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65 braccianti agricoli fantasma, nel messinese truffa all'Inps da 300 mila euro

07-05-2016 05:14

redazione

Cronaca, guardia di finanza, Turi Guglielmino, Messina, barriera, rito della luce, tabacchi,

65 braccianti agricoli fantasma, nel messinese truffa all'Inps da 300 mila euro

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Denunciati il titolare di un’azienda agricola di Tortorici e i lavoratori che a partire dal 2008 hanno raggirato l'ente previdenziale ottenendo la liquidazione di somme relative a indennità di disoccupazione, malattia, maternità e assegni familiari



I militari della Tenenza della Guardia di finanza di Capo d’Orlando, coordinati dalla Procura della Repubblica di Messina  hanno denunciato per truffa ai danni dell'Inps il titolare di un’impresa di Tortorici operante nel settore agricolo e i relativi lavoratori dipendenti “fantasma”, i quali avevano indebitamente percepito prestazioni previdenziali e assistenziali, erogate in assenza dei requisiti previsti dalle normative vigenti in materia.



I finanzieri,  dopo un'apposita segnalazione dalla direzione provinciale di Messina dell’Inps, hanno accertato, dopo alcuni mesi d’indagine, che l’azienda agricola, a partire dal 2008, aveva raggirato l'ente previdenziale presentando documentazione falsa e attestazioni non veritiere, ottenendo la liquidazione di somme relative a indennità di disoccupazione, malattia, maternità e assegni familiari, per un importo superiore a trecentomila euro.



Dalle indagini è emerso, in particolare, che il titolare della ditta aveva dichiarato il pascolo di animali che in realtà non possedeva, al solo fine di far risultare l’esistenza di giornate-lavoro mai prestate da soggetti compiacenti, con l’obiettivo di beneficiare delle previste erogazioni. I braccianti venivano assunti e licenziati nello stesso anno, requisito minimo per poter percepire diversi contributi previdenziali, tra cui le indennità di disoccupazione.



I controlli delle Fiamme Gialle hanno permesso di scoprire in tutto sessantacinque rapporti di lavoro simulati, per un totale di oltre undicimila giornate lavorative fittizie. Il titolare dell’azienda e i falsi braccianti agricoli sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e falsità ideologica commessa da privati in atto pubblico, finalizzati all’indebita percezione di erogazioni pubbliche. 


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