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Viale Mario Rapisardi, nuova "discarica" di Catania

28-02-2017 04:30

Barbara Corbellini

catania, rifiuti, emergenza rifiuti, finanziere, maresciallo salvo mirarchi,

Viale Mario Rapisardi, nuova "discarica" di Catania

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Aiuole trasformate in cassonetti, micro discariche costellano distributori di benzina abbandonati, tavole di legno e reti arrugginite lungo il marciapiede: il nostro "viaggio" in viale Mario Rapisardi, terra di nessuno tra rifiuti e degrado 



E' una delle arterie più importanti della città, via di congiunzione tra i popolosi quartieri di Cibali e Nesima, ormai si trova di tutto da diversi mesi e questa zona di periferia sembra essere diventata la discarica della città, tra rifiuti abbandonati di diverso genere, quasi invisibili. Purtroppo l'abitudine alla loro presenza li ha trasformati in normalità.



Partendo dalla parte alta del viale, scendendo verso il centro, si notano le cose più bizzarre: molto prima della chiesa della Sacra Famiglia un distributore di benzina completamente abbandonato da diversi mesi, versa in uno stato di degrado inimmaginabile, tra montagne di rifiuti.



Un’area aperta e abbandonata a se stessa alla portata di tutti al punto tale che ormai chiunque si sente legittimato a buttarci di tutto: da cassette di legno a sacchetti di immondizia, fusti di detersivi, lampadine rotte, gommapiuma, bottiglie di birra, carta, cartone, assi di legno e rifiuti organici, insomma una vera  e propria micro discarica.



Di quello che una volta era l’auto lavaggio, ciò che resta oggi è uno scheletro di ferraglia deteriorata piena di spazzatura.


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Continuando a passeggiare per il noto viale catanese ci imbattiamo in 


cassette di plastica abbandonate al centro dei marciapiedi, ante di legno, forse appartenenti a qualche mobile

, e immondizia di vario tipo, non differenziata, accatastata a formare dei piccoli mucchi sui marciapiedi in prossimità dei cassonetti.


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E non finisce qui: cosa molto curiosa e anomala è la presenza di


grandi tavole di legno abbandonate nelle aiuole o ancora reti arrugginite, forse di letti,

anche se comprendere che oggetti fossero originariamente è cosa molto complicata dato lo stato di avanzato deterioramento. Insomma ce n'è per tutti i gusti.


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Da notare però che circa a metà del viale Mario Rapisardi troviamo i


cassonetti della differenziata ben visibili per plastica, carta e vetro, inutilizzati.

Che vengano scambiati per qualche arredo urbano?


Un bidone della spazzatura con la parte interna totalmente rimossa, senza cestino, con solo lo scheletro, viene utilizzato lo stesso per buttare rifiuti, ben visibili ai passanti.


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Ciliegina sulla torta sono


le aiuole con gli alberi, tristemente utilizzate come "bidoni" della spazzatura:

così a soffocare i poveri fusti ci sono svariate buste di plastica, carta di tutti i tipi, stracci, cassette di legno e ovviamente le immancabili bottiglie di birra!


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Il tutto sotto gli occhi ormai abituati dei passanti e degli abitanti della zona, nessun controllo e nessuna pulizia, la situazione è la stessa da diversi mesi, se non da più tempo.


Che le periferie siano ormai aree della città di serie B? In questo caos il viale Mario Rapisardi è 


terra di nessuno, senza controllo, pulizia e civiltà.

Il quadro è dunque allarmante. E purtroppo è la prova di quanto ancora ce ne sia di strada da fare per diffondere senso civico, una certa cultura dell’ambiente e una corretta differenziazione dei rifiuti.


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