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Pranzo con first ladies G7 archiviato, restano le polemiche

26-05-2017 14:43

Simona Mazzone

Cronaca, boss vittoria, Glorioso,


Alla fine il tanto discusso pranzo c'è stato, con buona pace dei cuochi etnei che si sono dovuti rassegnare di fronte alla decisione del sindaco Enzo Bianco che ha preferito presentare il menù dell'agrigentino stellato Pino Cuttaia piuttosto che ingaggiare loro



Scampato dunque l'incidente "internazionale" le first ladies sono arrivate a palazzo degli Elefanti proprio all'ora di pranzo, intorno alle 13.15 e scendendo frettolosamente dalle auto, hanno raggiunto i saloni al primo piano dove sono stati allestiti i tavoli.



A precedere questo passaggio, una mattinata piuttosto movimentata in piazza Duomo. Mentre le mogli dei potenti, assieme al marito delle Merkel da Taormina viaggiavano verso la base di Maristaeli per poi arrivare a Catania, in pieno centro, forze americane assieme a quelle locali presidiavano l'area. Artificieri, sicurezza e CIA dentro palazzo degli Elefanti in attesa dell'arrivo degli invitati. Tutta la zona transennata e i curiosi, tra cui catanesi e numerosi turisti, dietro un cordolo umano di forze dell'ordine per aspettare le auto blu.



Durante l'attesa abbiamo visto attraversare piazza Duomo, come un passante qualunque, sfuggito agli occhi dei più, Romano Prodi con signora al seguito, vestito in modo informale con jeans e camicia azzurra e lei in gonna blu e sandali senza tacco, presente a Catania per un suo intervento programmato al Comune nel pomeriggio. E a proposito di programmi, quello stilato per le mogli dei presidenti, impegnati contemporaneamente a Taormina nel firmare una dichiarazione antiterrorismo, quello segnalato in un primo momento ha subito variazioni. Niente sorvolo in elicottero sull'Etna. Mentre il giro in centro storico dopo il pranzo è stato mantenuto.



Intanto voci di corridoio insistono su una presunta arrabbiatura da parte del sindaco di Messina Renato Accorinti che si sarebbe vista strappata la possibilità di accogliere le consorti dei diplomatici dal comune di Catania, da qui la convinzione di molti, anche di colleghi giornalisti di testate nazionali, che Taormina si trovi in provincia di Catania.



Poi per restare in tema di polemiche, dal capoluogo etneo tengono a precisare che non è stato usato un euro delle nostre casse comunali perché il tutto sarebbe stato finanziato dalla Presidenza italiana, vedremo. Tornando in piazza, a disturbare l'attesa non un contestatore, o quasi, un mezzo della nettezza urbana che ha ripulito l'area gettando ogni sorta di materiale che si trovava in terra sulla testa dei giornalisti! Non contenti, i mandanti di quest'attacco di pulizia convulsa hanno pensato bene di inviare due spazzini che hanno cominciato a ripulire davanti il municipio mentre l'intelligence americana contava i passi da fare per guadagnarsi l'ingresso del palazzo.



Infine da segnalare, come sempre, perché anche nel nostro lavoro capita, eh se capita, ci sono giornalisti di serie A e di serie B perché solo alcuni, gli amici più amici magari, sono stati fatti posizionare accanto l'ingresso di palazzo degli Elefanti così per agevolarli in riprese e scatti fotografici! Per cui ci scusiamo sin da subito se nelle nostre riprese non ci sono i primi piani di Melania che vi assicuriamo, é bella assai.


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