E alla fine sciopero fu! Inevitabile. I sindacati dei lavoratori dell'Amt, in particolare Fast Confsal e Faisa Cisal, dichiarano guerra ai vertici e al Comune nel modo più fragoroso possibile: interrompendo il servizio con relativo sit in di protesta contro il sindaco e una leadership aziendale cieca e con le mani legate. Intanto da Palazzo degli Elefanti la promessa: incontro con i dipendenti la prossima settimana. Se non arriveranno risposte sarà sciopero ad oltranza Il raduno è fissato per le 12:00 in via Sant'Euplio, di fronte alla sede della partecipata. Ad aderire quasi tutti i lavoratori dell'Amt, che dalle 12 alle 16 sospendono le proprie attività per dare un segnale forte all'intera città con un sit in di protesta nelle prime due ore. E Catania cade in ginocchio: le varie fermate brulicano di cittadini indispettiti mentre la metropolitana viene presa d'assalto. Solo in pochi hanno deciso di astenersi e proseguire regolarmente il lavoro. Ma l'inizio di tutti i mali, neanche a dirlo, è rappresentato dal Comune e dall'Amministrazione Bianco, assente e incapace di rispondere positivamente alla richiesta di aiuto di autisti e operai insoddisfatti. Si parla di un dialogo con la Regione, con l'obiettivo di recuperare i crediti vantati per tappare i buchi. Provvedimenti comunali improvvisati, nessuna capacità di proporre progetti lungimiranti e solidi. Tanti debiti per l'Amt, parliamo almeno di 63 milioni di euro. "Si tira avanti la carretta, senza alcuna certezza, senza rassicurazioni -affermano Aldo Moschella della Faisa Cisal e Giuseppe Cottone della Fast Confsal-. Inoltre, nei giorni scorsi, alcuni cittadini, inviperiti, hanno dato vita ad una serie di inutili ed incivili rappresaglie contro gli incolpevoli autisti di turno, gesto inaccettabile che però fa da cartina di tornasole della drammatica situazione che stiamo vivendo. Da contraltare un presidente e un cda dell'azienda totalmente ciechi e assenti, nascosti dietro a non si sa cosa...". Ci si aspettava un segnale più forte da parte dei vertici aziendali, ma intanto a gran voce i manifestanti chiedono un ricambio immediato e il versamento dei capitali dovuti.
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