Lo sporco è ben visibile sulle scale, i muri all’ingresso perdono ampie parti di intonaco e, in alcuni punti, sono evidenti dei fasci di tubi scoperti; una parte della struttura è chiusa e un’altra, dove si troverebbe la cappella, sembrerebbe un antico edifico completamente abbandonato tra impalcature e una fitta vegetazione: questo è l’ospedale Santa Marta di Catania, di cui oggi è in attività solo l’area oculistica Entrando dal cancello principale non c’è nulla di strano: si trova la reception dove poter chiedere informazioni. Ma appena ci si addentra all’interno del cortile si notano le prime anomalie. L’unico reparto in funzione è quello oculistico a cui si accede dal cortile sulla sinistra. L’ingresso dell’area lascia molto a desiderare: dai muri cadono ampie porzioni di intonaco, ci sono aperture nella parete e dei fasci di tubi scoperti. https://youtu.be/MW7L_K8nYrs
Qualche anziano attende il proprio turno all’accettazione e si lamenta della sporcizia dell’ospedale e dei cattivi odori dei bagni. “C’è molto sporco –afferma il signor Domenico in attesa del proprio turno per prenotare una visita- non sono sicuro che passino a pulire. Soprattutto a terra, nelle scale, ci sono zone macchiate e sembra di essere in un ospedale del terzo mondo. Per non parlare ovviamente delle pareti all’ingresso, completamente rovinate e il portone che c’è al piano terra, chiuso col lucchetto, ha i vetri tutti rotti con grandi crepe”. “Quest’ospedale sa davvero di sporco –spiega senza ormai molte speranze la signora Grazia –purtroppo non ne posso parlare bene. La sporcizia è visibile ovunque è assurdo che in un’ospedale ci sia un così scarso senso igienico. Le pareti all’ingresso sono davvero ridotte male, le finestre sono vecchie e arrugginite insomma non è certo un bel vedere e la struttura è in degrado, per non palare di tutta la parte abbandonata e inutilizzata. Siamo costretti ad avere a che fare con strutture ospedaliere davvero pessime”. Ai piani superiori qualche bagno presenta dei piccoli buchi nelle mattonelle e l’odore non è dei migliori. Ma non finisce qui: le scale presentano grandi macchie indefinibili un po’ ovunque, segno che probabilmente gli addetti alle pulizie, dei quali non si vede neanche l’ombra, non vengono chiamati così frequentemente.
Proprio davanti all’ingresso c’è una , all’interno della quale dovrebbe scorrere l’acqua piovana, ma è e quando piove è facile immaginare quali siano le conseguenze.
grata
otturata
All’esterno, l’edificio presenta grandi buchi, tubi rotti e motori di in evidente disuso e
aloni di umidità e muffa,
climatizzatori
arrugginiti.
E se questa è la parte agibile e funzionante, aperta al pubblico, c’è anche quella chiusa e presumibilmente abbandonata. Il degrado comincia al piano terra: una parte di struttura adiacente all’ingresso è chiusa e all’esterno si notano le serrande abbassate e alcune finestre con i vetri rotti. Ma la cosa più sconcertante è il resto dell’edificio, il cui stile architettonico suggerisce l’appartenenza all’inizio del secolo, con un cartello recante la scritta “cappella”, completamente abbandonato: tutto è immerso nella fitta vegetazione; salendo dalla scalinata principale ci sono alcune porte aperte ma all’interno tutto è lasciato al buio e all’incuria. Nel corridoio che condurrebbe a questa cappella ci sono impalcature, e chissà da quanto tempo, assi di legno e alluminio per coprire in maniera un pò maldestra alcune porte che conducono in spazi bui pieni di calcinacci. Da alcune antiche porte, chiuse col lucchetto ma senza vetri, è possibile intravedere una sorta di archivio impolverato con mobili rotti sparsi qua e là. In queste aree può entrare facilmente chiunque e possibilmente diventare sede di gente poco raccomandabile. I controlli pare proprio che non ci siano e quel che è peggio è che la situazione sembra essere in questo stato da anni. https://youtu.be/nKVvOZ-xxgE
https://youtu.be/N3zFJYWO9G4