Continua il "disastro Amt". Ancora una volta lavoratori e sindacati autonomi Fast Confsal e Faisa Cisal si sono riuniti per manifestare il disagio della loro condizione. "Abbiamo un management aziendale azzerato. Non sappiamo con chi trattare", sostiene nel corso del sit-in Giuseppe Cottone della Fast Confsal Gli operatori dell’azienda al collasso, insieme ai sindacalisti di Fast Confsal e Faisa Cisal, hanno più volte espresso il loro disagio e denunciato la grave situazione di precarietà che sono costretti a vivere ormai da tempo. La crisi economico-finanziaria, le vetture insufficienti e in stato di abbandono, l'accordo siglato tra Triplice, Ugl e vertici dell'azienda sulla modifica di alcuni punti dell’ordine di servizio n° 38 e le successive perplessità manifestate dai sindacati autonomi Fast Confsal e Faisa Cisal sono alcune delle novità che hanno colpito la società partecipata del Comune di Catania. Per abrogare l’accordo, definito “illegittimo” da Confsal e Cisal, i sindacati autonomi hanno chiesto l’indizione di un referendum.
E' bastato questo, sostengono i promotori della raccolta firme tra i lavoratori per richiedere referendum abrogativo, per far rigettare l'ipotesi d'accordo. Ma i problemi non terminano qui. Romualdo Moschella e Giovanni Lo Schiavo, rispettivamente segretari di Faisa Cisal e Fast Confsal, sono consapevoli che le difficoltà dell’Amt sono sempre le stesse. Recentemente, infatti, hanno sottolineato come il sindaco Bianco dovrebbe dare risposte concrete ed immediate e "mettere a capo dell’azienda, presidente e direttore Generale, persone qualificate, di alto profilo morale e nel contempo, deve dare loro i mezzi e quindi, le risorse economiche necessarie per poter gestire al meglio la Partecipata". I motivi dello sciopero (dalle 10 alle 16 e dalle 20 a fine turno) e del sit-in di questa mattina davanti la sede dell'azienda in via Sant’Euplio sono sempre gli stessi. Le condizioni economico-finanziarie, i disservizi giornalieri con la riduzione dei mezzi in strada dopo l’entrata in vigore dell’inizio scolastico, i continui guasti, il mancato confronto sull’organizzazione del lavoro con particolare riferimento alla flessibilità sull’orario di lavoro, le trattenute da parte dell’azienda di quote e i mancati versamenti al Fondo di previdenza complementare “PRIAMO”, “TFR” e contributi “INPS. "ll Socio Unico- sostengono le sigle autonome- non è in condizione di rassicurare e dirimere le nostre preoccupazioni che trovano conferma nella crisi allarmante di liquidità di cui soffre la Partecipata del Comune. Non ci sono certezze sull’ approvvigionamento dei ricambi dei bus- continuano- motivo per cui si verifica spesso il malfunzionamento di parecchie vetture, la cui mancanza non fa altro che peggiorare la già precaria condizione del parco mezzi in circolazione a scapito degli studenti e dei lavoratori pendolari."
"Ancora oggi non abbiamo alcuna certezza. L'amministrazione impone paletti ma non spiega come e quando restituirà i quasi 50 milioni che deve alla società- dice Giuseppe Cottone, segretario Fast Confsal e dipendente Amt. "I lavorati- continua- hanno dimostrato di essere consapevoli della grave situazione dell'azienda e hanno contribuito con la raccolta di 400 firme ad annullare l'ennesimo torto che stavano per subire."