Clima rovente nel settore rifiuti a Catania. In particolare nel servizio di "riparazione, manutenzione, lavaggio ed ingrassaggio di automezzi e motoveicoli adibiti alla Nettezza Urbana" dove tra cessione di ramo aziendale, contributi non versati, fatture liquidate dal Comune e mancanza di documenti, pare si sia creato un tale caos dal quale adesso risulta difficile uscire. E intanto i lavoratori, smarriti, hanno presentato, tramite il sindacato, denunce alla Procura della Repubblica. Ecco i fatti Il 20 febbraio del 2017, con un provvedimento del direttore dell'Ecologia e Ambiente, Leonardo Musumeci, il Comune liquida ben 4 fatture alla ditta "Sicilcar Elettrauto snc" per un importo di € 383.714,36, quale corrispettivo del lavoro svolto per il trimestre dal 12 ottobre al 31 dicembre 2016 oltre ad un piccolo acquisto di pezzi di ricambio di circa 2mila euro. Si tratta sostanzialmente del canone che il Comune corrisponde alla ditta per i lavori di manutenzione, lavaggio e riparazione dei mezzi della Nettezza Urbana, compreso i cassonetti. La Sicilcar in particolare, era subentrata alla "Officine Meccaniche srl" che svolgeva il servizio in regime di prorogatio dal 2013. Nel 2015 la "Officine" aveva comunicato di non poter più far fronte all'appalto e quindi di voler cedere il ramo d'azienda. Cosa che avvenne, con tanto di atto notarile, nell'ottobre del 2016. Un cambio che pare venne accolto con favore dai lavoratori. Anche perché, nell'anno precedente, precisamente dal settembre del 2015, la Officine Meccaniche non era stata più in grado di pagare né contributi né stipendi ai dipendenti. E così era dovuto intervenire in "prima persona" il Comune che si era sostituito in toto all'azienda nella corresponsione sia dei contributi sia degli emolumenti fino all'ottobre dello scorso anno. Nonostante ciò, pare che a sua volta il Comune arrancasse di mese in mese così che, al netto degli oneri previdenziali, i soldi non potessero bastare e che i lavoratori, da qualche tempo, fossero costretti ad accontentarsi di acconti sugli onorari. Subentrata la Sicilcar  ad ottobre 2016, sembrava che tutto fosse finalmente apposto. E invece agli inizi di quest'anno si venne a scoprire, sembra a seguito di un incidente accaduto ad un operaio, che i contributi obbligatori all'Inps e all'Inail, l'istituto di previdenza e quello per gli infortuni sul lavoro, non fossero stati versati, e quindi come per tali enti la posizione dei 38 lavoratori risultasse scoperta per l'ultimo trimestre del 2016. Ma il Comune aveva già pagato i servizi resi dalla Sicilcar che avrebbe dovuto versare i contributi assicurativi. Ora, per verificare la regolarità della posizione aziendale rispetto ai versamenti obbligatori, di norma esiste un documento chiamato DURC (il documento unico di regolarità contributiva) che dal 2009 la stazione appaltante, in questo caso il Comune, prima di liquidare qualsiasi fattura deve avere in mano chiedendolo direttamente agli istituti titolari delle posizioni previdenziali e infortunistiche (Inps e Inail appunto). Il Durc ha validità  tre mesi a partire dalla data di emissione. Dal provvedimento datato 20 febbraio di cui parlavamo in apertura, risulta che il Durc a cui il Comune ha fatto riferimento per la liquidazione dei canoni mensili di ottobre, novembre e dicembre 2016, sia datato 23 dicembre dello stesso anno e quindi a quella data  anche il versamento dei contributi da parte della Sicilcar avrebbe dovuto essere in regola, altrimenti il Comune come avrebbe potuto corrispondere i quasi 400mila euro? Ma se è stato accertato che i contributi non sono stati versati, dove sono finiti? Gli stipendi nel frattempo sono stati corrisposti, almeno quelli. "Una situazione molto ingarbugliata -ammette Matteo Spampinato, segretario provinciale della Uilm- per la quale abbiamo più volte presentato esposti alla Procura della Repubblica ma anche all'Ispettorato del Lavoro e persino al Comune. La cessione del ramo d'azienda è un puro passaggio di proprietà senza licenziamenti dei dipendenti. Nonostante questo non si capisce ancora chi pagherà le spettanze, liquidazioni, ferie, contributi. Il direttore dell'Ecologia del Comune Musumeci ci ha chiesto qualche giorno per cercare una soluzione, a noi non interessa chi pagherà le spettanze, l'importante è che i lavoratori siano in perfetta regola". Non solo. Un altro aspetto diciamo poco chiaro risulterebbe dal pagamento che il Comune ha corrisposto successivamente sempre alla Sicilicar. Ciò avviene con il provvedimento del 10 aprile, per un importo di oltre 313 milioni di euro relativi ai canoni dei mesi di gennaio e febbraio. Anche qui, nel provvedimento dirigenziale di liquidazione, si fa riferimento al DURC di dicembre 2016. Ma tale DURC sarebbe scaduto a fine marzo e quindi non sarebbe stato più valido! Una "matassa" come direbbero Ficarra e Picone, tutta da sciogliere insomma, mentre i lavoratori, preoccupati, attendono di capirne e saperne di più.