Ancora una volta abbiamo seriamente temuto di essere su "Scherzi a parte", ma stavolta c'è il Tar di mezzo ed è una cosa seria. La sede dell'Autorità Portuale della Sicilia orientale non sarà a Catania ma ad Augusta. Questa la notizia innanzitutto. Ma c'è un particolare: stando all'ordinanza del Tar di ieri che ha messo la parola fine alla querelle tra le due città, Catania non è mai stata sede del nuovo organismo. Si scopre, infatti, che il Ministro Delrio non ha mai fatto pubblicare il decreto emesso a gennaio che "incoronava"(si fa per dire) Catania, decreto che quindi non esiste. Un altro pasticcio all'italiana in salsa siciliana. Ve lo raccontiamo, come un'altra delle storie di ordinaria propaganda su cui per tre mesi si sono sprecate le parole. AGGIORNAMENTO: I COMMENTI DI STEFANIA PRESTIGIACOMO E VINCENZO VINCIULLO E LA REPLICA DI ALESSANDRO PORTO In realtà la Città di Catania è stata ancora una volta fatta "contenta e gabbata", come chiarisce il Tribunale Amministrativo Regionale che ha emesso un'ordinanza con la quale ha definitivamente messo fine alla querelle che dura ormai da tre mesi, su dove dovrebbe avere sede l'Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale: è Augusta la sede e non Catania. Facciamo un passo indietro. A gennaio scorso, accogliendo un'istanza del Presidente della Regione, il Ministro Graziano Delrio firma un decreto con il quale stabilisce che tale sede dovrà andare a Catania, almeno per un periodo di due anni, "dalla data in vigore del provvedimento". Ed ecco che, come sempre, partono i comunicati, squillano le trombe, il sindaco Bianco irrefrenabile quando c'è da cantare vittoria, come al solito si lascia andare a dichiarazioni roboanti: "Apprendo con soddisfazione che Catania sarà per i prossimi due anni la sede dell'Autorità di Sistema Portuale. Un ulteriore, importante riconoscimento per la nostra città -affermava giulivo- grazie alla credibilità che in questi anni ha conquistato a livello nazionale e internazionale. Il porto di Catania cresce, una crescita che punta anche sulla piena sinergia con quello di Augusta, entrambi punti strategici per lo sviluppo economico del Distretto del Sud Est, il più produttivo e attivo dell'intera Sicilia". "Insomma - concludeva Enzo Bianco - la nascita dell'Autorità di sistema permette di sviluppare ancora di più ed esaltare le potenzialità dei nostri porti". In realtà il Ministro con la mano destra firmava il decreto e con la sinistra lo infilava in un cassetto per farlo morire. Anche perché ai siracusani, il decreto non va giù e così si parte con un megaricorso al Tar promosso dalla potente "Associazione Assoporto Augusta" ma al quale partecipano "ad adiuvandum" anche i comuni di Augusta, Melilli e Priolo Gargallo, tutti convinti di dover condurre una battaglia a colpi di carta bollata contro il Ministero delle Infrastrutture, la Presidenza della Regione, l'Assessorato Regionale Infrastrutture e Mobilità e l'Autorità Portuale di Catania. Ricorso assolutamente inutile. E qui sta il pasticcio. Il decreto non è mai stato pubblicato e dunque non esiste! Incredibile! Lo scrive lo stesso Tar: "Considerato che non è stato dimostrato che l’avversato provvedimento abbia iniziato a produrre i suoi effetti, atteso che non risulta che il decreto impugnato sia stato pubblicato o in qualsiasi modo reso conoscibile all’esterno...". Insomma a Catania tutti, sindaco in testa, inutilmente felici e gabbati per tre lunghi mesi per un decreto inesistente: "Ritenuto che non sussistono, pertanto, i presupposti per la concessione dell’invocata tutela cautelare..... la Sicilia sezione staccata di Catania (Sezione Terza) respinge l’istanza di misure cautelari". Tanto rumore per nulla, Catania anche stavolta ha perso! AGGIORNAMENTO "L’ordinanza del Tar, nel respingere il ricorso di Assoporto -afferma l'ex Ministro Stefania Prestigiacomo- ha sottolineato la mancanza dei presupposti giuridici per trasferire la sede della autorità portuale da Augusta a Catania che non è nemmeno un hub portuale europeo. Mentre attendiamo la nuova verità dal ministero e la conferma del ritiro di un pessimo decreto, rivolgiamo auguri di buon lavoro al neo-presidente dell’Autorità Portuale di Augusta-Catania Andrea Annunziata. Avrà molto da lavorare e siamo convinti che opererà al meglio”. “Da sempre ho sostenuto che un atto per produrre effetti giuridici deve essere reso noto a tutti pubblicandolo sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana o della Regione Siciliana -sottolinea il presidente della Commissione Bilancio all'Ars Vincenzo Vinciullo- cosa che, nel nostro caso, non è mai avvenuta. A nessuno è consentito di applicare norme sconosciute ovvero, come in questo caso, conosciute solo attraverso le segreterie dei Ministeri o peggio ancora dagli uffici stampa dello stesso o dei partiti politici. Ora si applichi la sentenza come hanno deciso i Giudici”. Il consigliere comunale Alessandro Porto, del gruppo "con Bianco per Catania" ha inviato una replica al nostro articolo affermando che "il decreto, in cui si legge che "La sede dell'Autorità di sistema portuale del Mar di Sicilia orientale è individuata nel porto di Catania" è regolarmente pubblicato sul sito del Ministero e dunque perfettamente valido". In realtà, come da noi scritto nell'articolo, il decreto sarà anche vero ma, come confermato nell'ordinanza del Tar di ieri, "non risulta sia stato pubblicato" (e non crediamo certo si sia riferito al sito del Ministero, sic!) e quindi non esiste! Perché il consigliere Porto, noto giurista, non indica gli estremi della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, indispensabile affinché il provvedimento esista nell'ordinamento giuridico? Forse perché non c'è. Appunto!