Il sindaco di Nicolosi, Nino Borzì, ed i titolari della pizzeria "Santa Rita Garden", hanno incontrato i ragazzi disabili con i quali erano stati protagonisti di uno spiacevole episodio la scorsa settimana nella stessa pizzeria. L'incontro chiarificatore è avvenuto nella sede di Viagrande del Centro di riabilitazione per disabili del Consorzio Siciliano di Riabilitazione -Aias Un "episodio spiacevole per i nostri ragazzi", quello accaduto la settimana scorsa nel locale di Nicolosi, per colpa a quanto sembra di un'incomprensione tra l'accompagnatore del gruppo ed il titolare della pizzeria Mario Signorelli. Così gli operatori del Csr-Aias hanno definito la presunta "cacciata" dalla pizzeria dei ragazzi sulla sedia a rotelle. La vicenda era esplosa in modo forte, tanto da spingere il Codacons a chiedere la verità sui fatti con un esposto in Procura. Durante due riunioni separate, il sindaco ed i titolari della pizzeria hanno parlato con il Presidente del Csr Sergio Lo Trovato, il direttore generale Francesco Lo Trovato, i terapisti, le assistenti sociali e tutti i disabili assistiti dal Csr-Aias di Viagrande. Nino Borzì, accompagnato dal primo cittadino di Viagrande Franco Leonardi, si è scusato a nome della cittadinanza per quanto accaduto: "La città di Nicolosi -ha affermato- è da sempre ospitale con tutti e i ristoratori faranno sicuramente tesoro di quanto successo". A seguito della celebrazione della messa pasquale, officiata alla presenza di tutti gli assistiti, dei familiari e degli operatori del Csr, il titolare della pizzeria di Nicolosi Mario Signorelli, accompagnato da moglie e figlia, è intervenuto per "chiedere scusa" e spiegare che non era nelle sue intenzioni offenderli in alcun modo. "Abbiamo ritenuto necessario divulgare l'episodio che ha visto protagonisti i nostri ragazzi, ma non abbiamo mai voluto che qualcuno diventasse il capro espiatorio di vicende che purtroppo ancora oggi si verificano" ha precisato il Presidente del Csr, Sergio Lo Trovato. "Siamo veramente dispiaciuti per quanto accaduto, sia per i nostri ragazzi che la sera escono per divertirsi e passare delle ore spensierate ma anche perché, pur nella gravità dell'evento, siamo convinti che sia stata superata la giusta dimensione della vicenda: una cosa è la denuncia sociale di un diritto negato, altra cosa sono l'odio e la violenza dei commenti, che anche noi abbiamo letto e ascoltato – ha concluso Lo Trovato – I nostri ragazzi hanno accettato le scuse e l'invito rivolto loro dai signori Signorelli a tornare nella loro pizzeria".