che oltre la metà delle ditte iscritte ad Euromed risultino anche negli elenchi di FAPI (la fonte è sempre La Repubblica), il che non è ovviamente consentito. E, dunque, cosa ha fatto e qual è il ruolo di chi avrebbe dovuto fare i controlli? Com’è possibile che a Catania spuntino centinaia di ditte – in una fase storica peraltro di crisi acclarata – e che non esistevano prima? E’ possibile che qualcuno abbia attinto ad elenchi di altre associazioni, all’insaputa degli imprenditori e commercianti interessati? A quest’ultima domanda sembra doversi dare risposta affermativa se è vero che alcuni imprenditori, appreso della loro presenza negli elenchi, abbiano provveduto a denunciare la loro totale estraneità dichiarandosi completamente ignari. Sembra, insomma, che la conquista della Camera di Commercio di Catania, risultando fondamentale per conservare la presenza poi in altri enti di livello regionale, abbia acceso un faro su cosa succede in uno dei gangli vitali della economia siciliana. D’altra parte, il nostro giornale ha sempre sottolineato come in questa nostra terra vi siano classi dirigenti – e non solo quella politica – per troppi anni abituate ad una impunità totale. Queste classi dirigenti stanno forse giocando una partita vitale per la loro sopravvivenza, ma intanto c’è una magistratura ed una polizia giudiziaria, così come dirigenti del mondo dell’impresa e del commercio, onesti che anche in quell’ambiente lavorano per rispristinare la legge.