Scade oggi, 22 novembre, il termine assegnato dalla SEUS ai propri dipendenti che ricoprono ruoli di vertice in organizzazioni concorrenti come la Croce Rossa, la Misericordia ed altre onlus private. E scoppia il putiferio. E' stata violentissima la levata di scudi da parte delle associazioni che si sono viste colpite dal provvedimento del presidente della Seus-118 Montalbano, che ha rilevato l'evidente concorrenza che alcune associazioni private svolgono nello stesso ambito di azione della Seus stessa, in particolare quello dei trasporti sanitari. La Croce Rossa e La Misericordia hanno reagito con una lettera aperta rivolta al presidente della regione Crocetta, invocando il sacro valore del volontariato mentre il presidente di SEUS Montalbano ha subito chiarito che l'incompatibilità riguarda non i semplici volontari, ma solo quanti in queste organizzazioni ricoprono ruoli di gestione. Montalbano infatti ha spiegato che “la nota è molto chiara e non riguarda i volontari a titolo gratuito. Altra cosa è chi riveste cariche di vertice che vanno in diretta concorrenza con i servizi che può svolgere anche la Seus, attività che sono vietate dalla legge sulle incompatibilità”. Il caso più eclatante riguarda addirittura il presidente della Croce Rossa siciliana, Luigi Corsaro, dipendente della Seus con mansioni di autista soccorritore. Il presidente di SEUS rileva, cosa a non tutti nota, che la Croce Rossa non è più ente pubblico almeno dall'inizio del 2015 e quindi interviene nei rapporti con la pubblica amministrazione come un qualsiasi privato, per quanto onlus, ed in quanto tale gestisce alcuni servizi in chiara concorrenza con SEUS quali il trasporto d'emergenza con autoambulanze ed il servizio di trasporto organi svolto in convenzione con il Centro Regionale Trapianti. La lettera inviata ai propri dipendenti da SEUS dava tempo agli interessati sino al 22 di novembre per rimuovere le cause di incompatibilità a pena di incorrere in sanzioni disciplinari che, in casi come questo, trattandosi di diretta concorrenza di interessi, andrebbero a risolversi nel licenziamento. Per quanto risulta a Sudpress diversi dirigenti delle varie associazioni hanno già rimesso i loro mandati di vertice di comitati territoriali, dichiarando così la propria preferenza di mantenere il rapporto di dipendenza a tempo indeterminato con la società regionale. I tentativi di risolvere la questione alla "siciliana", come purtroppo capita spesso, si sono subito spostati sul piano politico, avendo i rappresentanti delle associazioni private ottenuto una convocazione urgente da parte della sesta commissione Sanità dell'ARS, in cui ogni singolo deputato proverà provare ad ergersi a "paladino" di qualcuno, anche a costo di istigare comportamenti contra legem. Infatti, adesso, una volta posta la questione in termini così netti e chiari sarà davvero difficile fare finta di niente e proseguire col solito andazzo. Il rischio che si corre è di trasformare, come sostiene il presidente di SEUS, il necessario rispetto della legge sulle incompatibilità in nuovi ed impuniti abusi, con all'ombra interessi ed affidamenti milionari.