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Ospedale Santa Marta tra sporcizia e spazi abbandonati. I pazienti "Condizioni assurde"

17-01-2018 05:45

Barbara Corbellini

Cronaca, catania, sanità, ospedale, cristaudo, maresciallo salvo mirarchi, giuseppe Piana,

Ospedale Santa Marta tra sporcizia e spazi abbandonati. I pazienti "Condizioni assurde"

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Lo sporco è ben visibile sulle scale, i muri all’ingresso perdono ampie parti di intonaco e, in alcuni punti, sono evidenti dei fasci di tubi scoperti; una parte della struttura è chiusa e un’altra, dove si troverebbe la cappella, sembrerebbe un antico edifico completamente abbandonato tra impalcature e una fitta vegetazione: questo è l’ospedale Santa Marta di Catania, di cui oggi è in attività solo l’area oculistica



Entrando dal cancello principale non c’è nulla di strano: si trova la reception dove poter chiedere informazioni. Ma appena ci si addentra all’interno del cortile si notano le prime anomalie. L’unico reparto in funzione è quello oculistico a cui si accede dal cortile sulla sinistra. L’ingresso dell’area lascia molto a desiderare: dai muri cadono ampie porzioni di intonaco, ci sono aperture nella parete e dei fasci di tubi scoperti.


https://youtu.be/MW7L_K8nYrs


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Qualche anziano attende il proprio turno all’accettazione e si lamenta della sporcizia dell’ospedale e dei cattivi odori dei bagni. “C’è molto sporco –afferma il signor Domenico in attesa del proprio turno per prenotare una visita- non sono sicuro che passino a pulire. Soprattutto a terra, nelle scale, ci sono zone macchiate e sembra di essere in un ospedale del terzo mondo. Per non parlare ovviamente delle pareti all’ingresso, completamente rovinate e il portone che c’è al piano terra, chiuso col lucchetto, ha i vetri tutti rotti con grandi crepe”.



“Quest’ospedale sa davvero di sporco –spiega senza ormai molte speranze la signora Grazia –purtroppo non ne posso parlare bene. La sporcizia è visibile ovunque è assurdo che in un’ospedale ci sia un così scarso senso igienico. Le pareti all’ingresso sono davvero ridotte male, le finestre sono vecchie e arrugginite insomma non è certo un bel vedere e la struttura è in degrado, per non palare di tutta la parte abbandonata e inutilizzata. Siamo costretti ad avere a che fare con strutture ospedaliere davvero pessime”.



Ai piani superiori qualche bagno presenta dei piccoli buchi nelle mattonelle e l’odore non è dei migliori. Ma non finisce qui: le scale presentano grandi macchie indefinibili un po’ ovunque, segno che probabilmente gli addetti alle pulizie, dei quali non si vede neanche l’ombra, non vengono chiamati così frequentemente.


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Proprio davanti all’ingresso c’è una


grata

, all’interno della quale dovrebbe scorrere l’acqua piovana, ma è 


otturata

e quando piove è facile immaginare quali siano le conseguenze.


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All’esterno, l’edificio presenta grandi


aloni di umidità e muffa, 

buchi, tubi rotti e motori di


climatizzatori

in evidente disuso e


arrugginiti.

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E se questa è la parte agibile e funzionante, aperta al pubblico, c’è anche quella chiusa e presumibilmente abbandonata. Il degrado comincia al piano terra: una parte di struttura adiacente all’ingresso è chiusa e all’esterno si notano le serrande abbassate e alcune finestre con i vetri rotti. Ma la cosa più sconcertante è il resto dell’edificio, il cui stile architettonico suggerisce l’appartenenza all’inizio del secolo, con un cartello recante la scritta “cappella”, completamente abbandonato: tutto è immerso nella fitta vegetazione; salendo dalla scalinata principale ci sono alcune porte aperte ma all’interno tutto è lasciato al buio e all’incuria.



Nel corridoio che condurrebbe a questa cappella ci sono impalcature, e chissà da quanto tempo, assi di legno e alluminio per coprire in maniera un pò maldestra alcune porte che conducono in spazi bui pieni di calcinacci. Da alcune antiche porte, chiuse col lucchetto ma senza vetri, è possibile intravedere una sorta di archivio impolverato con mobili rotti sparsi qua e là. In queste aree può entrare facilmente chiunque e possibilmente diventare sede di gente poco raccomandabile.



I controlli pare proprio che non ci siano e quel che è peggio è che la situazione sembra essere in questo stato da anni.


https://youtu.be/nKVvOZ-xxgE


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https://youtu.be/N3zFJYWO9G4


 


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Edito da: Sudpress S.r.l. zona industriale, c.da Giancata s.n. – 95121 Catania

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