Mancano soltanto pochi mesi al G7, il vertice dei grandi della terra che quest'anno si svolgerà in Sicilia, a Taormina. Si fa sentire il pressing delle autorità politiche locali affinché si potenzino le infrastrutture, ma a 100 giorni dall'evento è davvero tutto pronto? Il 26 e 27 maggio 2017 si terrà a Taormina, il G7, l'incontro mondiale dei potenti del nostro pianeta che discuteranno del futuro politico ed economico del mondo contemporaneo. La scelta della famosa cittadina non è stata affatto casuale: secondo un aneddoto, l'ex premier Matteo Renzi ha voluto che il G7 si svolgesse in Sicilia, in seguito alle parole di un leader che "ha fatto una battuta particolarmente stupida, tipica dei pregiudizi che subiamo come Sicilia e come Italia. Ha detto che la Sicilia è terra della mafia e io ho detto che prima di parlare della Sicilia quella persona avrebbe dovuto studiare". Inevitabile, inoltre, riscontrare la volontà di mantenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale in relazione alla questione dei profughi e delle migrazioni. Ma a 100 giorni da questo importante e atteso evento, viene spontaneo chiedersi: Taormina e i comuni limitrofi sono davvero pronti per poter ospitare un summit di tale portata? A tal proposito, è impossibile non rilevare il grido di allarme di Eligio Giardina, primo cittadino di Taormina, il quale ha recentemente evidenziato come "fino a ora ho tenuto un grado di interlocuzione sotto traccia e a livelli altissimi, ma ora mi trovo a dovere lanciare l'allarme: o si accelera subito o il rischio concreto è di una figuraccia per l'Italia e per Taormina". Il primo bilancio della situazione attuale in vista del G7 di maggio è davvero disastroso: innanzitutto non sarebbe ancora partito nessuno dei cantieri finalizzati alla costruzione di infrastrutture indispensabili per lo svolgimento del vertice. I fondi sarebbero già stati stanziati: è lo stesso sindaco, infatti, a dichiarare che "ci sono a disposizione 45 milioni, dei quali 30 per l'evento in sé e che non riguardano solo la Sicilia, e 15 milioni per le nostre infrastrutture." Tuttavia, nonostante tali importanti dati, i lavori sono fermi e il commissario è stato nominato solo il 5 gennaio scorso ed è alle prese con i progetti esecutivi relativi alle opere infrastrutturali. L'imperativo dovrebbe essere quello di "fare presto", ma nei fatti è ancora tutto in alto mare. Le problematiche sono molteplici e tutte in attesa di soluzione: pensiamo, ad esempio, all'edificio del Palazzo dei congressi, il quale rappresenta uno dei luoghi chiave dell'evento. Nonostante la sua importanza strategica non è a norma. E' necessario procedere con alcuni lavori di ristrutturazione che dovrebbero partire al più presto, ma allo stato attuale sono ancora in attesa di essere avviati. Pesanti ombre, inoltre, incombono sui lavori in vista del G7: il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) Raffaele Cantone ha lanciato l’allarme sulla situazione del G7, esprimendo una valutazione di forte contrarietà nei confronti delle procedure negoziate senza bando disposte dal Consiglio dei Ministri in vista del summit. Notevoli perplessità sono state espresse circa la deroga concessa dal Governo per i cantieri non ancora avviati. Il rischio è che, attraverso gli affidamenti in deroga alla normativa sugli appalti, aumentino le possibilità di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata nell'ambito dei lavori finalizzati allo svolgimento del G7. La preoccupazione del primo cittadino Giardina è più che mai fondata: "non vorrei - ha dichiarato- che un evento così importante e di una altissima portata mediatica, invece che rilanciare Taormina alla fine l'affossi. E mai come in questo momento, l'interesse della mia città coincide con quello del Paese". Altro comune interessato in prima linea dalle vicende preparatorie al G7 è Giardini Naxos, località in cui troveranno sistemazione i giornalisti della stampa internazionale e verranno posizionate alcune delegazioni. E, purtroppo, anche in questo caso occorre rilevare come i lavori destinati alla sistemazione del territorio e all'accoglienza in vista del summit non hanno ancora avuto inizio. Il sindaco di Giardini Naxos, Nello Lo Turco, non ha nascosto il suo timore di offrire al mondo una immagine non adeguata di questo territorio, immagine che potrebbe nuocere anche all'economia locale, dal momento che Giardini-Taormina rappresentano insieme il primo polo turistico siciliano. Un'area che necessiterebbe di importanti interventi infrastrutturali è indubbiamente l’area portuale di Schisò. Abbiamo già discusso dei progetti di ammodernamento e riqualificazione del porto sul nostro giornale (http://www.sudpress.it/il-porto-turistico-di-giardini-naxos-un-progetto-che-diventera-presto-realta/) : in questa sede può essere opportuno ricordare come il progetto sia stato già approvato in conferenza dei servizi e gli interventi da parte della Tecnis Spa, con tutta probabilità, potrebbero partire tra la fine del 2017 e l'inizio del 2018. Allo stato attuale, tuttavia, sarebbero necessari degli interventi finalizzati al miglioramento della presentabilità complessiva dell’area. Infatti, proprio nel porto di Schisò, saranno ormeggiate le navi e, conseguentemente, potrebbero attraccare anche alcuni degli ospiti del vertice internazionale. Alla luce di tali impellenti necessità, il sindaco Lo Turco ha avuto incontri interlocutori con l’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo e con l’assessore alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio. L'obiettivo? Sollecitare un aiuto concreto da parte della Regione circa la necessità di eseguire alcune opere sul territorio. Oltre all'area portuale di Schisò, gli interventi dovrebbero riguardare la zona alberghiera di Recanati, sempre a Giardini Naxos, destinata ad ospitare alcuni staff delle delegazioni internazionali e, più in generale, la stampa che verrà da ogni parte del mondo per seguire il vertice in Sicilia. Destinatari dei fondi regionali sarebbero anche i lavori inerenti alla viabilità interna e al decoro urbano, utili anche in vista del Giro d’Italia che il 10 maggio arriverà a Giardini con la quinta tappa. Rassicurazioni sarebbero state fornite circa la disponibilità di fondi regionali destinati a queste importanti opere infrastrutturali: non resta che sperare di vederne al più presto i frutti concreti. Insomma, sulla via del G7 c'è ancora molto da fare. L'auspicio è che si metta presto mano alle risorse disponibili e che, come ha ricordato il sindaco di Taormina, Eligio Giardina, si riesca a "trovare l'antidoto prima che arrivi la malattia e si fallisca l'appuntamento con la storia. Dobbiamo fare tutti quadrato per raggiungere le mete previste".