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Elipista di Taormina: è guerra sulla sua permanenza ma il Comune non cede

13-10-2017 09:35

Barbara Corbellini

Cronaca, Inchieste, boss vittoria, Catania-lecce, Fabio Nicosia, annuncio, strascico, pronto soccorso Policlinico,

Elipista di Taormina: è guerra sulla sua permanenza ma il Comune non cede

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Ancora riflettori puntati sull'elipista realizzata accanto alla piscina comunale per volontà del Comune in occasione del G7 di Taormina dello scorso maggio. La Sovrintendenza dei Beni Culturali, avrebbe concesso 60 giorni di tempo all’Amministrazione Comunale e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per rimuovere la struttura, che secondo l'ente sarebbe abusiva. La nota pare sia stata trasmessa anche alla Procura della Repubblica di Messina e alla Prefettura. Intanto continua il braccio di ferro tra l’Amministrazione Comunale e l’ente gestore della piscina, il CVSM, Corpo Volontario del Soccorso in Mare che afferma di avere un contratto di gestione che scade tra 9 anni e in base a questo vuole procedere con il pignoramento dei locali 



Dalle dichiarazioni di Alessandro Gaglio, portavoce del CVSM, emerge che il Comune non avrebbe rispettato l’autorizzazione provvisoria della Soprintendenza dei Beni Culturali, mantenendo fino ad oggi l’elipista in Contrada Bongiovanni.



“Le Belle Arti sostengono che la struttura non sia idonea nell'area dove è stata realizzata per via della vicinanza con il Teatro Antico di Taormina, patrimonio dell’UNESCO –dichiara Gaglio-. Le vibrazioni provocate dall’atterraggio degli elicotteri potrebbero causare dei danni. L’elipista non sarebbe conforme allo strumento urbanistico ed anche priva di autorizzazione paesaggistica”.



La Sovrintendenza, in base anche a quanto sostenuto da un servizio andato in onda nel telegioranale regionale di Rai3, avrebbe dato un parere negativo alla struttura per l'atterraggio degli elicotteri.



Nei giorni scorsi a Palermo è stata convocata la riunione del CUR,  Consiglio Regionale Urbanistica chiamato a valutare se approvare o meno la variante urbanistica, richiesta dal Comune di Taormina, che potrebbe sancire la permanenza definitiva dell’opera, in caso di parere positivo. Il CUR, spiega a Sudpress il sindaco di Taormina, Eligio Giardina, si dovrà pronunciare entro il 12 novembre. L’atto fa riferimento alla delibera comunale dello scorso febbraio con la quale l’assemblea cittadina diede il via libera alla variante sulla destinazione d’uso dell’area, facendo diventare l’opera permanente.



In tutta questa situazione la piscina di Taormina è stata eliminata dalle gare regionali, nazionali e internazionali. “E’ da gennaio che siamo chiusi perchè il Comune ci ha tagliato l'acqua, vuole anche la piscina e nessuno ci ha rimborsato per tutti i danni subiti in questi mesi –dichiara il CVSM attraverso Gaglio-. Ci è arrivata una lettera della Federazione Italiana Nuoto per comunicarci l’esclusione da tutti i circuiti sportivi e per noi questo è un danno enorme. Non possiamo fornire nessun servizio ai nostri utenti. Inoltre il Comune ha anche tagliato l'erogazione dell'acqua, rendendo quindi la piscina impraticabile”.



“Quello che a loro interessa è buttarci fuori –prosegue il portavoce- e i nostri sospetti riguardano la volontà  dell'Amministrazione comunale di trasformare la piscina in hangar per il parcheggio degli elicotteri mantenendo all'esterno la pista di atterraggio e di partenza”.



Ma il sindaco di Taormina Giardina dà il suo punto di vista: “Con i gestori della piscina c’è un contenzioso che sarà affrontato nelle sedi opportune –afferma il sindaco-. Secondo noi il contratto con il CVSM è scaduto anche se loro dicono di no. Riguardo le utenze dell'acqua da pagare è ovvio che se una persona affitta un locale deve provvedere al pagamento delle utenze, acqua, luce, gas, telefono e questo non l'hanno mai fatto”.



Riguardo al parere negativo della Sovrintendenza il primo cittadino taorminese taglia corto: “la pista è stata realizzata in maniera legittima perché a febbraio in consiglio comunale è stata approvata la variante del piano regolatore -sottolinea-. Abbiamo mandato a Palermo la richiesta per l'approvazione di tale variante e se il CUR si esprimerà a nostro favore, lasciando l'opera, vuol dire che abbiamo agito nella legalità. Riguardo alla Sovrintendenza dei Beni Culturali, che dire? Ognuno è libero di dare il parere che crede, avranno avuto le loro buone ragioni. Poi dipende da terzi capire chi avrà ragione".


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